L’Italia e la lira, una lunga storia d’amore che alcuni vorrebbero – sciaguratamente – riportare d’attualità. Lvecchia valuta italiana, che molti rimpiangono per il potere d’acquisto che garantiva ai cittadini – a suon però di pesantissime svalutazioni – prima di intraprendere il percorso senza possibilità di ritorno verso la moneta unica europea, in realtà un piccolo record positivo se lo portò a casa. E di questi tempi, con la manovra finanziaria del governo che viene giudicata rischiosa per il bilancio e elemento di incertezza per la tenuta stessa dell’Eurozona, fa uno strano effetto ricordare che nel 1960, all’inizio degli anni d’oro del boom economico, la lira fu giudicata addirittura come la valuta più stabile del mondo.
A stabilirlo non fu la Banca d’Italia né i governi dell’epoca, guidati in quell’anno solare prima da Antonio Segni, poi da Fernando Tambroni e infine da Amintore Fanfani (tutti e tre esponenti della Democrazia cristiana che aveva la maggioranza in Parlamento), ma il prestigioso Financial Times, ovvero gli stessi osservatori internazionali che oggi spesso e volentieri mettono nel mirino proprio l’Italia e la tenuta dei suoi conti pubblici. All’epoca nemmeno le turbolenze politiche, in realtà ancora più frequenti di adesso (era il periodo dei governi che cadevano dopo qualche mese), avevano intaccato la solidità del sistema economico italiano, che spiccava il volo proprio in quegli anni.
Il cambio medio della lira italiana con il dollaro Usa, nel 1960, era di 620 lire per un dollaro. Già molto di più rispetto ai primi anni del ‘900, quando 1 dollaro si comprava con poco più di 5 lire, ma in calo rispetto agli anni della guerra mondiale (quando fu agganciata al franco) e anche alla fine degli anni ’50, quando aveva toccato le 625 lire (valore che tornerà quello medio annuo nel 1963-64). Dal 1960 però la valuta italiana non ha fatto altro che perdere costantemente valore, poi con un salto clamoroso a metà degli anni Settanta, quando per comprare un dollaro Usa si passò dalle 653 lire del 1975 alle 832 dell’anno successivo. All’inizio degli anni ’80 si superò la soglia delle mille lire per un dollaro, e già nel 1985 si toccò il record storico, mai più battuto, a 2.200.
Nel 2000, ultimo anno calcolato prima del passaggio all’euro, che per le banche e gli uffici postali è ufficialmente scattato il 1° settembre 2001, il cambio lira dollaro era 1 per 2.100 nella media dell’anno. L’Italia è ufficialmente entrata nel Sistema monetario europeo il 24 novembre del 1996. Il 1° gennaio 2002 l’euro ha iniziato a circolare regolarmente, cambiato a 1936,27 lire. L’ultimo giorno di vita della lira italiana è stato il 28 febbraio 2002.