Cercasi conferme. La Juventus torna a pensare al campionato dopo la vittoria sullo Zenit, nella speranza che questa non sia stata solo un fuoco di paglia ma l’inizio di un nuovo percorso. Già, perché se la Champions, sin qui, s’è rivelata un’isola felice (4 vittorie su 4 e qualificazione agli ottavi con due turni d’anticipo), lo stesso non si può dire per la Serie A, dove i bianconeri navigano tristemente al decimo posto, in coabitazione con Verona e Bologna e a meno 3 dalla Fiorentina, avversaria di giornata nell’anticipo dell’Allianz Stadium (ore 18).
La sfida con i Viola diventa così fondamentale per ridare dignità alla classifica, ma soprattutto per non perdere contatto dal quarto posto, ad oggi unico obiettivo credibile della Signora. “Con lo Zenit non è la svolta, deve essere la normalità – ha glissato Allegri -. Vincere una partita, metterla da parte e pensare a quella dopo: non è che con una vittoria abbiamo sistemato una stagione, assolutamente no. Dobbiamo togliere quella sensazione di non essere sicuri nel fare la fase difensiva, stare zitti, pedalare e lavorare.
La Fiorentina ha tre punti in più di noi, gioca bene in ampiezza e ha giocatori tecnici, ha un allenatore bravo che fatto bene l’anno scorso a La Spezia e sta facendo bene anche ora.
Cercheremo di fare meglio delle ultime due partite, sapendo che le nostre partite in campionato sono tutte da bollino rosso. I fatti dicono questo, bisogna essere realistici e pratici, abbiamo preso 11 gol da squadre che sono dal decimo posto in giù nella classifica di Serie A e su questo bisogna migliorare”. Il tecnico bianconero, dunque, aspetta risposte anzitutto dal punto di vista mentale, anche perché questa settimana di ritiro è stata improntata proprio su questo, con la presenza fissa a bordo campo dello psicologo Giuseppe Vercelli.
Certo, il test odierno è di quelli tosti, visto che allo Stadium arriva una Fiorentina rinfrancata dal successo sullo Spezia e decisa ad approfittare delle incertezze juventine per regalarsi il colpaccio. “La Juve, nel bene e nel male, è una squadra che ha qualità e che non muore mai – ha ammonito Italiano -.
Arriva a questa gara con una fiducia diversa dopo la vittoria in Champions, inoltre ha qualità esagerate in avanti, con giocatori veloci e tecnici. Dovremo stare molto attenti, come abbiamo fatto nelle prime 11 gare dove siamo quasi sempre riusciti ad approcciare bene, ma questa volta bisognerà essere praticamente perfetti”. Osservato speciale sarà Dusan Vlahovic, che in molti indicano come primo obiettivo di mercato della Juventus, anche se per la prossima stagione.
Ieri però sono arrivate conferme su un principio d’accordo che la Fiorentina avrebbe raggiunto con l’Arsenal già per gennaio, anche se l’attaccante, al momento, non sembra interessato: la sua volontà, infatti, è quella di aspettare l’estate e chissà se le lusinghe della Signora, in questo senso, non stiano facendo la differenza.
Ad ogni modo oggi Vlahovic sarà lo spauracchio numero uno, per una Juve che recupera quasi tutta la rosa (mancano solo Kean e Ramsey) e che cercherà la vittoria con un 4-4-2 con Szczesny in porta, Danilo, Bonucci, De Ligt e Alex Sandro in difesa, Chiesa, McKennie, Locatelli e Bernardeschi a centrocampo, Dybala e Morata in attacco. Classico 4-3-3 anche per la Fiorentina, che risponderà con Terracciano tra i pali, Odriozola, Milenkovic, Martinez Quarta e Biraghi nel reparto arretrato, Bonaventura, Torreira e Castrovilli in mediana, Callejon, Vlahovic e Saponara nel tridente offensivo.
In serata invece l’attenzione si sposterà sull’Atalanta, impegnata nella trasferta di Cagliari (ore 20.45). Sulla carta non sembrerebbe esserci storia, alla luce di una classifica che vede i nerazzurri al quinto posto (alla pari con la Roma quarta) e i sardi tristemente ultimi in solitaria, ma il campo, si sa, è un’altra cosa, specialmente dopo le gare europee. La Dea ne ha avuta una molto dispendiosa contro il Manchester United, il che autorizza a non dare nulla per scontato, per quanto la prestazione sia stata ottima, più di quanto non dica il 2-2 finale.
Gasperini, ieri in silenzio, spera che i suoi non abbiano cali di tensione e gli regalino una vittoria molto importante, che metterebbe pressione a Roma e Lazio (impegnate domani con Venezia e Salernitana) e, perché no, anche all’Inter.
All’Unipol Domus sarà 3-4-2-1 con Musso in porta, Djimsiti, Demiral e Palomino in difesa, Zappacosta, De Roon, Freuler e Maehle a centrocampo, Pasalic e Malinovskyi (solito ballottaggio con Ilicic) alle spalle di Zapata. Mazzarri, ultimo in classifica e reduce da 3 sconfitte consecutive, proverà a rialzarsi con un 4-4-2 con Cragno tra i pali, Bellanova , Godin, Carboni e Lykogiannis nel reparto arretrato, Nandez, Marin, Strootman e Deiola in mediana, Joao Pedro e Pavoletti in attacco.