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La Le Pen caccia il padre, Salvini i rom

Le strade di Matteo Salvini (Lega Nord) e Marine Le Pen (Front National) non sembrano più così vicine. Dopo il boom dell’anno scorso alle Europee (poi ridimensionato, nel caso della leader dell’estrema destra francese, in occasione delle recenti elezioni amministrative), che sembrava aver fatto nascere il sodalizio dell’anti-europeismo e della lotta al’limmigrazione clandestina, il caso ha voluto che in pochi giorni le posizioni si siano allontanate.

Perché? Perché mentre Oltralpe la Le Pen ha preso energicamente le distanze dai propositi razzisti e antisemiti del padre (ed ex leader del partito), accusandolo di nuocere al Front National (“il suo è un suicidio politico, non vogliamo essere in ostaggio delle sue volgari provocazioni”), da questa parte della catena alpina l’amico Matteo Salvini rincara la dose contro i rom. Con parole piuttosto pesanti, pronunciate in diretta tv a La7: “I campi rom non esistono in quasi nessuna parte d’Europa. Li raderei al suolo”.

Immediata la bufera politica, con la presidente della Camera, Laura Boldrini, che ha definito “inquietanti” le parole del segretario della Lega Nord. “I rom – ha testualmente detto Salvini a “L’Aria che tira” su La7 – devono avere gli stessi diritti e doveri degli altri cittadini italiani. Se uno fa una scelta di vita viaggiante, i campi si spostano. Ci sono campi che sono lì da venti, trent’anni. In alcuni campi ho visto villette a due piani, solo perché sono semimoventi non pagano l’Imu. Volete stare in Italia? E allora cari rom avete gli stessi diritti e doveri degli italiani”. E poi, conclude così: “A mio parere i campi rom sono un modello di segregazione, sfruttamento e isolamento”. Un Salvini così razzista e anti-semita è una polizza sulla vita per Matteo Renzi.

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Categories: Politica