Ha il potenziale per trasformare l’economia quanto Internet, ha detto Gary Bradsky, un esperto di visione artificiale che lavora nella robotica, con la società americana Industrial Perception. Si riferiva alla nuova generazione di robot, che stanno rivoluzionando sia la manifattura che la la distribuzione (nel senso di imballaggio e movimentazione). In una fabbrica della Philips nella Cina costiera centinaia di lavoratori usano mani e strumenti per assemblare rasoi elettrici. Ma in una fabbrica ‘sorella’ della Philips nella campagna olandese 128 robot fanno lo stesso lavoro con una calma e una flessibilità da yoga. Le videocamere guidano i bracci robotici con una precisione e una rapidità che nessuna mano umana potrebbe emulare. Nella fabbrica di auto Tesla in Fremont-California, i robot montano auto lungo linee di montaggio, e ogni robot, a differenza delle vecchie generazioni, può compiere diverse operazioni.
Vicino a Pechino la Hyundai e la Bejing Motors hanno completato un’enorme fabbrica che potrà produrre un milione di auto all’anno usando meno lavoro dei concorrenti e ricorrendo a robot flessibili come quelli della Tesla. In America un magazzino all’avanguardia ha sostituito i carrelli elevatori e le braccia dei lavoratori con robot che corrono da una parte all’altra, prendono casse e pacchi, li accatastano e istradano…
Certo, le macchine prendono il posto dei lavoratori. Ma è sempre successo, e non ha impedito all’occupazione di crescere, perché si creano altri posti di lavoro, sia nello stesso settore – disegno e progettazione e manutenzione delle macchine – sia nell’inesauribile settore dei servizi.