La Juventus fa un passo verso la Champions, il Napoli riprova a prendersi la vetta. Weekend di campionato decisamente succoso quello che stiamo vivendo, iniziato con il doppio passo falso di Milan e Inter, proseguito con la vittoria dei bianconeri a Empoli e la sconfitta della Fiorentina contro il Sassuolo, pronto a regalarci una sfida al cardiopalma tra la Lazio di Sarri e gli azzurri di Spalletti. Di certo, in attesa di vedere cosa succederà all’Olimpico e del Monday Night tra Atalanta e Sampdoria, a sorridere di più è la squadra di Allegri, che forse taglia fuori dalla corsa al quarto posto i Viola di Italiano.
Empoli-Juventus 2-3, l’analisi della partita
Il tecnico bianconero aveva chiesto una “partita seria”, di quelle da vincere indipendentemente dalle difficoltà che potesse presentare. È stato accontentato, perché i suoi sono usciti dal Castellani con 3 punti pesantissimi in chiave Champions e non solo: i 7 punti dalla vetta, a 11 giornate dalle fine e con lo scontro diretto con l’Inter ancora da giocare, non sono poi così tanti per abbandonare definitivamente le speranze scudetto. A oggi però non è il caso di fare voli pindarici, per quanto la Signora abbia un attaccante che le altre si sognano: Dusan Vlahovic è semplicemente inarrestabile, tanto più se gli avversari gli concedono qualche centimetro di troppo. E l’Empoli, si sa, non è strutturato per difendere, il che lo rende pericoloso in fase offensiva ma piuttosto vulnerabile quando la palla ce l’hanno gli altri. Dunque il serbo, dopo le faticacce contro il pressing dell’Atalanta e la marcatura a uomo di Bremer, ha trovato finalmente un po’ di spazio, il resto però lo ha fatto lui, proprio come a Vila-Real.
L’ex Viola ha aperto l’azione che ha portato Kean a sbloccare il match su assist di Rabiot (32’), poi, dopo che i padroni di casa avevano trovato il pareggio con Zurkowski (40’), è salito in cattedra con una doppietta di eccellente fattura, prima con una doppia finta che ha mandato al bar mezza difesa toscana (45+2’), poi con uno scavetto che ha freddato Vicario (66’). L’Empoli ha poi segnato il gol del 2-3 con La Mantia (76’), ma la sostanza non è più cambiata, con la Juventus che consolida il quarto posto in classifica, seppur virtualmente (l’Atalanta è a meno 6 ma con due partite in meno), e ridà qualche speranza pure per qualcosa in più.
Le parole di Allegri
“La quota scudetto è 84-85 punti, noi pensiamo al 4° posto, il resto è affare delle tre dell’Ave Maria – ha glissato Allegri -. Bisogna fare un passettino alla volta, vincere a Empoli non è mai semplice, è sempre un campo difficile, oggi poi c’era vento e questo ha reso tutto più complicato. Bisogna migliorare sul palleggio, su alcune gestioni della palla, però c’è stato un buono spirito che mi piace. Vlahovic? È un giocatore importante dal punto di vista caratteriale oltre che tecnico, non avevamo uno come lui all’interno della squadra. Non che non me l’aspettassi, conoscendo il ragazzo dal punto di vista caratteriale: è uno che vuole vincere e ha voglia di imparare molto, oltre che ampi margini di miglioramento”.
Lazio-Napoli (20:50 Dazn)
La partita più importante e delicata della domenica è sicuramente quella di Roma, dove la Lazio di Sarri ospiterà il Napoli di Spalletti. Inutile dire che in palio ci sono punti pesantissimi sia in chiave scudetto che Champions, ragion per cui è lecito attendersi una gara equilibrata, tra due squadre consapevoli di non poter più sbagliare. Entrambe infatti, seppur con classifiche diverse, hanno spesso mancato il salto di qualità, come si è visto giovedì in Europa contro Barcellona e Porto, ora però è arrivato il momento di spiccare il volo, anche perché la concorrenza non è certo irresistibile.
