La Juventus è campione d’Italia. L’ufficialità è arrivata ieri sera dopo il pareggio di Roma, uno 0-0 forse annunciato che decreta una sentenza sostanzialmente già nota a tutti, compreso quel Napoli che mastica amaro nonostante il 2-0 sulla Sampdoria. Ma il tricolore bianconero non nasce certo all’Olimpico, semmai trova la sua naturale collocazione in quello stadio diventato teatro della seconda festa consecutiva in pochi giorni, neanche fosse lo Stadium.
Fare la cronaca della partita non avrebbe molto senso, tanto più che le ostilità, come si diceva una volta, sono finite al termine del primo tempo: meglio concentrarsi sulla gioia di chi ha portato a casa il settimo scudetto di fila, stabilendo un record destinato a restare nella storia del nostro calcio.
“Dobbiamo fare i complimenti al Napoli che ha tenuto testa fino alla fine a una grande Juventus – il commento di Allegri – Con questi uomini e calciatori è più facile vincere, abbiamo sempre mantenuto la calma, anche nei momenti più complicati. Ora è giusto che i ragazzi festeggino, sono contento che abbiano chiuso il campionato così ora avremo una settimana in più di vacanza. Motivazioni future? Non sono ancora lucido per rispondere a questa domanda ma in club così si trovano sempre…”.
Tanta gioia in casa bianconera e altrettanto rispetto dagli avversari, perlomeno di quelli odierni. “Hanno fatto qualcosa di straordinario e se vorremo batterli dovremo essere ancora meglio – l’elogio di Di Francesco – Per colmare il gap con loro servirà un mercato fatto bene, intanto però godiamoci una stagione nella quale abbiamo fatto cose importanti, specialmente in Champions”.
Mastica amaro invece il Napoli di Sarri e il match di ieri, ovviamente, non c’entra nulla. Anzi, il 2-0 di Marassi (Milik al 72’ e Albiol all’80’) permette agli azzurri di andare a quota 88 punti, record assoluto della storia del club (il precedente erano gli 86 della scorsa stagione) e addirittura migliorabile, in caso di successo al San Paolo contro il Crotone.
Mai come quest’anno il Napoli ha sperato di raggiungere l’obiettivo più grande, poi però s’è dovuto arrendere all’ennesima super stagione della Juventus. “Non so se ha vinto la più forte, sicuramente la più potente – l’attacco di Sarri – Basti pensare che nelle ultime sedici partite abbiamo giocato quattordici volte dopo di loro, la squadra ha subito un contraccolpo per il risultato di Inter-Juve e ha perso il campionato in albergo, non sul campo. Il mio futuro? Giovedì incontrerò il presidente a cena ma amo profondamente Napoli e la sua gente e questo sentimento non cambierà mai, indipendentemente da come andrà a finire la storia”.
Lo scudetto è in archivio e, ancora una volta, si cuce sulle maglie bianconere. Da oggi è già tempo di pensare al futuro e di provare a vedere se, per la prima volta dopo tanti anni, ci sarà qualcuno in grado di fare meglio.