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La Juve si inceppa a Lecce ma l’Inter non ne approfitta

La Juve delude a Lecce e non va oltre il pareggio (1 a 1) ma l’Inter fa altrettanto in casa contro il Parma (2 a 2): i bianconeri restano in testa alla classifica con un punto di vantaggio sulla squadra di Conte.

La Juve si inceppa a Lecce ma l’Inter non ne approfitta

La Juve fa un passo falso, l’Inter non ne approfitta. Il sabato delle prime della classe si conclude senza stravolgimenti di graduatoria e questa, per come si erano messe le cose, è già una notizia. Dopo il pari dei bianconeri a Lecce, infatti, erano in molti ad attendersi il sorpasso dei nerazzurri, poi però è arrivato il Parma e tutto è rimasto come prima, vale a dire Sarri in testa e Conte subito dietro. Potremmo dunque definirlo il sabato delle occasioni sprecate, in un senso e nell’altro: perché se è vero che l’Inter ha fallito l’aggancio al primo posto, il discorso vale anche per la Juve, che avrebbe potuto allungare e invece non lo ha fatto. Evidentemente le scorie post Champions hanno pesato parecchio, inoltre è giusto rendere omaggio a Lecce e Parma, capaci di affrontare le ben più quotate avversarie senza timori reverenziali di nessun tipo. 

Cominciamo dalla sfida del Via del Mare, terminata con un pareggio che in pochi, alla vigilia, avrebbero saputo pronosticare. L’1-1 finale sta stretto alla Signora in termini di palle gol, alla luce delle numerose occasioni create, ma non sotto il profilo del gioco, visto che gli uomini di Liverani, seppur con armi diverse, hanno saputo tenerle testa. Verrebbe da dire che rinunciare a Ronaldo sia stato un errore, questo però, oltre che al Lecce, toglierebbe giustizia a Dybala, Higuain e Bernardeschi, tutti perfettamente in grado di incidere sul match. Invece la Signora, dopo un inizio tambureggiante, ha finito per calare i propri ritmi permettendo ai padroni di casa di chiudersi al meglio e trovare anche il coraggio di ripartire. La preoccupazione di farsi ingabbiare dai pugliesi sembrava sventata a inizio ripresa, quando l’arbitro Valeri, su segnalazione del Var, assegnava un rigore alla Juve per un fallo di Petriccione su Pjanic, poi trasformato con freddezza da Dybala (50’).

Ma i giallorossi, complice una capolista col fiato corto, decidevano di reagire e al 56’ trovavano il pareggio ancora dal dischetto con Mancosu, questa volta per un tocco col braccio di De Ligt, l’ennesimo di questo balbettante (per lui s’intende) inizio di stagione. La Juve si ributtava in attacco ma le idee erano poche e confuse e i pericoli arrivavano principalmente da iniziative personali, la più pericolosa delle quali era di Bernardeschi, sciagurato però nel colpire il palo dopo aver dribblato anche il portiere. Finiva così 1-1, sotto lo sguardo perplesso di un Sarri inevitabilmente deluso. “Nel finale ci siamo fatti trasportare in una partita sporca che non era la nostra, ci è mancata la lucidità – l’analisi del tecnico bianconero. – Abbiamo creato tanto ma non mi è piaciuto come è stato gestito il vantaggio, penso che un pizzico di leggerezza l’abbiamo avuto nel non concretizzare dopo l’1-0”. 

Il pareggio sembrava il preludio al cambio della guardia, invece l’Inter non ne ha saputo approfittare, rimanendo impantanata a San Siro contro il Parma. Se sia stato un calo figlio della stanchezza o della pressione non lo sapremo mai con certezza, di certo quello di ieri è stato il primo tempo peggiore della stagione nerazzurra, come ammesso da Conte nel post partita. “Loro sono stati bravi ma noi li abbiamo facilitati, basta guardare i due gol nati da nostre indecisioni – ha spiegato il tecnico. – Per il resto però non ho molto da dire ai ragazzi, era la terza partita in sei giorni, stanno dando tutti il massimo, il 200%. La rosa è ridotta ai minimi termini, sono preoccupato e non dormo tranquillo. Tra tre giorni a Brescia giocheranno ancora gli stessi, dobbiamo fare delle valutazioni con la società”. Una richiesta d’aiuto ben precisa che Marotta, evidentemente, dovrà ascoltare per bene. Fino al mercato di gennaio però bisognerà andare avanti così, possibilmente con più attenzione di ieri, quando l’Inter, almeno per un tempo, s’è fatta male da sola.

Dopo aver trovato il vantaggio con Candreva (23’), la squadra di Conte ha regalato due gol al Parma, comunque bravissimo ad approfittarne. L’1-1 nasce da un errore di Brozovic, il cui passaggio sbagliato ha mandato in porta l’ex Karamoh (26’), l’1-2 invece è figlio di una doppia mancanza ancora del croato e di Godin, per un’altra sortita del francese e tap-in vincente di Gervinho (30’). Nell’intervallo è probabile che Conte si sia fatto sentire a dovere, almeno a giudicare il secondo tempo dei suoi, completamente diverso rispetto al primo. Al 51’ Lukaku ha trovato il 2-2 dopo un lungo consulto del Var, dopodiché i nerazzurri hanno cercato in tutti i modi la vittoria, finendo però solo per sfiorarla. E quando il destro al volo di Esposito è finito fuori di un soffio, s’è capito che la missione sorpasso, almeno per stavolta, sarebbe fallita. Prossimo capitolo martedì, quando l’Inter farà visita al Brescia, ieri bastonato dal Genoa del neo-tecnico Thiago Motta. Partita da non fallire, altrimenti la Juve, il giorno dopo, potrebbe davvero andare in fuga. 

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