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La mozzarella di bufala dop conquista la Francia e i bambini italiani: analisi dell’Osservatorio del Consorzio con Nomisma e Unicredit

La Mozzarella di bufala campana Dop primeggia nei due mercati, apprezzata dai consumatori per il suo gusto unico e la storia autentica. Burrata e stracciatella seguono con un consumo intorno al 50%

La mozzarella di bufala dop conquista la Francia e i bambini italiani: analisi dell’Osservatorio del Consorzio con Nomisma e Unicredit

I formaggi italiani dominano il mercato francese. La mozzarella Dop si conferma la preferita in Francia e, in Italia, è particolarmente amata dai bambini tra i formaggi a pasta filata. È quanto emerge dall’Osservatorio economico sulla mozzarella di bufala campana Dop, uno strumento sviluppato dal Consorzio di Tutela in collaborazione con Nomisma e Unicredit. L’edizione 2024 si è concentrata sul confronto tra i mercati dei formaggi in Italia e in Francia e sul posizionamento della mozzarella Dop in questo contesto.

Secondo i dati, i formaggi stranieri più consumati in Francia risultano essere quelli italiani, con il 60% dei francesi che li preferisce sulla propria tavola, seguiti da formaggi olandesi e spagnoli. In particolare, la mozzarella di bufala Dop è il formaggio a pasta filata più apprezzato oltre le Alpi, con quasi il 70% dei consumatori che l’ha gustata nell’ultimo anno. Burrata e stracciatella seguono con un consumo intorno al 50%. La scelta della mozzarella di bufala è motivata dalla freschezza ideale per l’estate e dal suo status di simbolo culinario italiano. La modalità preferita di consumo tra i francesi è la caprese, scelta da uno su due.

Mercato francese vs mercato italiano

In Francia, il 90% degli intervistati identifica l’Italia come principale paese di origine per i formaggi stranieri di alta qualità, confermando la leadership del Made in Italy nel settore caseario internazionale. L’Italia è il principale esportatore di formaggi e latticini in Francia, con una quota del 34% sul valore delle importazioni (seguita dai Paesi Bassi con il 19%). Dal 2018 al 2023, il valore degli esporti italiani è cresciuto dell’80%, raggiungendo quasi 1 miliardo di euro. La Francia rappresenta il principale mercato di destinazione per l’export della mozzarella di bufala, con una quota del 30%.

In Italia, secondo Nomisma, la mozzarella di bufala campana Dop è il formaggio a pasta filata più gradito tra i giovani sotto i 18 anni: il 40% dei genitori indica la bufala come preferita dei propri figli (rispetto al 37% della mozzarella vaccina, 8% della stracciatella e 6% della burrata). Il successo della Bufala Dop è evidente, con l’84% dei consumatori nazionali che continuerebbe a comprarla anche a un prezzo più alto, grazie alla percezione di maggiore qualità (73%), sicurezza e controllo (66%), gusto (62%) e attenzione al benessere animale (43%).

In Italia, la Bufala campana è prevalentemente consumata a casa (74%), ma l’uso fuori casa cresce tra i giovani (26% degli under 30). Il 17% la considera un pasto completo e veloce, mentre un terzo dei giovani la preferisce sulla pizza (27%).

Anche in Francia, il consumo principale avviene a casa (circa il 70%), ma cresce significativamente l’uso nei ristoranti e pizzerie (24%). La caprese è la modalità preferita di consumo per metà dei francesi.

Identikit consumatore

In Italia, i consumatori di mozzarella di bufala Dop sono prevalentemente uomini del Centro-Sud, appartenenti alla Generazione X (44-60 anni), spesso con figli e appartenenti alla middle-upper class. A differenza dell’Italia, il profilo del consumatore in Francia si caratterizza per una maggior presenza femminile concentrata nella fascia d’età tra i 30 e i 44 anni. Comune è il fatto che i consumi siano prevalentemente rilevanti tra i lavoratori della middle-upper class con titoli di studio medio-alti.

