La storia recente di Milano è la storia di una città che ha fondato la sua identità sul commercio e sull’industria: Milano è la città dell’Esposizione Nazionale (1881), dell’Esposizione Universale (Traforo del Sempione, 1906), delle innumerevoli Fiere Campionarie, della nuova Fiera di Rho e dell’Expo (2015).
Questa polarizzazione ha promosso e sviluppato molti settori: editoria, pubblicità, giornalismo, moda, design, industria leggera/pesante e tante altre merceologie accompagnate dal sistema bancario, finanziario e dai tanti servizi che ci girano intorno.
Non è l’unica città italiana (Torino per l’automobile, Firenze per la moda, ecc.), ma è LA città che prima di tutte si è contraddistinta per rappresentare e per raccontare l’Italia industriale e commerciale nel mondo: la città è diventata così una metropoli.
Questa realtà oggi è ancora presente, ma durante questo periodo dominato dal covid, Milano sta soffrendo più di altre città a causa dell’assenza di tutti quei momenti/eventi commerciali, del turismo commerciale e non, dello smartworking e dei vari lockdown. Milano e la Lombardia hanno subito un impatto più forte rispetto ad altri contesti urbani italiani.
I turisti, i compratori, i businessmen, i colletti bianchi e gli studenti torneranno, ma non subito: ci sarà un periodo di decrescita e poi la ri-crescita.
Per far si che la ri-crescita sia più robusta e slanciata, oggi bisognerebbe ripensare la vocazione il ruolo della metropoli sul territorio italiano e nel contesto europeo, in quanto la concorrenza sarà ancora più spietata.
Milano dovrebbe diventare più internazionale, più pluralista, più inclusiva, più aperta.
Milano dovrebbe divenire più giovane, più progressista, più moderna, più vivibile, più sostenibile.
Milano dovrebbe sempre essere il polo delle relazioni nel senso più ampio possibile (ricerca e sviluppo, creatività, innovazione, commercio, ecc.).
Le aree tematiche (oltre a quelle sopra menzionate) su cui investire maggiormente potrebbero essere allargate alla cultura, alla creazione d’impresa, all’università e alla tecnologia.
Lo spirito dovrebbe essere di rispetto della tradizione e della memoria, ma il focus strategico dovrebbe essere l’innovazione, la contemporaneità, la guida.
Già oggi gli elementi sono quasi tutti disponibili. Bisogna ordinarli e sincronizzarli mettendoli in relazione con un grande progetto metropolitano e con uno slancio ultra-decennale futuribile che concretizzi la nuova Milano entro il 2030.
Il prossimo sindaco di Milano, insieme alla sua giunta, dovrà avere una grande visione, in quanto sarà chiamato principalmente a progettare e costruire questo grande disegno vitale per la città e per il resto d’Italia, ma anche per l’Europa.
Lucio Dalla – Milano (1979)
Milano vicino all’Europa
Milano che banche che cambi
Milano gambe aperte
Milano che ride e si diverte
Milano a teatro
Un ole’ da torero
Milano che quando piange
Piange davvero
Milano Carabinieri Polizia
Che guardano sereni
Chiudi gli occhi e voli via
Milano a portata di mano
Ti fa una domanda in tedesco
E ti risponde in siciliano
Poi Milan e Benfica
Milano che fatica
Milano sempre pronta al Natale
Che quando passa piange
E ci rimane male
Milano sguardo maligno di Dio
Zucchero e catrame
Milano ogni volta
Che mi tocca di venire
Mi prendi allo stomaco
Mi fai morire
Milano senza fortuna
Mi porti con te
Sotto terra o sulla luna
Milano tre milioni
Respiro di un polmone solo
Milano che come un uccello
Gli sparano
Ma anche riprende il volo
Milano piovuta dal cielo
Tra la vita e la morte
Continua il tuo mistero
Milano tre milioni
Respiro di un polmone solo
Che come un uccello
Gli sparano
Ma anche riprende il volo
Milano lontana dal cielo
Tra la vita e la morte
Continua il tuo mistero
All the Best!