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La paura del Covid frena le Borse ma Piazza Affari resiste

Imagoeconomica

L’onda rossa lambisce Piazza Affari, ma non la travolge. Il Ftse Mib perde lo 0,4% e scende a 21.536 punti, cercando fino all’ultimo un bilanciamento fra vendite e acquisti. Restano più arretrate Francoforte, -0,85%; Parigi -0,67%; Madrid -0,57%; Londra -0,77%. Oltreoceano, Wall Street, partita debole, si muove contrastata e il Nasdaq è attualmente in progresso di mezzo punto percentuale. Il titolo di Tesla tocca brevemente i 507,76 dollari, un ennesimo primato in attesa di sbarcare sullo S&P 500. Complessivamente però è il terzo giorno consecutivo che la piazza di New York traballa sotto i colpi dei contagi crescenti (170mila nuovi casi solo ieri). A pesare oggi, nell’avvio delle contrattazioni, è anche il primo aumento in cinque settimane del numero di nuove richieste di sussidi di disoccupazione, +31.000 (rispetto alla settimana precedente), per un totale di 742.000 unità, a dimostrazione del peso che i casi di coronavirus hanno sul mercato del lavoro e sull’andamento della più grande economia mondiale. 

Si va esaurendo inoltre l’entusiasmo per i vaccini, dopo le ottime notizie giunte da Pfizer e Biontech da un lato e Moderna dall’altro, alle quali si aggiunge AstraZeneca il cui anti-Covid induce “una forte risposta immunitaria negli anziani”. Prevalgono così le naturali prese di beneficio nei settori oil, turismo e trasporti, banche, che hanno tirato un sospiro di sollievo all’apparire di notizie su vaccini efficaci e disponibili in tempi relativamente brevi. 

Si cerca ora una nuova spinta propulsiva che potrebbe venire, negli Usa, dal piano di aiuti per famiglie e imprese che non è stato approvato prima delle elezioni e che resta appeso a un difficile compromesso, visti gli interessi politici contrapposti del presidente Donald Trump e del presidente eletto Joe Biden.

In Europa d’altra parte si è alle prese con il veto di Polonia e Ungheria sul Recovery Fund, mentre la presidente della Bce Christine Lagarde invita a fare presto nel giorno in cui torna a riunirsi il Consiglio europeo. “L’economia della zona euro sarà toccata severamente dalle conseguenze del rapido aumento dei contagi e dal ripristino delle misure di contenimento”  – osserva Lagarde in audizione al Parlamento Ue – ci sono “rischi chiaramente al ribasso” rispetto “alle prospettive economiche a breve termine”. “La sfida principale per i responsabili politici sarà colmare il divario fino a quando i vaccini non saranno in fase avanzata e la ripresa potrà riprendere slancio”. Il pacchetto Next Generation EU “deve diventare operativo senza ritardi”. La presidente conferma che a dicembre la Banca Centrale “ricalibrerà” i suoi strumenti per reagire alla crisi.

In questo contesto l’euro-dollaro è poco mosso in area 1,184. La moneta unica recupera posizioni contro la sterlina, con il cross attorno a 0,895.

Il petrolio risente del generale clima di moderata avversione al rischio: il Brent  tratta in calo dello 0,7%. poco sopra i 44 dollari al barile.

In Piazza Affari mette a segno un consistente rialzo Inwit, +3,27%, spinta dalle attese per il dividendo, che secondo gli analisti di Bloomberg potrebbe salire fino a 30 euro (+76%).

In spolvero Fca, +2,07%, in scia all’annuncio che il 4 gennaio si terranno le assemblee di Fca e Peugeot per l’approvazione della fusione volta a creare il nuovo gruppo Stellantis.

Snam, +1,85%, si apprezza a seguito dell’annuncio, stamani, di un accordo per acquistare da Blackstone circa il 33% di Industrie De Nora per rafforzarsi nelle tecnologie per l’idrogeno. L’operazione è giudicata dagli analisti strategicamente interessante per il posizionamento del gruppo nel promettente mercato dell’idrogeno.

La seduta risulta positiva per tutto il settore delle utility: Italgas +0,66%; Enel +0,52%; A2a +0,49%. 

Piatta Terna +0,03%, dopo l’annuncio del piano industriale al 2025 che prevede una forte accelerazione degli investimenti nelle attività regolate in Italia.

Rialza la testa Diasorin +1,59%. Fra le banche resta ben comprata Bper +0,64%, in un contesto di debolezza per il settore.

Le vendite colpiscono Amplifon -3,74%; Prysmian -2,68%; Banca Mediolanum -2,52%: Azimut -2,38%.

Fuori dal paniere principale ritraccia Mediaset, in calo del 2,51% dopo aver smentito di aver ricevuto lettere dal board di Vivendi indirizzate al cda del gruppo (come riportato oggi da fonti stampa) nel tentativo di sanare i contrasti in corso da tempo.

Finale rosso pallido anche per l’obbligazionario: lo spread fra decennale italiano e tedesco sale a 117 punti base (+1,27%), ma il tasso del Btp resta a +0,6%, poco sopra i minimi di sempre.

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