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La Juve non molla, espugna Salerno in extremis e riavvicina l’Inter. Risorgono Milan e Lazio, crolla il Napoli

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La Juve si rifà sotto. Il successo di Salerno, per quanto sofferto, riporta la Signora a meno 2 dalla capolista Inter, al termine di un weekend zeppo di polemiche arbitrali, nel quale si è parlato più di Var che di campo. Anche la sfida dell’Arechi non ha fatto eccezione, ma alla fine i bianconeri sono riusciti a portarsi a casa l’intera posta in palio, nonostante una Salernitana solida e gagliarda.

Domenica di sorrisi pure per il Milan, passato a Empoli con un netto 3-0 e sempre più saldo nel suo terzo posto, tanto più che Roma e Atalanta si sono annullate a vicenda nell’1-1 dell’Olimpico. A far festa, in questa bagarre Champions sempre più fitta, è così la Lazio, tornata a vedere il quarto posto grazie al successo di Udine, mentre il Napoli, umiliato a Torino (3-0), merita un capitolo a parte: chiudere il girone d’andata con 28 punti, 22 in meno della scorsa stagione, è davvero un brutto segnale e mette più che mai in dubbio la qualificazione alla prossima Champions.

Salernitana – Juventus 1-2: Allegri esulta, i granata esplodono contro il Var: “Gatti andava espulso, ci faremo sentire”

Vittoria al cardiopalma per la Juventus, tornata a meno 2 dalla vetta grazie alla soffertissima vittoria di Salerno. Una vera e propria battaglia quella dell’Arechi, perché i granata, com’era prevedibile, sono stati decisamente diversi (in meglio, s’intende) da quelli visti in Coppa Italia. Il 6-1 di giovedì potrebbe anche aver inciso sulle motivazioni della squadra di Inzaghi, ma a fare la differenza è stato soprattutto il gol di Maggiore al 39’, che ha costretto la Juve a una partita d’assalto, ben lontana dalle sue caratteristiche. Ne è uscito così un secondo tempo di grande intensità, nel quale la Salernitana è rimasta in 10 (espulso proprio Maggiore per doppio giallo) e i bianconeri hanno dovuto sudare sette camicie per sfondare il muro eretto da Super Pippo. Allegri, privo di Chiesa, Locatelli e Cambiaso, l’ha vinta con i cambi (Iling Junior, subentrato a Kostic, ha trovato l’1-1 al 65’) e con i pezzi da novanta: il gol di Vlahovic, sin lì disastroso, su assist di Danilo gli ha permesso di ribaltare i giochi proprio quando sembravano essere decisi, ridando fiato alle ambizioni scudetto dei suoi.

“Abbiamo una squadra davanti che sta facendo un campionato importante, ma per noi era fondamentale mantenere il vantaggio sul quinto posto e avere 14 punti da gestire nel girone di ritorno – il commento del tecnico -. La vittoria è importante, però dobbiamo stare attenti a cosa stiamo facendo meno bene: ci sono dei momenti in cui la squadra dà la sensazione di poter essere vulnerabile e vanno cancellati”.

C’è poi il capitolo arbitrale, visto che anche qui, proprio come a Milano, le polemiche non sono mancate. La Juventus si lamenta per due possibili rigori negati (Daniliuc su Yildiz al 1’ e Gyomber su Vlahovic nel secondo tempo), la Salernitana urla per la mancata espulsione di Gatti, reo di un intervento molto duro su Legowski. “Siamo soddisfatti per la prestazione, ma mister Inzaghi è molto arrabbiato per degli episodi arbitrali decisamente dubbi – ha tuonato l’ad Maurizio Milan -. Sul rosso di Maggiore c’era un fallo clamoroso poco prima, poi manca l’espulsione per Gatti. Ci sentiamo molto penalizzati e siamo mortificati come il nostro pubblico, chiederemo spiegazioni ai tavoli giusti”.

Empoli – Milan 0-3, Pioli: “Il peggio è alle spalle, ma nel ritorno dovremo fare meglio”

Bella vittoria per il Milan di Pioli, che espugna Empoli e rinsalda il terzo posto in classifica, a + 6 sulla Fiorentina. Un 3-0 che vale tanto, sia per la serenità dell’ambiente che per la fine del tabù trasferta: i rossoneri, infatti, non ottenevano un successo lontano da San Siro addirittura dal 7 ottobre scorso. Pioli, inoltre, può sorridere per non aver incassato gol nonostante una difesa rimaneggiatissima, che al 36’ ha perso pure Florenzi per l’ennesimo infortunio muscolare della stagione. L’emergenza sta però permettendo di vedere giovani molto interessanti come Jimenez e Traoré, oltre che i già noti Simic e Bartesaghi. Linea verde sugli scudi, insomma, anche se poi a fare la differenza sono sempre i soliti: Leao, che al 11’ ha servito l’assist dell’1-0 a Loftus-Cheek con una sgasata delle sue, Giroud, freddissimo nel trasformare il rigore del 2-0 (31’) e Pulisic, determinante nel mandare in gol Traoré (secondo consecutivo dopo quello in Coppa Italia) dopo un coast to coast da un’area all’altra (88’).

