La Juve assedia, fortInter resiste. Il match dello Stadium finisce 0-0 e il punto va molto meglio ai nerazzurri che ai bianconeri e non solo per questioni di classifica, che vedono i primi ancora al comando ma a rischio sorpasso da parte del Napoli. Per il gioco espresso, per la mole di occasioni create, per il fatto di giocare in casa, da qualsiasi parte la si guardi la squadra di Allegri doveva vincere. Invece dalla ruota di Torino esce un pareggio che mantiene invariate le distanze e che, alla lunga, rischia di pesare nell’economia di un campionato dove gli scontri diretti sono assolutamente decisivi. “C’è da fare i complimenti ai ragazzi, hanno fatto una bella partita senza concedere agli avversari nemmeno un tiro in porta – il commento di Allegri. – Non era facile, l’Inter è una squadra compatta con buona tecnica, purtroppo ci è mancato solo il gol. Dispiace non aver vinto, tre punti ci avrebbero dato una bella iniezione di fiducia ma siamo sulla buona strada”. Recrimina il tecnico bianconero e ne ha ben donde, anche se forse, nella gestione complessiva del match, ci ha messo del suo.
La Juve meritava di vincere, su questo non c’è dubbio, ma l’ingresso di Bentancur nel finale (con Douglas Costa e Bernardeschi in panchina) ha fatto capire a tutti che il punto, in fondo, non era poi così sgradito. Certo, il gol poteva arrivare molto prima e i bianconeri, a conti fatti, lo avrebbero anche meritato. Cuadrado (migliore in campo per distacco) ha serviti diversi “cioccolatini” a Mandzukic ma il croato, a differenza di altre volte, non ha saputo sfruttarli e Handanovic, autore di belle parate anche su Khedira e Asamoah, ha ringraziato. L’Inter dal canto suo torna a casa con un punto preziosissimo, ma anche con la consapevolezza che la Juve è ancora di un altro pianeta, sia a livello di gioco che individuale. Poi però c’è ciò che più conta, ovvero un risultato positivo che fa sì che i nerazzurri siano ancora imbattuti in campionato, proprio come il Manchester City in Inghilterra e il Barcellona in Spagna. Il bicchiere, insomma, va visto bello pieno, proprio come una classifica talmente bella da essere quasi incredibile. “Qualcosa in più potevamo anche farlo ma questo resta un grandissimo punto su un campo difficilissimo – l’analisi di Spalletti. – Dovevamo essere più tranquilli e fidarci delle nostre qualità, bisogna capire che tutto quello che abbiamo ottenuto sin qui non è arrivato per caso ma ce lo siamo guadagnato. A noi non manca niente per stare a questo livello, anche a Torino potevamo ambire a vincere”. Parole da fine stratega ma anche da uomo intelligente: il tecnico infatti sa bene che la sua Inter non è ancora pronta per giocare alla pari con la Juve, ma anche che il calcio non è la boxe e che le partite si vincono con i gol e non ai punti. Il derby d’Italia va in archivio con un pareggio che lascia ancor più aperti i giochi in chiave campionato, per le contendenti in campo e per le altre che inseguono. Nulla di decisivo insomma, ma un bel capitolo in questo film chiamato scudetto.