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La Grecia fa meno paura ai mercati: crolla l’oro, sale il dollaro

I mercati sono convinti che la fase acuta della crisi greca sia finita e cercano normalità: la conferma viene dalla caduta dell’oro (-5,5%), tradizionale porto sicuro nei momenti difficili – Riprende invece la corsa il dollaro – Oggi i numeri della Corporate America – Fca, in arrivo offerte per Magneti Marelli – Exor replica a Axis – AdR, offerte per il 15%

La Grecia fa meno paura ai mercati: crolla l’oro, sale il dollaro

Avvio in moderata salita della settimana finanziaria.

Pesa l’assenza di Tokyo, chiusa per festività. Piatti i listini cinesi; Shenzhen -0,1%, Shanghai -0,4%.

Dopo settimane ad alta tensione, le Borse sembrano destinate a un’apertura a volatilità ridotta.

 La conferma arriva dal tonfo dell’oro, tradizionale porto sicuro nei momenti più difficili: il metallo giallo è scivolato sotto i 1.100 dollari a quota 1.072  (-5,5% rispetto a venerdì)  per la prima volta dal  26 marzo 2010.

Intanto avanza il dollaro trattato stamane a 1,0818/19 sull’euro.


ATENE PAGA LA RATA ALLA BCE, RIAPRONO LE BANCHE

La Grecia continua  intanto ad occupare le prime pagine dei giornali: stamane Atene dovrà affrontare il pagamento della rata dovuta alla Banca Centrale Europea. Intanto riaprono gli sportelli bancari ma continua il razionamento dei prelievi: 420 euro a settimana.

Nel week end da segnalare l’apertura di Angela Merkel sul debito greco, così come l’affondo di François Hollande per una maggior integrazione tra i Paesi della Ue “che ci stanno”. In attesa di probabili elezioni politihe greche in autunno c’è chi, come Wolfgang Munchau, dà per scontare che alla fine il Grexit sarà inevitabile.

 

LA CORPORATE AMERICA DA’ I NUMERI. OGGI TOCCA A IBM

Ma, accanto alle preoccupazioni geopolitiche, i mercati  tornano a guardare all’andamento dell’economia, a partire dalle trimestrali Usa. Più di cento società incluse nell’indice S&P 500, tra cui: Morgan Stanley, Halliburton, Harley Davidson, Yahoo, Apple, Boeing,Coca-Cola, American Express, San Disk, General Motor,Visa, Ibm e Starbucks.

Negli Usa, in attesa dei conti di Apple,  sotto i riflettori è il Nasdaq, trainato dalla performance di Google + 16,3 %, dopo il forte incremento della raccolta pubblicitaria e la disciplina imposta dal nuovo cfo Ruth Porat. Corre anche Facebook +5%, che ha toccato un nuovo massimo storico.

Oggi l’appuntamento più atteso riguarda la trimestrale di Ibm.

Sul fronte dei dati macro grande attesa per la rilevazione  sull’acquisto di nuove case, un altro indicatore-chiave per le future scelte della Fed. Venerdì i dati sui nuovi cantieri (+9%) hanno dato forza alle attese per un rialzo già a settembre.

In attesa delle decisioni della banca centrale Usa, si riuniscono in settimana le banche centrali di Turchia, Ungheria e Nigeria. Ma anche di Nuova Zelanda , Ungheria e Sud Africa (invita un aumento di un quarto di punto).  

 

MILANO VA A CACCIA DEL PRIMATI DELL’ANNO

In questa cornice, meno carica delle precedenti di appuntamenti politici di rilievo, il Toro cerca di allungare il passo.

In Europa come in Usa riprende la caccia di nuovi primati

L’indice Eurostoxx 600 è salito in settimana  del 4,3%, annullando gli effetti della crisi di Atene.

Di poco inferiore il progresso dell’ indice Ftse Mib +3,6%. Piazza Affari è tornata a quota 23.765, poco sotto il record assoluto, 24.030 punti, segnato il 15 aprile. Da inizio anno il progresso è del 25%.

 

FIAT CHRYSLER, IN ARRIVO OFFERTE PER MAGNETI MARELLI

Sotto i riflettori Fca, in attesa del file di quotazione della Ferrari. La società, scrive Reuters, sta valutando la cessione di Magneti Marelli dopo esser stata contattata da alcuni private equità interessati all’operazione. Sergio Mrchionne ha già respinto in primavera un’offerta di 2,5 miliardi di euro. L’obiettivo è di incassare almeno 3 miliardi dalla vemdita in blocco o, in alternativa, pezzo a pezzo.  

La società ha prorogato il termine dell’offerta di scambio obbligazioni senior, originariamente prevista per venerdì scorso alle 17,00 di New York, alla stessa ora del 23 luglio.


