Il divorzio è sempre più vicino. La Juventus sembra aver ormai deciso di separarsi da Thiago Motta, a prescindere da come andrà la gara col Genoa di sabato prossimo. Secondo indiscrezioni riportate dalla Gazzetta dello Sport, infatti, l’esonero del tecnico italo-brasiliano sarebbe stato rimandato solo per motivi di bilancio, non certo tecnici. L’unica certezza è che Motta sarà in panchina nella prossima giornata, per quella che potrebbe essere la sua ultima sulla panchina bianconera, dopodiché si aprirebbe una nuova era probabilmente targata Roberto Mancini.
La lista dei sostituti: Roberto Mancini in pole, Pioli ha tempi troppo lunghi
In cima alla lista dei possibili sostituti c’è il tecnico di Jesi, entusiasta all’idea di tornare a allenare una squadra di vertice come la Juventus, quella, oltretutto, per cui tifava da bambino. L’ex CT della nazionale italiana è reduce da un’esperienza negativa in Arabia Saudita, ma il suo curriculum resta di altissimo livello visti i successi con Inter, City e Galatasaray, senza dimenticare l’Europeo del 2021 (rovinato, ahinoi, dal successivo flop mondiale). Il Mancio è sempre piaciuto a Giuntoli, pur non essendo la sua prima scelta: in cima ci sarebbe Stefano Pioli, legato però agli arabi dell’Al-Nassr fino al 2026. L’ex allenatore del Milan sarebbe disposto a liberarsi a giugno, ma alla Continassa hanno capito di non poter aspettare così a lungo.
Sconfitte e liti nello spogliatoio: Juve-Thiago, è (quasi) finita
Le recenti sconfitte contro Atalanta e Fiorentina, con un parziale di sette gol subiti a zero, hanno alimentato il rischio di non qualificarsi per la prossima Champions, quasi fondamentale per i conti del club. Ciò che più preoccupa Giuntoli, poi, sono i rapporti tra Thiago e parte (abbondante) dello spogliatoio, certificati dalle cervellotiche scelte di Firenze, figlie di questioni personali più che tecniche. Nella pancia del Franchi il Dt bianconero ha dichiarato pubblicamente di voler proseguire con lui, ma le riflessioni sono proseguite per tutta la settimana, fino al vertice decisivo a cui hanno partecipato John Elkann e Maurizio Scanavino. Là, di fatto, è arrivato il via libera sull’esonero, considerato anche che la Juventus avrà maggiori margini di manovra finanziaria da aprile, grazie alla possibilità di diluire i costi nel bilancio del trimestre aprile-maggio-giugno.
La svolta: Mancini accetterebbe un contratto breve (con rinnovo automatico in caso di Champions)
Torniamo così a Mancini, balzato in cima alla lista dopo aver dato la sua disponibilità a un contratto di soli 4 mesi, con rinnovo automatico per la prossima stagione in caso di quarto posto. Il tecnico resterebbe in sella almeno fino al Mondiale per Club (altro appuntamento cerchiato in rosso, vista l’imponenza del montepremi), permettendo però a Giuntoli di vagliare anche altre strade. Igor Tudor, ex bianconero e assistente di Pirlo nella stagione 2020-21, è un’altra possibilità concreta, grazie alla sua esperienza e affinità con l’ambiente juventino. Inoltre, non è da escludere l’idea, pur difficile, di un ritorno di Zinedine Zidane, la cui esperienza e carisma potrebbero essere ciò che serve per riportare entusiasmo a Torino, anche se il suo futuro sembra legato alla panchina della Francia, ufficialmente vacante dal 2026. E Thiago Motta? Per ora continua a preparare la partita contro il Genoa, consapevole che il suo futuro alla Juventus potrebbe essere ormai deciso. Scenario che lo riporta indietro ai tempi dello Spezia, per la precisione prima di una gara contro il Napoli. Si diceva che, in caso di sconfitta, sarebbe arrivato l’esonero: i suoi vinsero 1-0, sbancando il Maradona e dando il là alla cavalcata salvezza. Motta spera che la storia si ripeta, anche se questa volta il finale sembra essere già scritto.