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La Juve cade con la Spal: scudetto rinviato e il Napoli decide fino a quando

Real Madrid

Festa rimandata. Se di una settimana o solo di un giorno lo scopriremo questa sera dopo Chievo-Napoli (ore 18), intanto però la Juve deve fare i conti con una sconfitta indolore per lei ma ricca di conseguenze per molte altre squadre. Il successo della Spal, infatti, spariglia le carte in zona salvezza e scatena più di una polemica sui bianconeri, rei di aver affrontato il match in maniera molto meno “seria” del solito. La formazione ultra sperimentale scelta da Allegri (dentro dall’inizio i giovani Gozzi e Kastanos, oltre ai rientranti Barzagli e Cuadrado) non è piaciuta a Udinese, Bologna, Empoli e Frosinone, tutte battute dalla Signora-tipo e ora costrette a fare i conti con una classifica diversa, che vede gli spallini addirittura al 13esimo posto. “Basta vincere, è sufficiente un punto in più – ha glissato il tecnico bianconero. – Fare record è difficilissimo, devi spendere energie e poi c’è l’Europa. Se mettevamo tutti i titolari sarebbe stato più semplice ma martedì abbiamo una partita troppo importante”.

Il lato etico insomma, per quanto degno di considerazione, non può però superare il limite della logica: che Allegri, con 20 punti punti di vantaggio sulla seconda e un quarto di finale alle porte faccia turnover, infatti, è cosa più che comprensibile, anzi sarebbe perfino stato passibile di critiche il contrario. E poi va anche detto che la Juve, questa partita, aveva anche provato a vincerla, tanto da chiudere il primo tempo in vantaggio grazie al solito Kean, ormai una vera e propria sentenza: il suo gol al 30’, il sesto in campionato (meglio di un certo Del Piero, che a 19 anni si era fermato a 5), sembrava poter indirizzare la sfida verso Torino, dove erano già pronte le casse di Champagne per festeggiare lo scudetto. Ma nel secondo tempo la Spal, evidentemente più affamata, ha prima pareggiato con Bonifazi (49’), poi trovato il vantaggio con Floccari (74’), costringendo Agnelli e soci a rimettere in frigo le bottiglie. Se queste dovranno restare chiuse almeno fino al match con la Fiorentina di sabato prossimo lo sapremo presto, perché lo scudetto potrebbe arrivare anche oggi in caso di mancata vittoria del Napoli contro il Chievo.

Difficile dire chi, tra gli azzurri di Ancelotti e i gialloblu di Di Carlo, abbia più stimoli: entrambi hanno pochissimo da chiedere a questo campionato visto che i primi sono già certi della qualificazione in Champions e i secondi della retrocessione in B. Di certo però il Napoli è stufo di fare brutte figure e se è vero che la testa sarà proiettata sull’Arsenal, lo è anche che perdere ancora punti darebbe molto fastidio ad Ancelotti, la cui stagione sta pericolosamente scivolando verso l’anonimato. Urge ritrovare il feeling con la vittoria, ecco perché il tecnico, pur ruotando qualche uomo in vista dell’Europa League, schiererà un 4-4-2 di tutto rispetto con Ospina in porta, Malcuit, Chiriches, Luperto e Ghoulam in difesa, Ounas, Fabian Ruiz, Allan e Verdi a centrocampo, Milik e Insigne in attacco. Di Carlo, ormai condannato alla retrocessione da ultimo della classe, tenterà di regalare una (piccola) gioia al suo pubblico con un 5-3-2 che vedrà Sorrentino tra i pali, Depaoli, Cesar, Andreolli, Barba e Kiyine nel reparto arretrato, Giaccherini, Rigoni ed Hetemaj in mediana, Vignato e Pellissier coppia offensiva. 

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