Tutti i numeri della mozzarella Dop

Nel 2023, le esportazioni hanno subito un lieve calo a causa del contesto internazionale, rappresentando il 38,3% delle vendite complessive (rispetto al 40,1% del 2022), con la Francia al primo posto come principale consumatore di mozzarella (assorbendo da sola il 29% delle esportazioni totali).

Per quanto riguarda la produzione, nel 2023 è rimasta sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente, con 55.588 tonnellate di mozzarella Dop prodotte (-0,4%). Tuttavia, nel primo trimestre del 2024 si è registrato un decremento del 3,8%, attribuibile alle difficoltà di mercato e all’effetto dell’inflazione, che nonostante una diminuzione continua a incidere negativamente sulle finanze degli acquirenti italiani. Al contrario, nello stesso periodo, si è riscontrato un incremento del 3,3% nella quantità di latte idoneo alla Dop, il che potrebbe portare a un potenziale squilibrio nella catena di produzione, come indicato nel rapporto. Nell’area di produzione, i dati dalla Banca dati nazionale indicano la presenza di 196.369 bufale in lattazione. Tuttavia, i caseifici non riescono a trasformare tutto il latte prodotto in mozzarella, portando attualmente a un surplus di latte idoneo alla Dop superiore a 110 milioni di chilogrammi, un problema cruciale per il futuro del settore caseario.

Scenari futuri

Le prospettive future sono promettenti sia in Francia che in Italia. Il 31% dei francesi prevede un aumento dei consumi di mozzarella di bufala nei prossimi anni, grazie a una maggiore consapevolezza e a un ampliamento dell’offerta. Anche in Italia, il futuro appare positivo: nei prossimi 2-3 anni, uno su quattro consumatori prevede di aumentare il consumo di Mozzarella Dop, soprattutto tra i giovani sotto i 30 anni. Secondo il 21% del campione, le certificazioni “green” (bio, benessere animale, ecc.) insieme a un packaging sempre più sostenibile potrebbero incentivare ulteriormente i consumi.

Commenti

Domenico Raimondo, presidente del Consorzio di Tutela, ha evidenziato le sfide e l’importanza di strategie efficaci per il futuro del settore. “La fotografia scattata dall’Osservatorio ci mette di fronte alle tante sfide da affrontare. Viviamo un periodo molto complesso, caratterizzato da una forte resilienza del comparto, che si trova di fronte alle difficoltà dettate dal contesto internazionale e dalla crisi dei consumi delle famiglie italiane, che hanno dovuto fare i conti con il caro-carrello. Siamo riusciti a contenere i danni, ma i campanelli di allarme devono spingerci a programmare bene il futuro, a delineare strategie efficaci per affrontare i rapidi cambiamenti in atto. Dobbiamo far leva sulla voglia di mozzarella di bufala campana Dop che continuiamo a registrare nel mondo, ovunque andiamo con le nostre attività. E sento un particolare orgoglio rispetto al successo che la Bufala Dop ottiene in Francia, Paese dalla grande tradizione casearia, dove noi svettiamo nelle preferenze. Questo è il modello da seguire e incentivare”.

“Unicredit, da sempre attenta al sostegno al settore agroalimentare, è partner finanziario del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop e collabora attivamente all’Osservatorio nazionale che raccoglie i numeri di questa filiera e ne evidenzia i potenziali di crescita – ha sottolineato Ferdinando Natali, Regional Manager Sud di Unicredit -. Nei mesi scorsi Unicredit ha lanciato l’ultima edizione del programma Unicredit per l’Italia che stanzia 10mld di euro dedicati alle Pmi, con un 40% destinato al Sud con uno specifico riferimento al comparto dell’agrifood (1mld). Tali fondi sono destinati anche a sostenere la transizione energetica e Esg. Il settore agroalimentare è uno dei principali per volumi di erogato di Unicredit al Sud con erogazioni pari a 300mln nel 2023 e volumi di impieghi di circa 600 mln. Il sostegno al settore – conclude Natali – è assicurato dai 28 gestori agribusiness, oltre ai 3 specialisti agribusiness che forniscono consulenza su finanza agevolata e prodotti specialistici”.

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