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La Juve stende il Napoli e sorpassa l’Inter che stasera spera di rifarsi con l’Udinese. In campo anche Milan e Lazio

FC Juventus

Ancora di cortomuso, ancora con Gatti. La Juventus si prende anche il big match col Napoli, ovviamente con le specialità della casa: la vittoria di misura senza subire gol e la rete di un difensore, la quinta nelle ultime otto partite. Il trionfo di Allegri, insomma, capace di costruire una Signora solida e gagliarda, sempre più convinta di potersi giocare lo scudetto fino alla fine. Ai campioni in carica di Mazzarri non resta che prendere atto della loro nuova dimensione, finalizzata solo ed esclusivamente a entrare nella prossima Champions: non sarà facile né scontato, ma assolutamente alla portata per chi, fino a pochi mesi fa, non aveva paura di nessuno. La vittoria della Juve cambia gli equilibri anche delle altre partite, sia per chi la insegue (l’Inter sarà costretta a battere l’Udinese, ore 20.45), che per chi si gioca un posto in Europa: Atalanta-Milan (18), Verona-Lazio (15) e Roma-Fiorentina (domani) si preannunciano davvero molto interessanti.

Juventus – Napoli 1-0, Allegri torna in vetta grazie al ‘solito’ Gatti

Successo pesantissimo della ‘banda Allegri’, tornata in vetta grazie a questo 1-0 firmato da Gatti. Il difensore si è così ripetuto a una settimana esatta dal gol (anche quello decisivo) di Monza, ma in generale non è un caso che le reti arrivino dal reparto arretrato: con quella di ieri, come detto in apertura, siamo a cinque nelle ultime otto segnate. E così, se gli attaccanti faticano a bucare le porte avversarie, lo stesso non si può dire per il resto della squadra, a dimostrazione che questa Juve non vive in funzione delle sue stelle, ma solo ed esclusivamente per il bene comune. Una classifica del genere, del resto, non era preventivata nemmeno dal tifoso più ottimista, invece è diventata realtà grazie a un gruppo di ferro, nel quale tutti remano dalla stessa parte, nessuno escluso. Il Napoli se l’è giocata senza paura, ma ancora una volta s’è dimostrato troppo fragile al momento decisivo, prima fallendo un paio di clamorose occasioni sullo 0-0, poi subendo il gol spacca-partita. I primi a creare pericoli sono Politano (9’, tiro a giro che ha scheggiato il palo) e Di Lorenzo (12’, parata di Szczesny), ma al 19’ è Juve a sfiorare il gol con Vlahovic, il cui tiro viene murato da Natan. Al 28’, però, la madre di tutte le occasioni e, a conti fatti, la vera sliding door della gara: Kvaratskhelia, a tu per tu con Szczesny, calcia clamorosamente in curva. Al 39’ Di Lorenzo ha un’altra palla-gol nettissima, ma il portiere bianconero si supera e salva il risultato: è il preludio alla più antica legge del calcio e infatti, appena dopo l’intervallo, ecco che Gatti svetta su Rrahmani e batte Meret, per quella che resterà l’unica rete del match (51’).

Allegri: “Mandare il Napoli a meno 12 era importante, ora restiamo attaccati all’Inter”

“Diciamo che vincere questa partita era molto importante, abbiamo mandato il Napoli a -12 ed è un ottimo risultato – ha esultato Allegri -. Per quanto riguarda sogni e scudetti, credo che noi dobbiamo continuare a lavorare passo dopo passo, migliorare in certi aspetti perché sbagliamo troppo tecnicamente. Nel primo tempo i ragazzi sono stati bravi, poi nel momento di difficoltà la squadra è diventata un blocco granitico e occasioni loro non ne hanno avute. Non è questione di comunicazione, in quella interna possiamo anche dire che abbiamo l’ambizione e la voglia di vincere lo scudetto, però per arrivare a certi risultati non bisogna pensare a quello che sarà, ma a quello che è oggi. Noi dobbiamo pensare a queste partite, migliorando tecnicamente e facendo dei punti: più ne facciamo, più possiamo rimanere attaccati alla squadra più forte del campionato”.

