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La Rai non è la Bbc e si scorda del debutto della Ferrari in Borsa sulle sue tre principali reti

Sarà anche vero che mettere oggi sotto accusa la Rai dopo l’incredibile infortunio della serata di fine anno sui Rai 1 è un po’ come sparare sulla Croce Rossa, ma la tv di Stato colleziona gaffe in serie e alla sua sciatteria non sembra esserci limite. Oggi chi avesse voluto assistere a un evento speciale com’è stato il debutto a Piazza Affari della Ferrari avrebbe cercato invano la diretta sulle tre principali reti Rai e, alla fine, non avrebbe potuto far altro che rifugiarsi su Class Cnbc.

Eppure, il debutto della Rossa di Maranello alla Borsa italiana era ed è stato un evento a suo modo unico e non solo perché c’erano il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il Ceo di Fca, Sergio Marchionne, il presidente di Exor John Elkann, tutto lo stato maggiore della Ferrari e il presidente della Borsa italiana, Raffaele Jarusalmi. Ma perché la quotazione della Ferrari – che è l’icona del Made in Italy e il brand più popolare al mondo, perfino più di Apple e di Google – ha tante valenze: industriali, finanziarie, economiche, borsistiche, politiche e sportive. E dunque un pubblico di telespettatori potenzialmente molto accattivante.

Possibile che ai piani alti della Rai a nessuno sia venuto in mente che un evento del genere meritasse la diretta di una delle tre principali reti, anche a costo di tagliare un po’ i soliti melensi programmi mattutini per casalinghe disperate? Se in occasioni come quella della Ferrari la Rai non c’è, dov’è e in che consiste il servizio pubblico? Sarebbe bastata mezz’ora di attenzione perché tanto è durata la cerimonia del debutto. Ma tant’è.

La presidente della Rai, Monica Maggioni, è un’eccellente giornalista e il direttore e futuro ad della tv di Stato, Antonio Campo Dall’Orto, ha in passato portato al successo una rete fresca e giovanile come Mtv, ma è ora che diano una bella strigliata a quei dirigenti e a quei giornalisti Rai che hanno fatto della sciatteria la loro bandiera e che non hanno ancora capito che il servizio pubblico è un dovere e una passione professionale prima che un posto fisso.

Cara Rai, non sei la Bbc, ma è ora che ti svegli perché il Paese è già su un’altra lunghezza d’onda e tu non te ne sei ancora accorta. 

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