Due pareggi dai risvolti differenti. Roma-Juventus e Milan-Genoa sono finite entrambe senza vincitori né vinti, ma se il punto raccolto dalla Signora all’Olimpico avvicina ulteriormente l’obiettivo Champions, lo stesso non si può dire di quello di San Siro, accolto tra le contestazioni del pubblico rossonero. Ma chi esce peggio da questa domenica è di sicuro la squadra di De Rossi, a fortissimo rischio sorpasso da parte dell’Atalanta. Se la Dea batterà la Salernitana in uno dei due posticipi odierni (ore 18, l’altro è Udinese-Napoli delle 20.45), infatti, la agguanterà a quota 60 punti, per giunta con una gara in meno. La Roma, insomma, è virtualmente sesta e dovrà andare a Bergamo (domenica prossima) per cercare di vincere a tutti i costi, pena dire addio al sogno Champions.
Roma – Juventus 1-1: Lukaku illude De Rossi, Bremer avvicina la Champions
I giallorossi, del resto, hanno raccolto una sola vittoria nelle ultime quattro partite, un po’ per stanchezza (l’Europa League si fa sentire), un po’ per un calendario molto complicato, che li ha visti affrontare Bologna, Udinese, Napoli, Leverkusen e Juventus in soli 13 giorni. I bianconeri, invece, hanno potuto preparare la sfida senza “distrazioni” settimanali, eppure l’approccio è stato di chiaro stampo romanista. La squadra di De Rossi ha prima colpito una traversa con Kristensen, poi è andata in vantaggio con Lukaku, lesto a raccogliere una respinta di Gatti e realizzare l’1-0 da pochi passi (15’). Inizio shock per la Signora, che però, col passare dei minuti, ha guadagnato terreno, tanto da trovare il pareggio già nel primo tempo con Bremer, implacabile di testa su cross di Chiesa (31’). Lo stesso Federico, a inizio ripresa, ha fatto tremare l’Olimpico con una giocata delle sue, terminata però sul palo a Svilar battuto, dopodiché il portiere gli ha nuovamente negato la gioia del gol deviandogli un tiro a botta sicura.
La Roma, rivoluzionata da DDR anche in chiave Leverkusen, s’è riportata in avanti grazie a un assetto più offensivo (dentro sia Abraham che Azmoun), ma non è riuscita a segnare sia per imprecisione (Pellegrini e Kristensen) che per una grande parata di Szczesny sul centravanti inglese. Anche la Juve però può recriminare, perché oltre alle occasioni sopraccitate vanno segnalati un tiro di Locatelli e un colpo di testa di Kean, entrambi murati dall’ottimo Svilar. Il pareggio, al netto delle palle-gol, sta stretto a entrambe, ma con una sostanziale differenza: la Juve si avvicina a grandi passi all’obiettivo, la Roma invece rischia di farselo sfuggire.
De Rossi: “A Leverkusen e a Bergamo per vincere, non abbiamo altre strade”
“Abbiamo fatto un’ottima partita, 48 ore fa eravamo incerottati dopo il Leverkusen – ha sottolineato De Rossi -. Siamo andati in crescendo fisicamente, posso essere solo orgoglioso, infatti ho ringraziato i miei calciatori perché con un po’ più di fortuna potevamo vincerla. Domenica a Bergamo avremo un solo risultato a disposizione, non possiamo permetterci di arrivare al recupero tra Atalanta e Fiorentina e stare lì a guardare. Per loro sarebbe una finale, inoltre giocarla a fine campionato falserebbe tutto, ci costringe a fare dei calcoli un po’ strani. Leverkusen? Ci si deve credere come se fosse facile e non dovremo neanche essere troppo frettolosi. Ho chiesto consiglio ad Allegri e mi ha detto ‘Puoi segnare pure al 60’, fare l’arrembaggio non servirebbe a nulla: dovremo essere energici, ma pure intelligenti”.
