La maltese Roberta Metsola, esponente del Ppe (Partito Popolare europeo), è stata eletta presidente del Parlamento europeo al primo turno e con un’ampia maggioranza: 458 voti a favore su 616 voti validi (690 i deputati votanti). A votare a favore non sono stati solo i popolari, i socialisti e i liberali, la cosiddetta “maggioranza Ursula”, ma anche i conservatori riformisti. Prende ufficialmente il posto di David Sassoli dopo essere stata presidente a interim a seguito della sua scomparsa. Lo sguardo ora si rivolge al rinnovo dei presidenti di commissione.
Dopo alcune incertezze dovute alle sue posizioni antiabortiste, la parlamentare è riuscita ad avere a Strasburgo il sostegno delle forze europeiste in seno all’assemblea, ottenendo una maggioranza schiacciante. Gli altri candidati erano la verde svedese Alice Kunkhe (101 voti) e la spagnola Sira Rego (57) esponente della sinistra radicale. Il candidato conservatore Kosma Zlotowski, esponente del ECR (conservatori riformisti, di cui è presidente Giorgia Meloni) si è era ritirato in mattinata. A votare per la signora Metsola è stata anche la Lega e Fratelli d’Italia per affinità “sulla difesa dei valori della famiglia”. Mentre i pentastellati hanno optato per la libertà di voto.
“Onorerò David Sassoli come presidente battendomi sempre per l’Europa. Voglio che le persone recuperino un senso di fede ed entusiasmo nei confronti del nostro progetto. Credo in uno spazio condiviso più giusto, equo e solidale”, ha detto la neopresidente Metsola nell’Assemblea del Parlamento europeo. “La disinformazione nel periodo pandemico ha alimentato isolazionismo, e nazionalismo, queste sono false illusioni, l’Europa è l’esatto opposto di questo”, ha aggiunto. “David era un combattente per l’Europa. Credeva nel potere dell’Europa. Grazie David”. “Mi sento onorata della responsabilità che mi affidate. Prometto che farò del mio meglio per lavorare a vantaggio di tutti i cittadini”, ha aggiunto Metsola pronunciando le sue prime parole da presidente in italiano.
Metsola, 43 anni oggi, è un’avvocato del Partito nazionalista (dal 2004 al 2012). È stata la prima donna dell’isola di Malta a diventare europarlamentare, in un Paese con una bassa percentuale di donne a ricoprire cariche politiche. Dopo essersi candidata alle elezioni europee del 2004 e del 2009, senza riuscire a ottenere un seggio a Strasburgo, nel 2013 ha preso il posto di Simon Busuttil, dopo le sue dimissioni per assumere la carica di parlamentare maltese. Alle elezioni europee del 2014 e del 2019 è stata rieletta, risultando in entrambi i casi la più votata del suo partito.
Ma con l’elezione di Metsola – anti-abortista di un paese dell’Ue dove l’aborto è ancora illegale – il cambio di registro è evidente e radicale. La maggioranza che ha eletto la maltese è molto diversa da quella che ha eletto Sassoli nel 2019 e, qualche settimana dopo, Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Europea ed escludeva i sovranisti che adesso riprendono un posto al tavolo delle decisioni dopo l’esclusione di tre anni fa. Quelle stesse forze politiche contro l’Europa e anche i nazionalisti, i più accaniti nel difendere la sovranità di ogni stato membro tornano in partita.
Aggiornato alle 13:41 di martedì 18 gennaio 2022