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La Juve non si ferma più ed è seconda, l’Inter inciampa a Monza e oggi Milan-Roma e Samp-Napoli

Ottava vittoria consecutiva senza subire gol per la rigenerata Juve di Allegri che batte l’Udinese e si colloca provvisoriamente al secondo posto – Inter furiosa col il Var – Oggi il big match Milan-Roma e la prova d’appello del Napoli a Marassi

La Juve non si ferma più ed è seconda, l’Inter inciampa a Monza e oggi Milan-Roma e Samp-Napoli

La Juve vola, l’Inter si ferma. Gli anticipi della 17esima giornata vedono i bianconeri battere l’Udinese e portarsi al secondo posto, ovviamente in attesa delle gare odierne, ma anche il pareggio-beffa dei nerazzurri a Monza, raggiunti proprio a un soffio dal traguardo. Risultati che infittiscono il mistero Scudetto, ma anche quello Champions: la vittoria di Allegri costringe Napoli e Milan a battere Sampdoria e Roma, il 2-2 di Inzaghi dà a Mourinho e Sarri una ghiotta chance per avvicinare il quarto posto, a patto di fare risultato a San Siro e all’Olimpico contro l’Empoli.

Juventus-Udinese 1-0, Allegri non si ferma più

Vittoria pesantissima quella dei bianconeri, che come a Cremona trovano i 3 punti grazie al “metodo corto-muso” nel finale. Questa volta ci ha pensato Danilo a timbrare il cartellino al minuto 86, anche se il gol è figlio di una splendida giocata sull’asse Paredes-Chiesa, il primo con un lancio smarcante e il secondo con un assist semplicemente da urlo. Spiace ripetersi, ma con la Juve è inevitabile: le prestazioni, salvo qualche rara eccezione (vedi Inter e Lazio), si assomigliano tutte e non sono certo indimenticabili, i risultati però arrivano in serie e la classifica migliora settimana dopo settimana. L’artefice principale è sicuramente Allegri, perché questa versione della Signora è sempre più a sua immagine e somiglianza: pochi fronzoli, tanta concretezza, una o due giocate da campioni (Milik a Cremona, Chiesa ieri) e zero gol subiti. Il risultato è che i bianconeri sono momentaneamente secondi in classifica a meno 4 dal Napoli (che ovviamente deve ancora giocare, così come il Milan), che andranno ad affrontare venerdì prossimo al Maradona per rientrare del tutto nella corsa Scudetto. “Questa vittoria consolida la nostra posizione nelle prime quattro, ora però dobbiamo continuare a lavorare in silenzio – ha ribadito Allegri -. Lo scontro diretto? Il Napoli resta favorito per lo Scudetto, ma giocare in quello stadio è sempre bello, sarà una bella serata. Noi possiamo alzare ancora l’asticella e farlo vuol dire aumentare il livello delle prestazioni”.

Monza-Inter 2-2, Inzaghi furioso col Var

A Monza invece l’Inter non va oltre un pareggio che, numeri alla mano, rischia di azzerare quasi del tutto i benefici della vittoria sul Napoli. Già, perché il 2-2 del Brianteo è un passo falso di quelli pesanti, specialmente perché subìto in pieno recupero, quando i 3 punti sembravano ormai cosa fatta. I nerazzurri, in vantaggio per due volte nel primo tempo con Darmian (10’) e, subito dopo l’1-1 di Ciurria (11’), con Lautaro (22’, errore clamoroso di Pablo Marì), hanno avuto il torto di abbassarsi troppo nella ripresa, oltre che di non chiudere il match nelle occasioni avute. E così il Monza di Palladino, aggressivo proprio come da diktat societario, è rimasto vivo e in pieno recupero ha trovato il 2-2 con Caldirola (90+3’), ironia della sorte cresciuto proprio nel vivaio dell’Inter: due punti persi che fanno molto male a Inzaghi, che ora rischia di tornare a meno 10 dal Napoli capolista. “Siamo molto arrabbiati, c’è stato un grave errore arbitrale – ha tuonato Inzaghi in sala stampa -. Dopo cinque anni di Var, sul gol di Acerbi è stato fischiato un fallo dove due giocatori del Monza inciampano tra di loro, sarebbe stato il 3-1 e siamo qui a parlare di un pareggio che arriva da un grave errore. Mi viene difficile analizzare la gara, probabilmente con quel gol l’avremmo vinta, c’è tanto rammarico”.

