L’approvazione della manovra di bilancio e del collegato decreto fiscale, originariamente prevista per stasera, slitta a lunedì prossimo, 21 ottobre. E’ quanto ha anticipato dal Lussemburgo il ministro degli Esteri Luigi Di Maio: “Noi ci aspettiamo da qui a lunedì che si inserica il carcere per i grandi evasori”.
Il rinvio della manovra è legato da una parte alla necessità di far quadrare i conti recuperando altri 3 miliardi di euro e dall’altra al bisogno di trovare un’intesa sui nodi irrisolti, che vanno dalle pensioni (Quota 100) ai fondi per tagliare il cuneo fiscale, dal Fondo famiglia per un assegno unico per i figli al superamento del superticket. Ma uno dei nervi scoperti è proprio quello indicato da Di Maio sulle manette agli evasori, in quanto nel Governo si fronteggiano due linee: una che punta a inasprire le pene (M5S) e l’altra (Pd) volta invece a favorire la collaborazione preventiva tra il contribuente e l’amministrazione tributaria.
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Una stretta sembra inevitabile sui giochi d’azzardo, mentre il superamento del supeticket sanitario, pur trovando tutti d’accordo in linea di massima, deve ancora trovare le necessarie coperture.
Sulle pensioni resta aperta la contesa tra Matteo Renzi, che vorrebbe la totale abolizione di Quota 100 per recuperare risorse da destinare a un maggior taglio del cuneo fiscale, e Luigi Di Maio, che invece difende la norma approvata dal precedente governo Lega-Cinque Stelle con il Pd nel ruolo di mediatore.
La deadline sulla manovra slitta dunque di una settimana. Tuttavia, entro domani, 15 ottobre, il Governo dovrà inviare alla Commissione Europea il Documento programmatico di Bilancio che rappresenta l’ossatura della manovra stessa. Sarà su questo documento che Bruxelles si esprimerà tra un mese.