Un marziano a Empoli. Che Cristiano Ronaldo sia un campione è cosa nota a tutti da molto tempo, in Italia però stavamo ancora aspettando di vederlo trascinare la Juve da solo. E’ successo ieri nell’anticipo del Castellani, dove solo una sua grande giocata ha permesso ai bianconeri di uscire dalle sabbie mobili di un pari che, senza dubbio, avrebbe creato problemi ad Allegri. Un ottimo Empoli infatti era addirittura passato in vantaggio e anche dopo aver subito il pareggio (sempre CR7, ça va sans dire) stava gestendo piuttosto bene la partita. E’ in casi come questi che i campioni devono fare la differenza: concetto facile a dirsi, un po’ meno da mettere in pratica. Ma a Ronaldo, si sa, le sfide piacciono e così, quando al 70’ ha visto un pertugio libero sotto l’incrocio dei pali, non ci ha pensato due volte e ha scagliato il pallone proprio lì, incurante della distanza e della posizione defilata. Capolavoro che ha affossato la squadra di Andreazzoli, regalando così alla Signora 3 punti pesantissimi e una domenica tranquilla, con il Napoli momentaneamente a meno 7.
“Questo gol è un esempio visivo di come si gioca a calcio – il commento di Allegri. – E’ la dimostrazione che la pratica va sopra alla teoria, un gesto tecnico da imitare, senza spiegazioni. Ad ogni modo devo fare i complimenti all’Empoli per come gioca, noi abbiamo accusato un po’ di stanchezza e la partita poteva anche finire in pareggio”. Non completamente soddisfatto il tecnico bianconero e tutto sommato ha le sue ragioni. La Juve non l’approcciata al massimo ed è stata colpita dal solito buonissimo Empoli, clamorosamente in vantaggio con un bel sinistro di Caputo (28’). Signora al tappeto? Non esageriamo, certo però che il colpo è stato forte e ci sono voluti diversi minuti per riprendersi. Nel secondo tempo invece è venuta fuori la superiorità tecnica sugli avversari e, soprattutto, l’episodio che ha rimesso in parità il match: fallo ingenuo di Bennacer su Dybala, calcio di rigore e primo gol di Ronaldo (54’). Il secondo lo abbiamo già raccontato, così come i 3 punti che permettono alla Juve di consolidare il primo posto in classifica.
Questa sera invece toccherà al Napoli, impegnato nell’attesa sfida contro la Roma (ore 20.30). Partita indecifrabile quella del San Paolo e proprio per questa aperta a tutti gli scenari possibili e immaginabili. Se è vero che gli azzurri hanno mostrato di essere nettamente superiori, lo è anche che nella gara secca i giallorossi possono battere chiunque, cosa peraltro dimostrata proprio dalle parti di Fuorigrotta, quando il 2-4 dello scorso 3 marzo costò la perdita del primo posto a Sarri e ai suoi. Inoltre c’è poi da considerare la Champions appena giocata: problema di entrambe, d’accordo, ma certo la trasferta di Parigi di mercoledì è stata più dispendiosa dell’impegno casalingo contro il Cska Mosca, peraltro un giorno prima. “Ci dobbiamo credere – ha spiegato senza giri di parole Di Francesco. – Abbiamo alle porte una gara importante che non possiamo sbagliare, continuando così rischiamo di non qualificarci per la prossima Champions. Dobbiamo ripartire e questa gara può servirci proprio per questo”.
Nessuna risposta da Ancelotti, al solito in silenzio dopo gli impegni europei, ma non servono certo parole per capire l’importanza di questa sfida per il campionato del suo Napoli. Come ormai d’abitudine il tecnico si affiderà al turnover, seppur con moderazione, per comporre il 4-4-2 azzurro che vedrà Ospina in porta, Hysaj, Albiol, Koulibaly e Mario Rui in difesa, Callejon, Allan, Hamsik e Zielinski a centrocampo, Insigne e Milik in attacco. Conferme tattiche anche per Di Francesco, che dopo il convincente 3-0 di coppa ha deciso di riproporre il 4-2-3-1 con Olsen tra i pali, Santon, Manolas, Juan Jesus e Kolarov nel reparto arretrato, De Rossi e Nzonzi in mediana, Under, Pellegrini ed El Shaarawy a supporto dell’unica punta Dzeko.