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La maggioranza cancella la gabella del 10% per chi ha Internet lento

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Emendamento disinnescato. Non saranno gli emarginati digitali, privi di una buona connessione Internet, a pagare direttamente i ritardi nei piani per dotare tutta Italia della balda larga. Per prevenire il più che probabile affossamento del controverso emendamento 76.07 presentato da Fratelli d’Italia alla manovra di bilancio 2025, che prevedeva una sovrattassa del 10% destinata a finanziare i piani per la fibra che avrebbero pagato solo coloro che sono ancora legati alle connessioni in rame e non in fibra ottica, sono stati gli stessi protagonisti della proposta a correggerlo. Lo rende noto l’Associazione italiana internet provider (Aiip), che aveva immediatamente messo in luce le storture del provvedimento.

L’Aiip è però molto critica per l’approvazione delle altre misure previste dall’articolo 76 della manovra di bilancio, che considera ad personam e a carico questa volta di tutti i contribuenti, a esclusivo beneficio delle società aggiudicatarie dei bandi per diffondere la banda larga. Spiega in una nota l’associazione dei provider che “il legislatore si propone di ristorare, con ben 610 milioni di euro dei contribuenti italiani, i supposti extra-costi incontrati dal concessionario dei Bandi Bul. Bandi che erano stati aggiudicati su tutti i lotti anche a seguito dei ribassi estremamente significativi offerti al tempo, per propria scelta e a proprio rischio, da Open Fiber”. “I dubbi sull’attendibilità delle condizioni economiche offerte paiono oggi confermati – aggiunge l’Aiip – sia dai ritardi pluriennali accumulati, sia dall’ulteriore esborso erariale previsto in questa legge di Bilancio, verosimilmente funzionale a riequilibrare piani economico-finanziari rivelatisi non sostenibili.”

“È paradossale – sottolinea l’Aiip – dover assistere a ulteriori aiuti pubblici verso colossi del settore, verosimilmente considerati dalla politica ‘too big to fail’, mentre misure pluralistiche e di diretto beneficio per gli utenti-cittadini, come i Voucher Connettività, rimangono ferme al palo, malgrado l’esperienza della passata Fase 2 Imprese ne abbia l’estrema efficacia nel promuovere non solo la domanda, ma addirittura lo sviluppo di nuove reti ottiche in aree prima disservite”.

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