La svolta è della Juve. Sono i bianconeri a uscire sorridenti dall’anticipo di San Siro, che li vede superare l’Inter e agganciare il Napoli, seppur solo per una notte. In attesa dei rivali però la squadra di Allegri lancia un segnale forte e chiaro a tutto il campionato: altro che “pancia piena”, qui la voglia di scudetto è ancora tanta e si farà sentire fino alla fine. Il Milan invece torna a casa con una sconfitta che fa male e che costringe la società a rivedere, forse definitivamente, i propri piani: parlare di Champions dopo 5 sconfitte in 11 partite e con ben 9 punti di distacco dalla Lazio quarta (che oggi potrebbero diventare 12) non ha proprio più senso. I rossoneri saranno anche leggermente migliorati rispetto al recente passato ma sono ancora lontani anni luce dalle squadre di vertice, tanto più da chi da 6 anni domina il campionato e può contare su top player di livello assoluto. Sintetizzando il concetto la differenza ieri l’hanno fatta proprio loro: Higuain e Buffon da una parte, Kalinic e Donnarumma dall’altra. I primi hanno deciso con gol e parate d’autore, i secondi invece no. E così Milan-Juventus è finita 0-2, con i tifosi bianconeri a deridere i rivali al suono di “vincerete il tricolor” e questi ultimi a ricordare le vittorie del passato, quasi a voler esorcizzare un presente troppo brutto per essere vero. Sugli scudi, come detto in precedenza, Gonzalo Higuain: è stato lui a decidere la partita con due gol d’autore, uno nel primo tempo (23’) e uno nel secondo (64’).
Fondamentale ai fini del risultato anche la parata di Buffon su Kalinic sul finire della prima frazione di gioco, un riflesso felino (con l’aiuto della traversa) che ha difeso il vantaggio della Juve e che ha finito per spegnere le velleità del Milan. “Higuain doveva solo trovare la condizione migliore, ha fatto una partita bellissima – il commento di Allegri. – Non si deve fermare, deve essere un punto di partenza. E’ uno dei centravanti migliori al mondo e per fortuna gioca con noi. La squadra ha gestito bene la palla, abbiamo fatto qualche errore tecnico ma nel complesso i ragazzi sono stati veramente bravi. Altalena ferma? Quasi…”. Il perfezionismo dell’allenatore bianconero stona con l’ottimismo di Montella, per quanto sia evidente come entrambi conoscano bene la realtà dei fatti e cerchino solo di tirare l’acqua al proprio mulino. “Abbiamo giocato alla pari, poi ha deciso un fenomeno come Higuain – l’analisi del tecnico rossonero – Se mi aspetto nuovi spifferi dopo questa sconfitta? No, mi aspetto di trovare le motivazioni insieme ai ragazzi per vincere le prossime gare”. Potrà farlo, perché a meno di clamorosi colpi di scena la società lo lascerà proseguire nel suo lavoro, almeno fino alla prossima partita. Cambiare senza alternative credibili non ha molto senso, certo però che il Milan non può continuare così ancora a lungo. L’obiettivo non è raggiungere la Juve, ci mancherebbe, ma questo è decisamente troppo poco.