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La Juve vince e consolida il primato, Lazio a Genova, rinvio per l’Inter

FC Juventus

Missione compiuta. La Juventus liquida la pratica Spal con una vittoria e si porta così a quota 60 punti, rispettivamente 4 e 6 in più di Lazio e Inter. La notizia più importante del sabato però è un’altra e riguarda il Coronavirus: una vera e propria emergenza, che indotto il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora a rinviare tutte le gare in programma in Lombardia e Veneto: dunque niente Inter-Sampdoria, Atalanta-Sassuolo e Verona-Cagliari, rimandate a data da destinarsi. Sarri potrà così concentrare le sue attenzioni solo sulla Lazio anche se il primo posto è blindato a prescindere dal 2-1 di Ferrara.

Mercoledì a Lione però servirà maggiore attenzione in fase difensiva, perché anche ieri la Signora, pur meritando il successo, ha concesso qualcosa di troppo al fanalino di coda Spal. Ad ogni con un Ronaldo così si parte sempre con un gol di vantaggio: una legge che non ha risparmiato nemmeno la squadra di Semplici, punita al 39’ con un tap-in ravvicinato su assist di Cuadrado, decisamente più a suo agio nel ruolo di ala che in quello di terzino. Per il portoghese si tratta dell’undicesima partita consecutiva a segno in campionato, la tredicesima considerando anche la Coppa Italia: un qualcosa di mostruoso, che gli vale il record in condivisione con Batistuta e Quagliarella.

Nella ripresa invece è stato Ramsey a raddoppiare (60’) con un pregevole tocco su assist di Dybala, a testimonianza dell’enorme qualità di tutta la rosa bianconera. Sembrava il punto esclamativo su una vittoria in scioltezza, invece la Spal, complice un fallo maldestro di Rugani su Missiroli, è rientrata in corsa con Petagna (70’), costringendo la Juve a un finale con le antenne ben alzate. Ad ogni modo alla fine è arrivata la vittoria, oltre che una bella giornata che ha visto l’ennesimo gol di Ronaldo, ma anche il ritorno di Chiellini dal primo minuto. 

“La sensazione è che la squadra sia in netta crescita – il commento soddisfatto di Sarri. – Ci dispiace un po’ aver tenuto viva la partita fino alla fine, però ho la sensazione che in questo momento stiamo producendo con grande continuità. Ora possiamo pensare alla Champions anche se è giusto ribadire come questa debba rimanere un sogno: a volte nella vita è bello rincorrere anche quelli. È una coppa che dà grandi motivazioni ma è anche una manifestazione terrificante, specialmente fuori casa. E’ una competizione alla portata di dodici squadre e devi avere anche un po’ di fortuna…”. 

Oggi dunque tocca alla Lazio, chiamata a rispondere sul campo del Genoa (ore 12.30) per non perdere terreno dalla vetta. La sfida tra i biancocelesti di Inzaghi e i rossoblu di Nicola si presenta tutt’altro che scontata: questi ultimi infatti, da quando si sono affidati al nuovo allenatore, hanno decisamente cambiato marcia, come dimostrano le due vittorie consecutive con Cagliari e Bologna, ma anche i pareggi con Fiorentina e Atalanta. I rossoblu inoltre sono una vera e propria bestia nera per la Lazio: il segno 2 a Marassi, infatti, manca da ben 9 anni. “Non sarà una partita semplice, affrontiamo una squadra che ha fatto 8 punti nelle ultime 4 – ha confermato Inzaghi. – Noi però stiamo avendo un rendimento altissimo e dobbiamo essere bravi a continuare così, senza guardarci né indietro né avanti. Siamo partiti con un obiettivo diverso, ora però crediamo tanto in ciò che proponiamo: proseguiamo così, poi a metà aprile tireremo le somme”. 

Ragionare gara dopo gara ha i suoi vantaggi, ma è chiaro che nessuno in casa Lazio vuole smettere di sognare. Genova diventa dunque una tappa molto importante nella corsa biancoceleste e Inzaghi è pronto a giocarsela con il consueto 3-5-2, al netto delle assenze dell’infortunato Lulic e dello squalificato Luiz Felipe. In difesa, davanti alla porta di Strakosha, spazio a Patric, Acerbi e Radu, con Lazzari, Milinkovic-Savic, Lucas Leiva, Luis Alberto e Jony a centrocampo e la coppia Immobile-Correa in attacco. Stesso sistema di gioco anche per Nicola, che risponderà con Perin tra i pali, Biraschi, Soumaoro e Masiello nel reparto arretrato, Ankersen, Behrami,  Schone, Cassata e Criscito in mediana alle spalle del duo offensivo composto da Sanabria e Pinamonti.  

Intanto nell’altro anticipo del sabato il Milan ha pareggiato 1-1 a Firenze, pur passando in vantaggio e con la Fiorentina rimasta in 10 per l’espulsione di Dalbert. A salvare i viola un contestatissimo rigore: polemiche da parte di Stefano Pioli e Paolo Maldini.

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