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La Manovra scatena la tempesta su Borsa, banche e spread

FIRSTonline

Tutto come previsto: dopo un tentativo di recupero, Piazza Affari torna a scivolare verso il basso, arrivando a perdere il oltre il 3,5%, con il Ftse Mib che scende sotto la soglia dei 21.000 punti. Intanto lo spread tra il Btp ed il Bund si allarga a 278 punti base, dai 235 di ieri. Il rendimento del decennale è al 3,19%, dal 2,90% di ieri. Le decisioni sula manovra pesano anche sull’euro, a 1,161 su dollaro.

Le più penalizzate a Piazza Affari sono le banche: peggio di tutti fanno Bper Banca (-8,8%) e Banco Bpm (-8,4%), ma soffrono anche Ubi (-7,3%), UniCredit (-6,8%) e Intesa Sanpaolo (-6,7%). “I mercati se ne faranno una ragione”, commenta con filosofia Matteo Salvini, che definisce la manovra “un passo in avanti verso la civiltà”. Luigi Di Maio, l’altro azionista di maggioranza del Governo, fa sapere di voler “interloquire, non andare allo scontro con i mercati e i partner Ue”.

Arrivano anche le critiche: Prometeia taglia le stime sulla crescita economica italiana, sia per il 2018 che per il 2019. L’istituto di ricerca spiega che l’allargamento del deficit al 2,4% del Pil nel triennio 2018-2021 rischia di avere un impatto nullo sulla dinamica della crescita. La manovra economica è impostata sul trasferimento e non sull’aumento della crescita. L’eventuale effetto espansivo potrebbe essere compensato dall’aumento dello spread.

L’allargamento del deficit permette di stanziare 10 miliardi per il reddito di cittadinanza per 6,5 milioni di italiani. Altri provvedimenti: pensionamenti anticipati, riorganizzazione dell’Irpef (sotto i 75.000 euro all’anno si paga il 23%, sopra i 75.000 euro si sale a 33%, amnistia per chi ha un contenzioso con i fisco inferiore a 100.000 euro, investimenti pubblici per 118 miliardi (ereditati dal precedente governo).

Ora il braccio di ferro si sposta a Bruxelles. Entro il 15 ottobre il governo deve mandare la bozza della legge di bilancio alle istituzioni europee. Il vicepresidente della Commissione europea, il lettone Valdis Dombrovskis, e il titolare dei conti pubblici, il francese Pierre Moscovici, intimeranno allora al governo Conte di modificare la manovra entro due settimane, o saranno costretti a rigettarla. In caso di rifiuto decreteranno il rigetto della finanziaria gialloverde prima ancora della sua approvazione in Parlamento. Intorno al 21 novembre, salvo un cambio di rotta, arriverà la bocciatura definitiva, che aprirà la porta a una procedura di infrazione sui conti italiani. “Non c’e’ nulla da guadagnare nell’aprire una crisi contro l’Italia – dice Moscovici – ma è nell’interesse di Roma rispettare le regole fiscali europee”.

Il colore che prevale sul listino, anche al di là del comparto bancario, è il rosso.

Scendono, dopo l’annuncio della disdetta del patto da parte di Vincent Bollorè, sia Generali (-2,4%) che Mediobanca (-3%). Giù anche Mediaset e Tim (-2%).

Leonardo
-3%. La U.S. Air Force ha scelto di affidare alla cordata Boeing/Saab la realizzazione del nuovo areo da addestramento. Alla gara partecipava anche il velivolo della cordata Lockheed Martin-Aermacchi, del gruppo Leonardo.

Sospesa per eccesso di ribasso Astaldi che stamane ha presentato al Tribunale di Roma la domanda di concordato preventivo. Rinviata la trimestrale.

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Categories: Finanza e Mercati