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La ricetta dello chef Cristiano Bonolo: la ciambella “salutista” che voleva essere un panettone

Dolci, la Ciambella che voleva essere un panettone dello chef vegano Cristiano Bonolo

Non c’è voluto il Covid per far capire agli italiani che a tavola ci si deve approcciare con desiderio, gusto e passione ma anche con grande attenzione ai suoi effetti sulla natura umana. Già Umberto Veronesi aveva messo in guardia i grossi consumatori di carne dai pericoli cancerogeni cui andavano incontro. In effetti le nostre abitudini alimentari da tempo hanno conosciuto notevoli inversioni di tendenza. La carne ad esempio è sempre meno oggetto di assoluto desiderio. Secondo i dati Istat nei primi cinque mesi del 2020 è stato registrato un calo del 4,5% nel settore delle carni bovine e del 15,8% in quello dei suini. Se la valutazione si estende poi agli ultimi dieci anni i dati assumono ben altra consistenza. Per converso per quanto molte persone si ostinino ancora a pensarlo, l’alimentazione a base vegetale è tutt’altro che una moda passeggera. Al contrario. Secondo il Rapporto Eurispes 2020, la percentuale di vegetariani e vegani in Italia è dell’8,9%, un massimo storico per l’Italia, con un 2,2% di vegani. Con un aumento esponenziale rispetto al dato complessivo di alcuni anni fa che non superava il 4 per cento.

Il benessere dello spirito, della mente e del fisico passa anche dalla tavola. Ecco perché una cucina attenta e consapevole è in grado di donare salute e felicità.

Ne è convinto Cristiano Bonolo, Chef vegano, fondatore di Vegolosi.it, magazine di cultura e cucina vegetariana e vegana, docente presso l’Istituto Superiore “G.MagnaghI” di Salsomaggiore (PR), dell’Istituto Eccelsa di Alberobello (BA) e docente della VeganOK Academy che all’argomento ha dedicato un libro “La mia cucina gentile. Ricette per nutrire corpo e mente”.

Un libro che parte dagli insegnamenti della religione buddhista per affermare l’importanza dell’attenzione verso il mondo che ci circonda, il rispetto per ogni essere vivente, principi riversati in una cucina che per lo Chef deve essere intesa come un atto d’amore verso tutti. Per conseguenza ogni azione deve portare con sé una cura particolare, ogni gesto deve essere “vissuto” e ogni alimento deve essere scoperto, solo così ogni piatto avrà un’armonia completa, dai tempi di preparazione sino all’assaggio, magari in condivisione con amici e parenti.

“Aver cura di sé e promuovere un modo etico di vivere cambiando la lente con la quale si guarda il mondo”, questa, dice lo Chef è la mia filosofia.

Appassionato da sempre di cucina, all’età di 20 anni Cristiano Bonolo si avvicina alla cucina naturale e macrobiotica per poi approdare alla cucina vegetariana e vegana, che sceglie “come mio modello di alimentazione per motivi salutistici”. Dieci anni fa il grande incontro con Simone Salvini

executive chef del Joia di Pietro Leemann a Milano, primo ristorante vegetariano al mondo a ottenere una stella Michelin, collaboratore dell’Associazione Vegetariani Italiana, l’Istituto Europeo di Oncologia di Umberto Veronesi. Salvini diventa executive chef di Organic Academy, Accademia di alta cucina naturale e vegetariana e Bonolo svolge corsi di pasticceria naturale e ayurvedica.. Nello stesso periodo, inizia come consulente la collaborazione con riviste del settore food del gruppo Riza e della Rizzoli.

Il primo libro ( di una nutrita serie che seguirà) è “Vegolosi. Impara a cucinare golosi piatti vegani e vegetariani“, edito dall’editore Gribaudo-Feltrinelli. Un anno dopo pubblica “Dolci Vegolosi. Piccolo manuale di pasticceria vegana“, seguito da “Diventare vegetariani o vegani. Una guida completa di cultura e cucina veg per iniziare a capirne di più e meglio“ e da “Sapori Vegolosi ” sempre con lo stesso editore. Da due anni a questa parte collabora con alcune riviste del settore come La Cucina Italiana e Cucina Naturale. docente anche della VeganOK Academy.

Attualmente tiene Corsi di cucina web, fa Consulenza ristoranti, servizi di Catering.

Per i lettori di First&food Cristiano Bonolo propone un dolce che esce fuori dalle catalogazioni, di facile preparazione e saporito, un dolce espressione della cucina salutistica per intolleranti quanto mai indicato in questi tempi di avvento in cui i piaceri della tavola nascondono molte insidie.

La ricetta: La ciambella che voleva essere un panettone

INGREDIENTI:

340 g di farina senza glutine

180 g di latte di avena

120 g di olio di semi

100 g di uvetta

80 g di zucchero di canna

70 g di canditi

1 bustina di lievito per dolci senza glutine

2 gocce di olio essenziale di bergamotto

PREPARAZIONE:

Mettete in ammollo in aqua tiepida l’uvetta. In una ciotola capiente setacciate la farina e il lievito mentre in un altro contenitore miscelate la bevanda all’avena, l’olio di semi e l’oli essenziale di bergamotto.

Alla farina aggiungete lo zucchero e mescolate gli ingredienti secchi. Ora unite i liquidi e mesconando cercate di ottenre un composto omogeneo e morbido.

Aggiungete per ultimi la frutta candita e l‘uvetta strizzata, mescolate in modo da amalgamare il tutto e versate il composto ottenuto in una teglia da ciambella (di 24cm di diametro) precedentemente oliata ed infarinata (sempre con la farina senza glutine)

Infornate a 180°C per circa 40 minuti poi estraete e fate intiepidire

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Categories: Cibo e salute Food