Milan-Roma (ore 20.45, Dazn)

Il big match della domenica è sicuramente quello di San Siro, dove Milan e Roma si giocheranno punti pesantissimi sia in chiave Scudetto che Champions. Entrambe scenderanno in campo conoscendo già tutti i risultati odierni, il che potrebbe mettere ulteriore pressione sulla sfida, anche se nessuno vuole perdere a prescindere. Sia i rossoneri che i giallorossi hanno cominciato bene il 2023, i primi espugnando Salerno, i secondi battendo il Bologna all’Olimpico: ora però si sale di livello con un test decisamente più probante, che darà indicazioni più precise sulle reali ambizioni delle squadre. Da una parte il gioco offensivo di Pioli, sempre alla ricerca del gol in più rispetto all’avversario, dall’altra quello pragmatico di Mourinho, improntato principalmente al risultato: quel che è certo è che stasera non ci si annoierà di certo, tanto più che quando lo Special One torna a San Siro da nemico succede sempre qualcosa.

Pioli: “Rispettiamo la Roma, ma noi siamo carichi di entusiasmo” 

La Roma è forte e ben strutturata, abbina buona organizzazione di gioco a qualità e fisico, una squadra che rispettiamo tanto – l’analisi di Pioli -. Noi però torniamo a giocare a San Siro dopo 50 giorni, c’è tanto entusiasmo da parte dei nostri tifosi, sappiamo che possiamo fare meglio e quanto sia importante sbloccare le partite. Siamo tra le squadre che segnano di più ad inizio gara, continuo a pensare che sia importante continuare a creare tante occasioni da gol, ma per la qualità dei miei giocatori qualche gol in più bisogna pur segnarlo. Lo Scudetto? Facciamo la nostra corsa, per provare a rivincerlo dobbiamo fare tanti punti”.

Mourinho, squalificato, ancora in silenzio stampa

Nessuna dichiarazione invece sul fronte Roma, dove Mourinho, ancora squalificato, prosegue il suo silenzio in polemica col sistema: ad ogni modo c’è da scommettere che lo Special sia pronto a tutto pur di espugnare San Siro per la seconda volta in stagione e continuare la scalata verso la Champions.

Milan-Roma, le formazioni: Pioli conferma l’undici di Salerno, Mou rilancia Abraham

Pioli non ha particolari dubbi di formazione: l’undici di Salerno ha risposto bene, dunque verrà confermato in blocco anche questa sera, tanto più dall’infermeria non è ancora tornato nessuno. Il 4-2-3-1 rossonero vedrà così Tatarusanu in porta, Calabria, Kalulu, Tomori e Hernandez in difesa, Bennacer e Tonali a centrocampo, Saelemaekers, Diaz e Leao sulla trequarti, Giroud in attacco. Qualche ballottaggio in più per Mourinho, che rispetto a mercoledì dovrebbe rilanciare Abraham dal primo minuto, anche se non è chiaro se con Zaniolo e Dybala a supporto oppure con un sistema di gioco più difensivo. Il 3-4-2-1 giallorosso dovrebbe vedere Rui Patricio tra i pali, Mancini, Smalling e Ibanez nel reparto arretrato, Celik, Cristante, Matic e Zalewski in mediana, Dybala e Pellegrini alle spalle di Abraham, ma è anche possibile che il capitano arretri sulla linea di centrocampo in virtù di Zaniolo, con Matic in panchina.

