La corsa al decimo scudetto comincia oggi. Dopo i due anticipi di ieri, che hanno visto la vittoria della Fiorentina sul Torino (1-0, gol di Castrovilli) e il pareggio tra Verona e Roma (0-0), questa sera tocca alla Juventus di Andrea Pirlo, pronta al debutto stagionale contro la Sampdoria di Ranieri (ore 20.45). Grande attesa per la nuova Signora, anche se poi, a guardar bene, la novità più grande riguarda soprattutto la panchina. Con tutto il rispetto per Arthur e Kulusevski, infatti, l’osservato speciale è sicuramente l’allenatore bianconero, alla sua prima esperienza proprio nella squadra più grande e vincente d’Italia.
Le aspettative sono tante, così come le pressioni: solo il campo, a cominciare da oggi, ci dirà se il suddetto sarà all’altezza oppure no. “Io sto bene, l’importante è che stiano bene i ragazzi – ha tagliato corto il tecnico –. Abbiamo fatto una settimana di lavoro importante per prepararci a questa partita difficile, Ranieri è un grande allenatore. Arriveranno a Torino con due linee molto strette e ci saranno pochi spazi per attaccare: dovremo stare attenti alle loro ripartenze, ma ci siamo preparati…”. Al di là del giusto rispetto per l’avversario, è però evidente che gli occhi saranno puntati soprattutto sulla sua Juve, nel tentativo di individuare sin dall’inizio le differenze con quella di Sarri.
“Lui ha le sue idee, io ho le mie – ha ribattuto Pirlo -. In certe situazioni possono essere anche simili, però io porto avanti la mia filosofia. Voglio vedere un calcio aggressivo, con padronanza del gioco, però il tema principale non deve essere la Juve di Pirlo contro quella di Sarri: magari sono due culture diverse, ma gli obiettivi devono essere gli stessi”. L’idea dunque, come riportato nella tesi di Coverciano (107/110, meglio di lui solo Thiago Motta con 108), è quella di dominare ma senza la rigidità tattica del predecessore. Anche perché, come tutti sanno, la squadra è incompleta e, probabilmente, lo resterà ancora per qualche giorno.
I dissidi tra De Laurentiis e Milik bloccano il passaggio del polacco alla Roma e, di conseguenza, quello di Dzeko alla Juve, inoltre ci sono diverse cessioni da fare, col risultato che la rosa somiglia molto a un cantiere aperto. “L’attaccante lo stiamo aspettando tutti, d’altronde il mercato è lungo ed è partito da poco – ha proseguito Pirlo. – Ci sono problemi per tante squadre ad avere dei giocatori per cui siamo sereni, siamo contenti dei giocatori che abbiamo a disposizione, poi in futuro speriamo che arrivi anche il centravanti, ma non abbiamo fretta. Suarez? È difficile possa essere lui visti i tempi lunghi per il suo passaporto…”.
Parole di circostanza, perché la situazione là davanti non è certo delle migliori. Con Dybala e Bernardeschi infortunati e Douglas Costa non al meglio, infatti, le scelte sono ridotte all’osso, tanto che il tecnico farà di necessità virtù affidandosi a un 3-5-2 che possa esaltare i pochi attaccanti attualmente a disposizione. La prima Juventus stagionale vedrà così Szczesny in porta, Danilo, Bonucci e Chiellini in difesa, Cuadrado, Rabiot, Bentancur (favorito su Arthur), Ramsey e De Sciglio a centrocampo, Kulusevski e Cristiano Ronaldo in attacco. Classico 4-4-2 invece per Ranieri, che risponderà con Audero tra i pali, Bereszynski, Colley, Yoshida e Augello nel reparto arretrato, Depaoli, Thorsby, Ekdal e Jankto in mediana, alle spalle della coppia offensiva composta da Bonazzoli e Quagliarella.