X

La Juve prenota lo scudetto, il Milan il ritorno in Champions

Juventus FC on Twitter

La Juventus chiude il discorso scudetto, il Milan riapre quello Champions. La domenica di campionato ci regala una Signora nuovamente a +11 sul Napoli e un Diavolo al quarto posto, il tutto grazie a due successi uguali, se non nella forma, almeno nelle dimensioni. I rispettivi 3-0 su Sassuolo e Cagliari, infatti, valgono 3 punti fondamentali per entrambi, ma soprattutto certificano la ritrovata condizione di due squadre sempre sotto l’occhio del ciclone, seppur per motivi diversi.

È stato così per la Juve, ritrovatasi nel mirino della critica dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia e il pareggio col Parma, ma anche per il Milan, ripresosi solo di recente dall’alveare di polemiche di fine 2018. La classifica però non mente e ad oggi vede i bianconeri in testa al campionato con ben 11 punti di vantaggio sul Napoli e i rossoneri quarti, davanti al trio Atalanta-Roma-Lazio che macina risultati in serie.

Grande soddisfazione per entrambe, a cominciare dalla capolista: le paure di perdere il controllo, ammesso siano mai esistite, sono state spazzate via dal 3-0 del Mapei Stadium, ottenuto, ovviamente, in perfetto stile Allegri. La partenza, infatti, ha visto il Sassuolo padrone del campo tanto da sfiorare il gol con Djuricic, fermato solo da una grande uscita di Szczesny, sopravvissuta anche al controllo del Var.

Da lì in poi il match è cambiato e la Juve ha saputo farlo suo minuto dopo minuto, portandosi in vantaggio alla prima occasione utile (Khedira al 23’) per poi aggredire gli avversari alla distanza: nel secondo tempo infatti, eccezion fatta per un’uscita folle di Szczesny che poteva portare al pareggio (clamoroso errore di Berardi a porta vuota), s’è vista solo lei, tanto da trovare il raddoppio col solito Ronaldo (70’) e il tris con Emre Can (86’), per un successo addirittura fondamentale in chiave scudetto.

“Loro cercano di stanarti, fanno molto possesso palla indietro cercando le mezzali – l’analisi di Allegri – Abbiamo iniziato con un errore, Szczesny è stato straordinario evitando il rigore. Dopo un quarto d’ora abbiamo giocato meglio e loro hanno via via perso le linee di passaggio. Il Napoli sta facendo una grande stagione, la Juventus la sta facendo migliore, perché fare 63 punti non è facile. Ora venerdì abbiamo il Frosinone che quest’anno ha vinto tre partite e tutte in trasferta, senza subire gol. Comunque bisogna portare a casa la vittoria perché, indipendentemente dal Napoli, dobbiamo arrivare a un tot di punti che ci permetta di vincere il campionato”.

Non ambisce a tanto il Milan, che pure si accontenterebbe di un quarto posto in classifica: conquistare la Champions dopo 5 anni, infatti, sarebbe il primo passo verso un ritorno al vertice. In questo senso il successo sul Cagliari appare addirittura fondamentale: la classifica non si decide oggi, ci mancherebbe, eppure mancare la chance di ieri avrebbe avuto il sapore del fallimento anticipato. Invece i rossoneri sono stati capaci di indirizzare subito il match, complice quel pizzico di fortuna che ha permesso a Suso di propiziare l’autogol di Ceppitelli (13’) e la bravura che ha portato alla prima rete italiana di Paquetà (22’).

In doppio vantaggio dopo nemmeno metà tempo e con uno stadio carico d’entusiasmo, la squadra di Gattuso ha potuto così giocare sul velluto, tanto da permettersi un paio di brividi (su tutti la traversa di Joao Pedro) prima di trovare il 3-0 finale con Piatek (62’), freddo come sempre nel finalizzare un’azione nata dai piedi di Calhanoglu. Tre punti d’oro per il Milan, un bel calcio alle pressioni derivate dai successi altrui (Lazio, Roma e pure Atalanta) e, soprattutto, un quarto posto in solitaria riagganciato senza se e senza ma.

“Siamo stati bravi perché abbiamo espresso un buon calcio, anche se nel primo tempo le mezzali non mi sono piaciute molto – ha commentato il tecnico rossonero – È da un po’ che stiamo facendo bene in tutte e due le fasi. Abbiamo avuto anche un pizzico di fortuna. Ora dobbiamo avere fame, voglia di allenarsi e stare insieme. Dobbiamo pensare come un noi, senza individualità. La squadra deve arrivare prima di tutto e dovremo essere bravi a restare lì per giocarcela fino alla fine”.

Prossimo capitolo nel weekend, con la Juve attesa dal match casalingo col Frosinone e il Milan sul difficilissimo campo di Bergamo. Una potrà alimentare ulteriormente, se ancora ce ne fosse bisogno, l’idea dell’ottavo scudetto consecutivo, l’altro confermare un piazzamento Champions forse meno scenografico ma altrettanto importante.

Related Post
Categories: Sport