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La Lazio non si ferma più, il Milan invece sì

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La Lazio non si ferma più, il Milan invece sì. Domenica di festa per i biancocelesti, capaci di regalarsi un’altra goleada dopo quella di due settimane fa contro la Sampdoria. Vittima, questa volta, la Spal di Semplici, regolata già nel primo tempo dalle doppiette di Immobile (3’ e 29’) e Caicedo (16’ e 38’), prima che il giovane Adekanye partecipasse al party con il quinto gol (58’) e Missiroli trovasse l’inutile punto della bandiera (65’). L’ennesima dimostrazione di forza porta i biancocelesti a quota 49 e rende ancor più stuzzicante il recupero col Verona, in programma mercoledì: in caso di successo la squadra di Inzaghi scavalcherebbe l’Inter e andrebbe a meno 2 dalla Juve, candidandosi ufficialmente alla corsa scudetto.

“Oggi non firmerei per il secondo posto ma solo per giocarle tutte così – ha confermato il tecnico in conferenza stampa. – Mancano ancora 17 partite, preferisco vivere alla giornata e vedere che succede. Siamo stati bravi noi a rendere facile una gara che non lo era, inoltre allo stadio c’era un’atmosfera bellissima: con questo spirito potremo toglierci tante soddisfazioni”.

Impossibile del resto non eccitarsi di fronte a certi numeri, certificati da bomber Immobile: con i due gol di ieri Ciro è salito a quota 25 in appena 21 partite, tanto che il record di Higuain (36 nella stagione 2015/16) sembra essere davvero alla portata. Ciò che più stupisce però è la facilità con cui la Lazio riesce a esprimere il suo calcio, oltre che una vena realizzativa davvero sorprendente, che ne fa il secondo miglior attacco del campionato dietro all’Atalanta.

L’opposto, insomma, del Milan, tornato ad avere le polveri bagnate dopo settimane di bagordi. Il fatto che sia accaduto proprio nel giorno in cui mancava Ibrahimovic, ovviamente, non può essere un caso, e così i rossoneri falliscono l’occasione di avvicinare la zona Champions proprio nel weekend in cui, oltre alla Roma, si è fermata anche l’Atalanta (2-2 in casa col Genoa). L’ottimo Verona di Juric inoltre avrebbe addirittura potuto vincere, se i pali non avessero fermato prima Verre e poi Zaccagni, anche se è giusto ricordare pure il legno colpito da Castillejo in pieno recupero.

Partita divertente a San Siro, con l’Hellas subito in vantaggio con Faraoni (13’) e il Milan a rispondere con Calhanoglu, seppur con la complicità di Verre (29’). I gol sono arrivati nel primo tempo ma è nel secondo che le squadre si sono davvero affrontate a viso aperto, tanto che il punteggio è rimasto invariato più per caso che per altro. Nel finale, dopo che il Verona era andato vicinissimo al vantaggio in tre occasioni (due pali clamorosi), sono stati i rossoneri a sfiorare la vittoria, anche perché la squadra di Juric, nel frattempo, era rimasta in 10 per l’espulsione di Amrabat (68’).

Resta comunque il rammarico di un’occasione sprecata per accorciare su Roma e Atalanta, ma anche per togliersi dal gruppone che lotta per il sesto posto, attualmente condiviso con Cagliari e Parma. Il problema è che questo Milan resta fortemente condizionato da Ibrahimovic: senza di lui, infatti, la musica cambia.

“Non mi sono mai nascosto, Zlatan è un valore aggiunto anche solo per il timore che incute agli avversari – ha ammesso Pioli. – Comunque siamo stati capaci di vincere anche senza di lui, purtroppo in questa sfida ci è mancato solo quello”.

Ad approfittarne potrebbe dunque essere il Napoli, che questa sera in caso di successo sulla Sampdoria (ore 20.45) si porterebbe a quota 30. “E’ una gara fondamentale, per la prima volta ho detto alla squadra di guardare la classifica” ha confermato Gattuso, deciso a dare un seguito al successo sulla Juve e, soprattutto, lanciare un messaggio a tutte le concorrenti.

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