Il dramma greco condiziona tutti i mercati, a partire da quelli italiani, i più vulnerabili ad uno shock dell’Eurozona. L’indice Ftse Mib lascia sul terreno quasi l’1,8% circa sotto quota 22.500. In rosso, ma con una miglior tenuta, gli altri listino: Parigi -0,96%, Madrid -1,16%. Più massicce le perdite d Francoforte -1,27%. Quasi invariata Londra –0.03%, a conferma che la crisi è per ora circoscritta all’area euro.
Lo spread Btp/Bund è salito in mattinata a 150 punti base, per la prima volta dallo scorso 16 dicembre, dopo esser salito fino a 158. Il rendimento del decennale è al 2,3%. Il rendimento del Bund tedesco s’aggira sullo 0,80%.
Dopo il fallimento dei colloqui del week end, da Berlino il commissario tedesco all’economia digitale Guenther Oettinger avverte che “necessario prepararsi ad una situazione d’emergenza perché la Grecia è in emergenza”. Atene, però, ostenta tranquillità. “La Grecia – ha dichiarato Alexis Tsipras – attende pazientemente che i propri creditori internazionali assumano posizioni più realistiche nella trattativa”.
Cresce l’attesa per l’audizione di Mario Draghi al Parlamento europeo, che avrà inizio alle 15. Tutti i settori del listino sono in ribasso, a partire dai bancari. Forti perdite per i Big: Intesa -2,8%, Unicredit -2,6%. Precipita Monte Paschi –4,35% dopo la conclusione dell’aumento di capitale.
Arretra Generali (-1,1%), così come Enel (-1,4%). Brusca discesa per Telecom Italia (-2,44%). Mediaset perde l’1,5%. Tra gli industriali scende Fiat Chrysler (-1,5%). Stm -1,1% nel girono dello stacco della prima tranche del dividendo.
Tra i titoli del lusso Ferragamo (-1,45%). Sul settore pesa il Ko di Prada (-6%) alla Borsa di Hong Kong dopo la trimestrale. Equita ha tagliato le stime di fine anno e il target price da 43,5 a 36,5 dollari (rating hold), Nomura da 46,20 a 37 dollari (rating reduce).