BATTAGLIA PARTNER RE: OGGI LA REPLICA DI EXOR AD AXIS

E’ in arrivo, probabilmente già oggi, l’ultima controproposta di Exor nella lunga battaglia per il controllo di Partner Re. La settimana scorsa il board della compagnia delle Bermuda ha annunciato di aver raggiunto un accordo con Axis Capital, per consentire ai possessori di azioni ordinarie di PartnerRe di ricevere  un dividendo straordinario una tantum alzato a 17,5 dollari per azione che sarà versato cash prima del closing dell’operazione di fusione tra le due società. Una proposta analoga, che incontri le stesse condizioni di quella avanzata da Exor ai detentori di azioni privilegiate che, secondo Axis, presenta il rischio materiale di esser interpretata dalle autorità Usa come una “listed transaction”, ovvero una operazione configurabile in evasione fiscale,

Oggi Exor, oltre a smentire quest’interpretazione, potrebbe offrire ai soci altre migliorie in vista del 7 agosto, quando si terrà l’assemblea di Partner Re per decidere la fusione con Axis che è osteggiata dalla holding di casa Agnelli.

 

INTESA REGINA DI PIAZZA AFFARI. ENI DOPO VENT’ANNI PERDE LA LEADERSHIP

Intesa Sanpaolo è diventata la prima società di Piazza Affari per capitalizzazione superando Eni.

 Con le performance realizzate nelle ultime sedute (+4,3% in tre giorni) , l’istituto milanese ha raggiunto i 59,2 miliardi di capitalizzazione (56,4 miliardi sui titoli ordinari e 2,8 miliardi sui titoli risparmio) mentre il gruppo petrolifero, leader del listino dal1995 anno della sua quotazione, si ferma a 57,9 miliardi. Guardando ai listini azionari dell’Unione europea, Intesa scavalca di poche centinaia di milioni Banco Bilbao diventando così il terzo istituto bancario per capitalizzazione di borsa. La graduatoria è guidata dal Santander, con quasi 97 miliardi di capitalizzazione, seguito dalla francese Bnp Paribas (68 miliardi).

Tornando a piazza Affari  al terzo posto c’è l’altro ex monopolista (elettrico) Enel, con 40,9 miliardi di valore, ed è seguito da un’altra banca, Unicredit (37,7 miliardi), quindi il primo gruppo industriale che è Luxottica e capitalizza 31,5 miliardi.

 

BANCHE: POPOLARI E MPS SOTTO LA LENTE

Bankitalia è tornata nel Bollettino economico diffuso venerdì a sottolineare il problema della qualità del credito delle banche italiane, ricordando che è in corso “un dialogo tra le autorità italiane e la Commissione europea sulla creazione di una società specializzata per l’acquisto di tali crediti”.

Intanto prende velocità il cantiere delle aggregazioni tra e banche di medie dimensioni, Popolari più Mps (sempre più vicina la nomina di Mssimo Tononi per i dopo Profumo) e Carige, che dovrebbe consentire agli istituti italiani di affrontare con successo i prossimi esami europei. E’ un processo quasi”autarchico” perché i nuovi ratios in arrivo per le banche sistemiche allontana i maggiori gruppi dalla tentazione dello shopping.

E’ destinata a tener banco stamane in Piazza Affari l’ipotesi, finora non considerato, di un merger tra Ubi e Banco Popolare. Intanto fervono i lavori in casa Bpm (non è esclusa la pista Carige) e Bper (nel mirino potrebbe esserci Veneto Banca). La Popolare di Vicenza accelera intanto sull’Ipo in vista della futura quotazione.

 

RISPARMIO GESTITO. PROVE DI RISCOSSA

Prove di rimbalzo per i titoli del gestito dopo il richiamo della Consob sulle commissioni praticate sui fondi estero vestiti.

Pesa il giudizio degli analisti che,come sottolinea Goldman Sachs, temono “l’ incertezza peserà sulla valutazione di alcuni asset managers italiani”. L’attenzione di Goldman Sachs si è appuntata su Mediolanum, Azimut e Banca Generali, che hanno un portafoglio molti fondi domiciliati in Irlanda e Lussemburgo. Resta fuori, invece, dal warning Anima, che ha in portafoglio perlopiù fondi italiani.
 
Azimut (outlook comunque positivo per Goldman)  secondo un report di Citigroup, sarebbe infatti esposta alle commissioni d’incentivo per oltre il 60%.

Passando a Mediolanum  e Banca Generali, il rating di Goldman Sachs resta invece neutrale. Gli analisti prevedono per Banca Generali una crescita degli asset gestiti a doppia cifra, ma una riduzione del margine di interesse. Banca Generali ha una esposizione dell’utile netto del 30% alle performance fee

 

ATLANTIA, OGGI LE OFFERTE PER IL 15% DI ADR

Scade oggi la data di presentazione delle offerte per il 15% di Adr, la controllata di Atlantia che gestisce gli scali di Ciampino e Fiumicino.In corsa i canadesi di Boeralis ed i cinesi di Gingko Tree. Un atro 15% sarà ceduto ad Adia,il fondo sovrano di Abu Dhabi nell’ambito dell’operazione Eitihad-Alitalia.

Intanto Atlantia è in corsa per assicurarsi una quota di controllo nello scalo di Nizza, che sarà resto privatizzato.

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