Allegri: “C’è rammarico per il girone di ritorno, ma il pari ci avvicina alla Champions”
“Abbiamo rischiato di perdere una partita che non siamo riusciti a vincere pur avendo avuto diverse occasioni favorevoli – l’analisi di Allegri -. Negli ultimi minuti abbiamo gestito incredibilmente male la palla, rischiando di perdere un pari che ci permette di mantenere il vantaggio nello scontro diretto. Il rammarico c’è per aver vinto solo due volte nell’ultimo periodo, ma il calcio è bestiale perché in alcuni periodi le cose ti vanno bene e in altre ti si incastrano tutte in maniera sbagliata. Quando perdi di vista l’obiettivo principale, poi, tendi a rallentare, avevamo un grande vantaggio sulle inseguitrici e poi è successo di tutto tra squalifiche, infortuni e situazioni non favorevoli. Va anche detto che nei momenti in cui abbiamo rischiato di capitolare, i ragazzi sono stati bravi a restare concentrati per mantenere un bel vantaggio. Ora abbiamo un match ball con la Salernitana, dopodiché la società farà le sue valutazioni per la prossima stagione”.
Milan – Genoa 3-3, rossoneri beffati nel finale e contestati dal pubblico
Non trova pace il Milan di Pioli, il cui finale di stagione somiglia sempre più a un’agonia. La partita casalinga contro il Genoa presentava diverse insidie, sia per le qualità dei rossoblù (già salvi e dunque sgombri di preoccupazioni) che per questioni ambientali, alla luce di un San Siro, se non ostile, quantomeno freddo. La Curva Sud, come annunciato alla vigilia, ha fatto lo sciopero del tifo e il resto dello stadio si è accodato ben volentieri, trasformando il catino rossonero in una sorta di teatro silenzioso, pronto però a mugugnare di fronte agli errori della squadra.
Il Genoa, sospinto da un settore ospiti pieno d’entusiasmo, ne ha approfittato sin dai primi minuti, trovando il gol del vantaggio al 5’ su un rigore trasformato da Retegui e nato da un fallo di Tomori su Vogliacco. Partita in salita insomma, raddrizzata dal Diavolo appena prima dell’intervallo con Florenzi, lesto a freddare Martinez con un colpo di testa da due passi dopo un bell’assist di Chukwueze (45+1’). Ma a inizio ripresa ecco la nuova doccia gelata su San Siro, ovvero il gol di Ekuban (48’) a riportare avanti i rossoblu: un duro colpo per il Milan, che ha avuto però il merito di non farsi prendere dal panico e accelerare al momento opportuno con Gabbia (72’) e Giroud (75’). Rossoneri in vantaggio proprio mentre la curva si svuotava, lasciando gli spalti deserti per protesta contro la società: l’uscita prematura ha quantomeno evitato la visione dell’autogol di Thiaw, sfortunato nel battere Sportiello con la deviazione del definitivo 3-3.
Pioli: “La prestazione c’è stata. Contestazione? Una scelta che rispetto”
“Siamo partiti male, poi abbiamo fatto la partita, creando tantissimo e sbagliando ancora di più – ha sospirato amaro Pioli -. Non è questione di impegno né di atteggiamento, l’avevamo ripresa con grande generosità, poi abbiamo subito un gol che si doveva evitare. La prestazione l’abbiamo fatta, anche se non abbiamo portato a casa una vittoria che sarebbe stata importante. La contestazione della Curva Sud? I tifosi hanno scelto questa forma di protesta, bisogna rispettarli. Noi dobbiamo essere concentrati, loro sono sempre stati un valore aggiunto, avranno avuto le loro motivazioni. Le critiche nei miei confronti? Credo che l’uscita dall’Europa League abbia inciso: sicuramente si poteva fare meglio. Non siamo riusciti a esprimerci, questa eliminazione è stata sicuramente un aspetto negativo che rientrerà nella valutazione generale”.