Ed è subito Gonzalo Higuain! Il Pipita non ha perso tempo, anzi ha deciso addirittura di ottimizzarlo: che riuscisse a essere decisivo si sapeva, che potesse farlo in meno di 10 minuti, per giunta con una condizione fisica ancora lontana dal top, forse no. Ma il destino, evidentemente, voleva che fosse lui, l’acquisto più caro della storia bianconera, a decidere Juventus-Fiorentina, anticipo di lusso di questa prima giornata di campionato, e così si è mosso di conseguenza. Con i campioni d’Italia bloccati sull’1-1 e un finale di partita che si preannunciava complicato, ha fatto sì che gli capitasse la palla giusta, quella che solo i grandi attaccanti riescono sempre a trovarsi sui piedi, per il gol del 2-1 finale.
“Non era semplice segnare in quel modo ma d’altronde questa è la sua arte – il commento di Allegri. – Voglio fare i complimenti anche agli altri ragazzi, giocare con la Fiorentina non è mai semplice e noi siamo riusciti a vincere giocando bene”. Juve convincente a tratti quella vista ieri allo Stadium, d’altronde di questi tempi è impensabile essere già al top della condizione fisica. Inoltre Allegri è stato costretto a rinunciare a Pjanic (“non ho voluto rischiare, tra poco comincerà il periodo delle gare ogni 3 giorni”) e, almeno in partenza, a un Higuain ancora in fase di rodaggio: assenze pesanti insomma, eppure nel primo tempo la macchina ha viaggiato alla solita grande velocità. Dopo l’intervallo però la Signora, in vantaggio grazie al gol di Khedira (37’), ha abbassato i ritmi permettendo a una Fiorentina tutt’altro che trascendentale di restare viva. E così al 70’, alla prima occasione utile, Kalinic ha trovato la rete dell’1-1 che poteva davvero cambiare la storia del match. Poi però ci ha pensato Higuain con una zampata delle sue (75’) a rimettere le cose a posto e a regalare alla Juventus i primi 3 punti della stagione.
Più semplice la pratica della Roma, capace di regolare l’Udinese con un 4-0 che non ammette repliche. Guai però a pensare che sia stata una passeggiata: l’1-0 di Perotti infatti è arrivato solo al 65’, per giunta su calcio di rigore. Fino a quel momento i friulani avevano tenuto il campo con ordine e il pareggio, tutto sommato, poteva anche starci. Dopo il gol però è cambiato tutto e i giallorossi sono riusciti a dilagare con una vera e propria abbuffata: ancora Perotti (75’, altro rigore), poi Dzeko (82’), infine Salah (84’) hanno mandato in archivio la fragile Udinese di Iachini, autore di un inizio di stagione davvero terribile. “Loro sono stati bravi a bloccarci nel primo tempo – l’analisi di Spalletti. – Dopo però siamo migliorati sia in velocità che in precisione ed è venuta fuori un’altra partita”. Ora la Roma potrà concentrarsi definitivamente sul Porto, atteso martedì all’Olimpico per il ritorno del preliminare di Champions. Una partita decisiva, da affrontare nel migliore dei modi sia a livello tecnico che mentale: e un bel poker, in questo senso, non può che far bene.