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“La mia pensione”, dall’Inps uno strumento per calcolare l’assegno

Non bisogna farsi illusioni, ma giocare d’anticipo: i contribuenti devono sapere quanto saranno basse le loro pensioni e iniziare il prima possibile ad affrontare il problema. Per questo l’Inps ha messo a punto “La mia pensione”, un servizio di simulazione e calcolo che consentirà a 23 milioni di italiani di prevedere l’importo del loro assegno previdenziale. Il risultato non sarà preciso, ma l’obiettivo è fornire un ordine di grandezza per far capire a tutti che il futuro va pianificato da oggi, perché vivere di sola pensione sarà sempre più difficile.

IL SERVIZIO ONLINE

“E’ di particolare importanza il servizio online che sarà lanciato il primo maggio – ha detto questa mattina Tito Boeri, presidente dell’Inps, presentando a Roma l’iniziativa -. L’accesso via internet consente di modificare alcuni parametri per capire in che modo cambia la pensione se nel corso del tempo la retribuzione cala, se il rapporto di lavoro s’interrompe o se si modifica la data di pensionamento. Invitiamo quindi tutti a richiedere il Pin per sfruttare tutti i vantaggi di questo strumento. A chi non lo farà manderemo a casa una lettera con una prima simulazione, ma non conterrà ovviamente dati ricchi come quelli che si possono ricavare online”.

Per effettuare le simulazioni bisognerà avere almeno 5 anni di contributi versati. Il sitema consentirà al lavoratore di verificare la propria pensione di vecchiaia o anticipata futura, la data di pensionamento e il tasso di sostituzione lordo (ovvero il rapporto tra pensione e ultimo stipendio).

COME VIENE EFFETTUATO IL CALCOLO

Il sistema utilizza per il calcolo i dati registrati sull’estratto conto e una proiezione dei contributi che mancano al raggiungimento dei requisiti pensionistici, associando il tutto allo scenario macro-economico più verosimile sulla base delle previsioni attuali in tema di Pil, retribuzioni, inflazione e speranza di vita.

“FINORA POCA INFORMAZIONE: I GOVERNI AVEVANO PAURA” 

“La situazione del mercato del lavoro è difficilissima ma sapere quale sarà la propria pensione consente di avere più tempo per fare scelte difficili – ha continuato Boeri -. Il calcolo delle pensioni è passato dal sistema retributivo (che teneva in considerazione solo l’ultimo stipendio del lavoratore, ndr) al molto meno generoso sistema contributivo (che considera i contributi effettivamente versati lungo tutta la vita lavorativa). La legge stessa aveva preso l’impegno d’informare i cittadini, che avranno bisogno di rivedere i propri piani di risparmio, ma negli ultimi 20 anni ci sono stati forti resistenze alla diffusione di queste informazioni, a causa dell’ignavia e della viltà dei governi, che temevano di essere puniti in termini elettorali”. 

A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTO

Per quest’anno “La mia pensione” si rivolge ai 17,8 milioni d’italiani iscritti al Fondo pensione dei lavoratori dipendenti (esclusi i lavoratori agricoli dipendenti e i lavoratori domestici), alla gestione separata e alle gestioni speciali di artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri. Si comincerà da chi è già in possesso del Pin: a maggio gli under 40, a giugno gli under 50 e a luglio gli over 50. A settembre partiranno le prime lettere indirizzate a chi non ha il Pin. Dal 2016, invece, l’iniziativa sarà rivolta anche ai 3,2 milioni di lavoratori dipendenti della Pa e ad altri 3,5 milioni di lavoratori iscritti ai fondi speciali di previdenza, a quelli con contribuzione da lavoro agricolo dipendente e da lavoro domestico.

LE PROTESTE

Nel corso della presentazione di questa mattina, Boeri è stato interrotto dalle proteste di alcuni esponenti dell’Unione sindacale di base. Secondo i rappresentanti dei lavoratori, “La mia pensione” costerà 50 milioni di euro e peserà per intero sulle casse dell’Inps. Inoltre, il progetto non consente il calcolo di eventuali riscatti e ricongiunzioni e si rivelerà inutile per i giovani, che si ritroveranno di fronte a risultati del tutto aleatori. 

Boeri ha replicato affermando che il nuovo servizio non comporta alcun costo aggiuntivo per l’amministrazione e che sarà utile utile soprattutto ai giovani, perché oggi i contributi versati all’inizio della vita contributiva sono i più importanti. I sindacalisti ritengono comunque che “il vero scopo del progetto ‘La mia pensione’ sia dare ossigeno alla previdenza complementare privata, che non è mai decollata ed è oggi in affanno”.

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