Mazzarri amaro: “Abbiamo dominato la Juve, era difficile fare meglio di così”

“Chi conosce il calcio sa che ci sono dei momenti così, difficile dare una spiegazione dopo una gara del genere – l’analisi sconsolata di Mazzarri -. I ragazzi hanno dominato, hanno costretto la Juventus nella propria metà campo per quasi tutto il secondo tempo. Noi abbiamo avuto solo il torto di non andare sulla traiettoria sul gol e abbiamo perso l’uomo in area, ma penso che nessuno sarebbe riuscito a fare meglio di noi. L’occasione di Kvara è clamorosa, se non siamo riusciti a fare gol lì si capisce tutto: ripeto, ci sono momenti e momenti, ma credo che se si continua su questa strada, con i giocatori importanti che trovano una condizione migliore, le componenti per vincere torneranno tutte e potremo fare un bel filotto di risultati”.

Inter – Udinese (ore 20.45, Dazn e Sky)

Ora la palla passa all’Inter, chiamata a rispondere alla vittoria della Juventus per riprendersi il primo posto. Per farlo bisogna battere l’Udinese di Cioffi, missione ampiamente alla portata a patto però di non prenderla sottogamba. Gli unici punti persi sin qui, infatti, sono stati quelli con Sassuolo e Bologna, il che dovrebbe indurre i nerazzurri a mantenere alta la soglia di concentrazione: la posta in palio, del resto, è importante e non autorizza cali di nessun tipo. La settimana vuota poi ha permesso a Inzaghi di preparare al meglio la partita, oltre che di recuperare un elemento fondamentale come Bastoni, ancor più utile con gli infortuni di De Vrij e Dumfries, che vanno ad aggiungersi al lungodegente Pavard. L’imminente sfida con la Real Sociedad, decisiva per il primo posto nel girone di Champions, può essere una distrazione, ma l’Inter ha già dimostrato di saper gestire al meglio il doppio impegno.

Inter – Udinese, le formazioni: Bastoni va in panchina, Inzaghi con una difesa inedita

Il tecnico nerazzurro, dunque, ritrova uno dei suoi titolarissimi, ma non lo rischierà dal primo minuto. Il suo 3-5-2, infatti, vedrà Sommer in porta, Bisseck, Acerbi e Carlos Augusto in difesa, Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan e Dimarco a centrocampo, Thuram e Lautaro in attacco. La doppietta contro il Verona ha convinto Cioffi a puntare su Lucca, pronto a giocarsi la chance nella prestigiosa cornice di San Siro (sold out come sempre). I friulani scenderanno in campo con un 3-5-1-1 con Silvestri tra i pali, Joao Ferreira, Kabasele e Perez nel reparto arretrato, Ebosele, Samardzic, Walace, Payero e Zemura in mediana, Pereyra alle spalle dell’unica punta Lucca.

Atalanta – Milan (ore 18, Dazn)

La gara più affascinante del sabato è però quella di Bergamo, dove andrà in scena un vero e proprio scontro diretto per la zona Champions. Proprio questa sfida potrà dirci se i rossoneri saranno in grado di puntare anche a qualcosa di più, intanto però c’è un terzo posto da blindare, visto che là dietro sono davvero in tanti, Atalanta compresa. La Dea ha rallentato parecchio (l’ultima vittoria risale al 30 ottobre contro l’Empoli, da allora un pareggio e tre sconfitte), ma in caso di successo accorcerebbe le distanze, tornando così a essere una pretendente pericolosa per un posto nell’Europa principale. Inutile dire che il Milan ha più da perdere: i 6 punti con Fiorentina e Frosinone hanno aiutato a tranquillizzare l’ambiente, per la serenità però serve ben altro. Mercoledì, inoltre, ci sarà il dentro o fuori di Newcastle e arrivarci con un passo falso, anche in virtù di una situazione ormai compromessa, sarebbe un pessimo affare.