“È stata una prova positiva, anche se nella ripresa qualcosa abbiamo concesso – l’analisi di Pioli -. Abbiamo gestito la palla, ma dovevamo anche chiudere prima la gara, visto che in passato ci avevamo rimesso dei punti nella stessa situazione. Nelle stagioni ci sono momenti positivi e negativi, quello negativo sembra essere alle spalle, anche se sappiamo di dover fare nettamente meglio nel girone di ritorno rispetto allo scorso anno. Non dobbiamo continuare a pensare al passato, ci sono ancora tante gare e possibilità perché questa stagione possa essere positiva”.

Roma – Atalanta 1-1: Mourinho espulso, giallorossi in silenzio stampa

Zona Champions sempre più ingarbugliata, visto che il quarto posto resta appannaggio di ben sette squadre: dalla Fiorentina al Torino, infatti, ci sono solo 6 punti, con in mezzo Bologna, Atalanta, Lazio, Roma e Napoli. La sfida dell’Olimpico tra i giallorossi di Mourinho e i nerazzurri di Gasperini era dunque molto delicata, ma alla fine si è conclusa con un pareggio che accontenta tutti e nessuno. Vincere sarebbe stato importantissimo per entrambe, così come perdere: da qui l’1-1 finale, anche se è giusto sottolineare come le due squadre ci abbiano provato sul serio, senza limitarsi a proteggere i rispettivi orticelli. La Dea è andata avanti quasi subito con Koopmeiners (8’) e ha avuto un’occasione importantissima per raddoppiare (De Ketelaere a tu per tu con Rui Patricio), la Roma ha saputo reagire e prendersi il pari con un rigore di Dybala, procurato da un fallo di Ruggeri su Karsdorp (39’). Nella ripresa entrambe hanno provato a vincere, con Scamacca (gol annullato per fallo su Zalewski) e Lukaku (tiro altissimo da ottima posizione dopo una sgasata di Spinazzola) autori delle occasioni più importanti. Alla fine, come spesso accade, la scena se l’è presa Mourinho facendosi espellere per proteste (e insulti) all’arbitro Aureliano dopo un contatto sospetto tra Hien e Lukaku (fuori area): un rosso che gli costerà la prossima a San Siro contro il Milan, mentre il derby di Coppa Italia è salvo.

Torino – Napoli 3-0, Meluso: “Chiediamo scusa, ma Mazzarri non è a rischio”

Non accenna a finire la crisi del Napoli, letteralmente travolto anche dal Torino di Juric. Il 3-0 finale ci sta tutto e certifica il disastro di una squadra allo sbando, perfino peggiorata rispetto all’era Garcia. Mazzarri, pur con le attenuanti del caso, è al centro delle critiche, anche se è evidente che il problema sia anzitutto dei giocatori, sia dal punto di vista tecnico che mentale. Ieri era lecito attendersi un riscatto dopo gli ultimi risultati, invece il Napoli ha approcciato il match con la solita flemma, finendo per andare in svantaggio proprio al tramonto del primo tempo con Sanabria (43’). Mazzarri ha tentato la carta Mazzocchi, arrivato in settimana dalla Salernitana, ma l’esterno si è fatto buttar fuori dopo appena 3’ per un intervento folle su Lazaro, condannando i compagni a restare in 10 per tutta la ripresa. E quando Vlasic (53’) e Buongiorno (65’) hanno bucato ancora la porta di Gollini, s’è capito che il Napoli era alle prese con l’ennesimo flop della stagione.

La zona Champions resta a portata di mano solo grazie ai rallentamenti di Fiorentina e Bologna, ma diventerà irraggiungibile se non ci sarà un deciso cambio di passo. I tifosi lo hanno capito, tanto da contestare la squadra con un lancio di fumogeni: un avvertimento in vista di sabato prossimo, quando gli azzurri dovranno vincere per forza il derby con la Salernitana.

“Abbiamo fatto una piccola riunione col mister e poi abbiamo parlato con la squadra: ci scusiamo con la nostra gente per questa partita – il pensiero del ds Meluso -. Ci dispiace molto, siamo stati irriconoscibili. Dobbiamo tornare a una normalità che ora non c’è anche per infortuni e calciatori andati in Coppa d’Africa. Mazzarri? Gode della nostra fiducia, non c’è nessuna riflessione su di lui”

Udinese – Lazio 1-2, Sarri: “Abbiamo vinto una gara difficile, ora testa al derby”

Successo importantissimo invece per la Lazio, capace di sbancare Udine e portarsi a soli 3 punti dal quarto posto, attualmente occupato dalla Fiorentina. Una bella scalata figlia di tre vittorie consecutive che hanno ridato smalto alla classifica biancoceleste, tornata a essere decisamente interessante. La zona Champions è di nuovo alla portata e il 2-1 della Dacia Arena, in questo senso, ha un peso notevole: la Lazio l’ha conquistato con le unghie e con i denti, andando a prendersi l’intera posta grazie a Vecino, l’uomo dei gol pesanti. L’uruguaiano ha infilato la porta di Okoye a un quarto d’ora dalla fine (76’), sbloccando una pericolosa empasse nata dal pareggio di Walace (59’), che aveva annullato il vantaggio iniziale di Luca Pellegrini (12’).

Abbiamo vinto una partita difficile, sporca, su un terreno non ideale e contro una squadra più fisica di noi – le parole di Sarri -. Sono contento dei ragazzi, di come hanno reagito e di come sono rimasti in partita dopo l’1-1 senza mollare, riuscendo alla fine a venirne a capo. Siamo ancora una squadra che deve trovare una espressione definitiva a livello mentale, ora siamo quelli dell’ultimo mese ma è già tanta roba: ora testa al derby di Coppa Italia per la nostra gente”.

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