La bufera greca non c’è stata, quella su Wall Street, semiparalizzata da una violenta tempesta di neve, sì. L’affermazione di Syriza ad Atene non ha provocato, per ora, la temuta reazione a catena sui listini e sulle valute in Europa, con effetti positivi su tutti i mercati, con l’eccezione di Wall Street, attesa ad appuntamenti importanti: oggi comincia la prima riunione della Fed dell’anno; nei prossimi quattro giorni verranno comunicati i conti di circa il 30% delle società dell’S&P 500, compresa Apple.
Avanza Tokyo +1,4%, tonificata dall’ascesa del dollaro sullo yen, trattato a 118,22. Seduta positiva anche per Hong Kong e Shanghai. Più cauti i listini americani: Dow Jones +0,03%, S&P 500 dello 0,2% e Nasdaq dello 0,29%.
IL DOLLARO FORTE COLPISCE I PROFITTI DI MICROSOFT
Frenano i ricavi di Microsoft, penalizzati dall’andamento delle vendite dei sistemi operativi ma, soprattutto, dal superdollaro che ha colpito i profitti dall’Europa e dall’Asia. I ricavi del trimestre sono scivolati da 6,56 a 5,86 miliardi di dollari. Nel dopo Borsa il titolo perde il 3% circa.
Ripresa effimera del greggio dopo l’intervista a Reuters del segretario dell’Opec, Abdullah al-Badri: un blocco degli investimenti provocato dal tonfo delle quotazioni, ha dichiarato, potrebbe portare, in futuro, a bruschi rincari. A far ripartire la pressione sui prezzi ha ci ha pensato poi il rafforzamento del dollaro sul mercato dei cambi. Il light crude Wti ha ceduto 44 cent a 45,15 dollari al barile.
Forte rimbalzo invece per l’euro: dopo aver toccato i minimi da 12 anni a 1,1098 la moneta unica si è riportata oltre 1,12 sul dollaro.
MILANO RECORD: OTTO RIALZI CONSECUTIVI
Atene trema, l’Europa no. Dopo una frenata iniziale le Borse europee hanno preso la via del rialzo sull’onda dei segnali positivi in arrivo dall’Ifo, l’indice della fiducia tedesca, accantonando i timori per il futuro della Grecia. Francoforte è salita dell’1,4%, Parigi dello 0,74%, Madrid dell’1,08% e Londra dello 0,29%. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib (+1,1%) ha chiuso in rialzo per l’ottava seduta consecutiva.
Nessun rischio di contagio sul mercato dei bond periferici, che hanno continuato a essere favoriti dal quantitative easing della Bce. Lo spread tra Btp e Bund si è ristretto a 114 punti base e il rendimento del decennale domestico ha chiuso in prossimità dei minimi storici all’1,50%, quello del Bonos all’1,37% (102 punti base lo spread) e quello del decennale portoghese al 2,17% (182 punti base il differenziale con l’equivalente tedesco).
Oggi, con l’offerta di Ctz e Btpei cominciano le aste di fine mese del Tesoro.
S&P DA’ L’ALTOLA’ A SYRIZA: ATENE -3,5%
Atene ha ceduto il 3,20% dopo che Standard & Poor’s ha fatto sapere che potrebbe tagliare il rating sovrano prima della data fissata per il prossimo pronunciamento sul merito di credito ellenico (13 marzo) se la situazione dovesse prendere una piega negativa. Sotto pressione Pyraeus Bank (-17,6%).
Syriza, il partito che ha riportato una netta vittoria alle elezioni, ha già dato vita a una coalizione di governo con la formazione di destra “Greci indipendenti”, anch’essa contraria al piano di salvataggio internazionale. Il nuovo esecutivo di Atene parte con una maggioranza di 162 deputati su 300 seggi del Parlamento di Atene: 159 di Syriza e 13 dei Greci Indipendenti.
BANCHE, POPOLARI ANCORA IN FERMENTO
Ancora al centro delle attenzioni le banche, in particolare le Popolari. L’offensiva dei vertici delle società interessate dalla riforma Renzi potrebbe portare alla correzione del decreto legge fissando un limite al 5% per il diritto di voto. Separatamente, il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha dichiarato di stare valutando l’introduzione di strumenti simili alla bad bank per liberare le banche dal fardello delle sofferenze, senza violare le regole europee sugli aiuti di Stato. Recuperano anche le banche popolari, nonostante alcune infuocate interviste di banchieri che nel week end hanno minacciato ferro e fuoco contro la riforma del settore.
Intanto Equita ha rivisto al rialzo i target dei titoli del settore incorporando le attese di un consolidamento del settore. Avanzano Pop.Milano (+2,1%), sull’onda di un possibile interesse di Bnp Paribas e il Banco Popolare (+1,2%). Poco mossi Ubi Banca +0,1%. Banca Popolare Emilia -0,9%. Fra le assicurazioni arretra Generali -0,3%, UnipolSai +2%.
ENEL SFRUTTA IL QE: IN VISTA BOND PER UN MILIARDO
Grande balzo di Enel che ha guadagnato il 2,5%. Dopo l’exploit di Terna sul mercato del debito, la società elettrica è pronta a sfruttare le condizioni eccezionali del mercato del debito: ieri sera il cda del gruppo ha deliberato l’emissione di bond fino a 1 miliardo di euro da mettere a servizio di eventuali offerte di scambio con titoli di debito già in circolazione. L’obiettivo è di ottimizzare la struttura patrimoniale e finanziaria del gruppo.
Giornata positiva per i petroliferi: Eni è salita dello 0,9%, Tenaris +1,4%, Saipem +2,8%.
FCA NON SI FERMA PIU’. WDF IN FERMENTO GRAZIE A KKR
Effetto dollaro ma non solo. Continua la marcia dii Fiat Chrysler, salita del 3,7%,alla vigilia del Cda di domani. La società realizza ormai i due terzi del fatturato nell’area della valuta americana. In crescita anche StM (+3,7%) e Finmeccanica (+1,1%). Tra le società esposte al mercato Usa World Duty Free segna +2,5%: il fondo di private equity Kkr sarebbe al lavoro su un possibile ingresso nel capitale della società. Segue a ruota Autogrill +3,5%.
SI RISVEGLIA L’EDITORIA. E RIPARTE RAI WAY
Nel resto del listino da segnalare la performance di Astaldi +3,6% tornata sui massimi dello scorso novembre dopo che il presidente ha anticipato che il debito 2014 sarà migliore delle attese. Bene anche Rai Way (+3,3%): Banca Imi ha avviato la copertura con giudizio buy e prezzo obiettivo a 3,88 euro. Mediaset +1,8%. In ribasso Telecom Italia -0,6%.
Grande giornata per gli editoriali,tra i migliori titoli di Piazza Affari: Mondadori +5,43% al pari de L’Espresso, Rcs + 3,83. Cairo sale del 3,83%. Meglio di tutti fa Class Editori +7,55%.