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La globalizzazione 2.0 parte dalla Cina

La Cina si avvia a essere quest’anno il mercato e-commerce più grande del mondo. Ma alle sue aziende del ramo, dalla Jingdong Mall (la ‘Amazon’ cinese) alla Vancl (abbigliamento) il mercato domestico va ormai stretto e hanno avviato l’espansione all’estero. Il sito Web della Jingdong Mall in inglese è presente da ottobre in 35 paesi e vende circa 400mila prodotti. La Jingdong, che ha avviato anche un sito in russo, intende costruire magazzini all’estero per accorciare i tempi di consegna.

Vancl ha spostato parte della manifattura dei suoi capi in Vietnam e ora anche le vendite online in quel paese stanno crescendo. In Vietnam vi sono 24 milioni di ‘internauti’ (sono 543 milioni in Cina).

Le vendite online – una naturale conseguenza del connubio fra telematica e globalizzazione – stanno crescendo in tutti i paesi. In Australia di recente le proteste dei negozianti ‘normali’ hanno raggiunto il Parlamento, dove si dibatte una proposta di abbassare drasticamente, da 1000 dollari a 50 e forse a 20, il limite di vendite esente da GST (‘Goods and Services Tax’, l’IVA australiana).

Chinadaily

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