Il testa a testa ricomincia. Juventus e Napoli si preparano a una domenica di fuoco, l’ennesimo capitolo di una lotta scudetto bella, avvincente e imprevedibile. I riflettori si accenderanno prima sull’Olimpico di Torino (ore 15), dove andrà in scena il derby della Mole numero 191 (il 168 in Serie A), poi si sposteranno sul San Paolo, teatro della sfida tra gli azzurri e il Genoa (ore 18). Un botta e risposta che promette di regalare emozioni e spettacolo, per quanto in differita. “Non mi piace lo spezzatino, è antisportivo – ha tuonato Sarri. – Io sono per la contemporaneità, tutti dovrebbero partire sullo stesso piano. E poi questi orari ci penalizzano, nessuno vuole giocare alle 18 o alle 12.30 ma la Lega ci ha messo due gare consecutive così”. Una polemica che farà sicuramente discutere ma che non sembra toccare molto il mondo juventino, alle prese con ben altri problemi. Il derby contro il Toro non è l’ideale per chi viene da 120 minuti di fuoco contro il Bayern Monaco, peraltro terminati con una cocente delusione. “Per diventare grandi bisogna passare da questi momenti – il pensiero di Allegri. – E’ importante saper incassare i colpi, resistere e ripartire subito. In questo senso ci aspetta una partita tosta, dovremo reagire ma senza essere nevrotici”. La ricetta del tecnico bianconero prevede che la testa torni immediatamente sul campionato, senza più pensare alla notte dell’Allianz Arena: concetto giusto ma non semplice da applicare. Proprio su questo confidano Torino e Napoli, il primo per togliersi la soddisfazione di vincere il derby, il secondo per tentare l’aggancio in classifica o quantomeno un avvicinamento. “Incontreremo una squadra determinata e arrabbiata, oltre che reduce da una prestazione di altissimo livello – ha avvertito Ventura. – Sappiamo che sarà difficile ma è un derby e vogliamo vincerlo: mi auguro che l’ambiente sia compatto, abbiamo bisogno del cuore granata”.
Rispetto a Monaco Allegri recupera Dybala ma deve rinunciare nuovamente a Marchisio e Chiellini, il cui rientro è rimandato a dopo la sosta. Il 3-5-2 bianconero vedrà Buffon in porta, Rugani, Bonucci e Barzagli in difesa, Cuadrado e Alex Sandro sulle fasce (favoriti su Lichtsteiner ed Evra), Khedira, Hernanes e Pogba a centrocampo, Morata e Mandzukic (in vantaggio su Zaza) in attacco. Solo panchina per Dybala, convocato ma non ancora al meglio dopo i problemi muscolari d’inizio settimana. Modulo speculare anche per Ventura, pronto a ripetere l’impresa dello scorso anno con Padelli tra i pali, Maksimovic, Glik e Moretti nel reparto arretrato, Zappacosta, Acquah, Gazzi, Baselli e Bruno Peres in mediana, Belotti e Immobile là davanti. Qualche ora dopo, con il risultato di Torino già in archivio, toccherà al Napoli di Sarri, pronto a ricevere al San Paolo il Genoa di Gasperini. Partita che, sulla carta, non sembra riservare grosse insidie agli azzurri ma guai a dirlo al tecnico partenopeo. “Sarà molto complicata, servirà una grande cattiveria mentale per vincere – ha spiegato in conferenza stampa. – Dobbiamo pensare a questo, non aspettarci qualcosa dalla Juve. Poi è chiaro che ci piace sognare ma le somme si tireranno solo a fine stagione”. In settimana c’era stata un po’ di preoccupazione per la caviglia di Higuain ma l’allarme è subito rientrato: il Pipita sta bene e sarà regolarmente in campo. Il 4-3-3 azzurro vedrà così Reina in porta, Hysaj, Albiol, Koulibaly e Ghoulam in difesa, Allan, Jorginho e Hamsik a centrocampo, Callejon, Higuain e Insigne in attacco. Gasperini ribatterà con un 3-5-2 che, almeno nei suoi piani, dovrebbe limitare gli spazi e sfruttare le ripartenze: Perin tra i pali, Izzo, Burdisso e De Maio nel reparto arretrato, Laxalt, Rincon, Dzemaili, Rigoni e Gabriel Silva in mediana, Pandev e Cerci coppia d’attacco.