Pioli: “Il quarto posto è l’obiettivo minimo, ma vogliamo fare di più”

“Mancano ancora troppe partite per poter fare bilanci definitivi, però è chiaro che bisogna assolutamente cercare continuità – ha spiegato Pioli -. Quello è il grande obiettivo e a Bergamo abbiamo una grande opportunità: il traguardo minimo è il quarto posto, anche se vogliamo fare qualcosa in più. Sarà una partita bella e difficile, loro lotteranno fino alla fine per entrare in zona Champions, sono una squadra completa che ha avuto qualche difficoltà nelle ultime partite, ma che ha forza e organizzazione. Servirà una prestazione di alto livello, non stiamo pensando a Newcastle ma solo all’Atalanta”.

Atalanta – Milan, le formazioni: Pioli senza Leao, Gasp punta sull’ex De Ketelaere

Pioli ritrova Giroud, di nuovo a disposizione dopo le due giornate di squalifica, ma non Leao, lasciato a riposo precauzionale in vista della Champions. La vera emergenza però continua a essere in difesa, visto che oltre ai lungodegenti Thiaw e Kalulu mancherà anche Kjaer, a corto di forma dopo l’infortunio muscolare. Il tecnico rossonero riproporrà così la soluzione testata col Frosinone, vale a dire Theo Hernandez centrale assieme a Tomori. Per il resto classico 4-2-3-1 con Maignan in porta, Calabria e Florenzi esterni di difesa, Reijnders e Musah a centrocampo, Chukwueze, Loftus-Cheek e Pulisic sulla trequarti, Giroud in attacco. Diverse assenze anche per Gasperini, costretto a rinunciare a Scamacca, Toloi e Kolasinac, oltre ovviamente a Palomino e Traoré. Il 3-4-2-1 bergamasco vedrà così Musso tra i pali, De Roon, Scalvini e Djimsiti nel reparto arretrato, Zappacosta, Koopmeiners, Ederson e Ruggeri in mediana, Pasalic e Lookman alle spalle dell’unica punta De Ketelaere, ex attesissimo della sfida.

Verona – Lazio (ore 15, Dazn)

A completare il sabato di Serie A il match del Bentegodi tra Verona e Lazio, molto delicato sia per la zona Europa che per quella salvezza. I biancocelesti sono reduci da tre vittorie consecutive tra campionato (Cagliari) e coppe (Celtic e Genoa), ma se vogliono rientrare a pieno titolo nella corsa Champions devono confermarsi anche oggi, contro un Hellas in grande difficoltà tecnica (l’ultimo successo risale addirittura al 26 agosto contro la Roma, da allora solo 4 punti in 12 partite) e ambientale (in settimana la Guardia di Finanza ha perquisito la sede per un’inchiesta sulle false fatturazioni). L’occasione di vincere e avvicinarsi alla zona Europa è ghiotta, ma la Lazio di questa stagione ha illuso troppe volte per autorizzare qualsiasi forma di ottimismo: l’ultima decade potrebbe aver segnato una svolta, ma prima di dirlo con certezza urgono conferme, specialmente contro avversari in teoria alla portata.

Verona – Lazio, le formazioni: Vecino “perdonato”, torna anche Zaccagni

Le buone notizie per Sarri si chiamano Vecino e Zaccagni, il primo di nuovo tra i convocati dopo il litigio pre-Coppa Italia, il secondo pienamente recuperato dall’infortunio muscolare e pronto a riprendersi una maglia dall’inizio. Il 4-3-3 biancoceleste vedrà così Provedel in porta, Lazzari, Casale, Gila e Marusic in difesa, Guendouzi, Rovella e Luis Alberto a centrocampo, Felipe Anderson, Immobile e Zaccagni in attacco. Baroni cercherà di fermare l’emorragia di punti con un 4-2-3-1 con Montipò tra i pali, Tchatchoua, Amione, Coppola e Terracciano nel reparto arretrato, Folorunsho e Duda in mediana, Ngonge, Suslov e Lazovic alle spalle dell’unica punta Djuric.

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