Sampdoria-Napoli (ore 18, Dazn)

L’altra gara da monitorare con grande attenzione è quella di Genova, con la capolista Napoli decisa a riprendere la corsa dopo lo scivolone di Milano. Di fronte però ci sarà una Sampdoria affamata di punti e rinfrancata dal successo sul Sassuolo, che ha ridato vigore alle speranze di salvezza, ragion per cui gli azzurri non troveranno certo un clima semplice in quel di Marassi. Va da sé che la differenza tecnica tra le due è enorme, dunque se il Napoli ritroverà geometrie e intensità pre-Mondiali non dovrebbe avere problemi, ma è proprio qui che sta il rebus: a San Siro la squadra di Spalletti, già in difficoltà nelle amichevoli, non è sembrata particolarmente brillante, al di là del risultato finale. Gara da prendere con le molle, insomma, per quanto gli azzurri abbiano dalla loro delle enormi motivazioni, ancor più dopo i risultati degli anticipi di ieri: affrontare la Juve a +7 è un conto, farlo con soli 4 punti di vantaggio sarebbe ovviamente molto diverso…

Spalletti: “Ci girano ancora le scatole per la sconfitta di Milano”

“Dalla sconfitta di San Siro abbiamo imparato che potevamo avere anche 8 punti di vantaggio e ne abbiamo invece soltanto 5 – il commento di Spalletti -. È giusto ciò che dicono tutti, una sconfitta ci può stare, il nostro campionato è positivo, abbiamo fatto bene, ma la verità è che ci girano le scatole e devono girarci, non abbiamo fatto quello che avremmo voluto fare e noi non vogliamo accontentarci della classifica e del vantaggio che c’è tra noi e le altre. Sulle scelte per domani posso dire che non è che arrivano per la prestazione di San Siro, ma erano scelte già state previste prima di Milano. Ci saranno 3-4 cambiamenti, come giusto che sia”.

Sampdoria-Napoli, le formazioni: Spalletti ne cambia tre rispetto a San Siro 

Ci saranno dunque alcuni cambi rispetto a mercoledì, anche se l’attacco non verrà toccato: Raspadori infatti partirà nuovamente dalla panchina, pronto a subentrare a gara in corso. Le novità saranno rappresentate da Juan Jesus (preferito a Rrahmani), Mario Rui (per Olivera), Ndombelé (Anguissa) ed Elmas (Zielinski), per un 4-3-3 composto da Meret in porta, Di Lorenzo, Kim, Juan Jesus e Mario Rui in difesa, Ndombelé, Lobotka ed Elmas a centrocampo, Politano, Osimhen e Kvaratskhelia in attacco. Consueto 3-4-1-2 invece per Stankovic, che tenterà l’impresa affidandosi ad Audero tra i pali, Murillo, Colley e Nuytinck nel reparto arretrato, Leris, Vieira, Rincon e Augello in mediana, Djuricic alle spalle della coppia offensiva composta da Gabbiadini e Lammers.

Lazio-Empoli (ore 15, Dazn)

A completare la domenica di Serie A, oltre a Salernitana-Torino (ore 12.30, Dazn e Sky Sport) e Spezia-Lecce (ore 15, Dazn), c’è Lazio-Empoli, con i biancocelesti di Sarri chiamati a vincere sia per riscattare il ko del Via del Mare che per la classifica, accorciatasi in maniera significativa dopo il pari dell’Inter. Se la Lazio vuole prendersi il quarto posto deve ottenere 3 punti a tutti i costi, altrimenti le sue ambizioni Champions perderebbero inevitabilmente valore. Sarri lo sa bene, ecco perché schiererà la miglior formazione possibile, compreso quel Luis Alberto sempre con un piede sulla porta di Formello, anche per incomprensioni tattiche con l’allenatore. Ora però è arrivato il tempo dei compromessi, perché la Champions vale più di ogni altra cosa.

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