Qui Napoli, parla Spalletti
“C’è la delusione di non essere stati all’altezza di noi stessi contro il Barcellona, questo mi dà un po’ fastidio – ha confermato Spalletti -. Abbiamo una identità di gioco che ci ha dato delle soddisfazioni, ma questa non può prescindere dal metterci tanta qualità. E se dentro la partita ti viene a mancare, questo è un boomerang che ti torna addosso. La corsa scudetto? Ci vedo una bella bagarre, può diventare una giostra bella e crudele per uomini forti. Conosco i miei calciatori, so che hanno riconosciuto questo momento, da qui in avanti deve essere una corsa a perdifiato”.
Il tecnico azzurro, dopo aver negato per molto tempo il suo coinvolgimento nella lotta al titolo, non può più nascondersi, tanto più che Milan e Inter gli hanno offerto un’altra chance per balzare in vetta alla classifica, seppur alla pari coi rossoneri. Questa sera, al netto degli assenti (Anguissa, Lozano, Lobotka, Tuanzebe, Malcuit), vedremo la miglior formazione possibile, dunque 4-2-3-1 con Ospina in porta, Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly e Mario Rui in difesa, Demme e Fabian Ruiz a centrocampo, Elmas, Zielinski e Insigne sulla trequarti, Osimhen in attacco.
Qui Lazio, Sarri non parla
Nessuna conferenza stampa invece per Maurizio Sarri, rimasto in silenzio alla vigilia di una partita importantissima anche per la sua Lazio. La vittoria della Juve sposta ulteriormente l’asticella della zona Champions, il che significa dover fare un finale di stagione molto importante se si vuole tentare di infastidirla. I biancocelesti, insomma, sono obbligati a fare punti, altrimenti il sogno quarto posto, mai davvero abbandonato da Lotito, diventerebbe quasi impossibile da realizzare. Il tecnico, a parte Lazzari, ha tutta la rosa a disposizione, dunque potrà affidarsi al 4-3-3 tipo con Strakosha tra i pali, Hysaj, Luiz Felipe, Patric e Marusic nel reparto arretrato, Milinkovic-Savic, Leiva e Luis Alberto in mediana, Felipe Anderson, Immobile e Zaccagni nel tridente offensivo.
Spezia-Roma (18:05 Dazn)
Gara insidiosa anche per i cugini giallorossi, attesi dalla trasferta di La Spezia. Una trappola neanche troppo nascosta, visto che i liguri di Thiago Motta hanno già fatto lo sgambetto a Napoli e Milan e messo in difficoltà Juventus e Fiorentina. Avversario da non sottovalutare insomma, tanto più che la Roma dell’ultimo periodo non ha certo brillato al punto da potersi permettere di essere snob.
La sfida del Picco, anzi, sa tanto di ultima chiamata per la squadra di Mourinho, costretta ad accelerare se non vuole rischiare di restar fuori dall’Europa. Lo Special One non sarà del match, alla luce del duro scontro avuto con l’arbitro Pairetto durante la partita col Verona, che gli è costato 2 giornate di squalifica, oltre che il solito mare di critiche, per lo più esterne. Il portoghese, al momento, resta amato dalla stragrande maggioranza del popolo romanista, ma alla fine i risultati saranno determinanti, in un senso o nell’altro.
Spezia-Roma, le formazioni
Rispetto alle difficoltà avute col Verona Mou recupera diversi giocatori, ma dovrà comunque fare a meno di Oliveira, Felix, Carles Perez e del solito Spinazzola. Il suo 3-4-1-2 vedrà così Rui Patricio in porta, Mancini, Smalling e Ibanez in difesa, Karsdorp, Pellegrini, Cristante e Vina a centrocampo, Mkhitaryan alle spalle della coppia offensiva composta da Zaniolo e Abraham.
Thiago Motta, costretto a rinunciare allo squalificato Manaj, risponderà con un 4-2-3-1 con Provedel tra i pali, Amian, Erlic, Nikolaou e Reca nel reparto arretrato, Kiwior e Sala in mediana, Gyasi, Maggiore e Verde sulla trequarti, Nzola in attacco.