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La giornata dell’alimentazione per un nuovo ordine economico

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Pensare a più di 700 milioni di persone che nel mondo soffrono la fame vuol dire immaginare un modello economico globale rovesciato. Completamente rovesciato, perché le ingiustizie cui rimediare toccano il diritto alla vita. Sono centinaia gli appelli di oggi- Giornata Mondiale dell’Alimentazione- per rimettere l’agricoltura e il diritto al cibo al centro delle strategie globali. Secondo la FAO sono 733 milioni gli esseri umani che combattono contro fame e carestie. Ci sono punti fermi, tuttavia. Le disuguaglianze mondiali sono il risultato di azioni umane e di fenomeni climatici che paradossalmente in entrambi i casi possono- meglio, devono- essere governati. Le guerre, le crisi economiche, le prepotenze, si sommano ai cambiamenti climatici, alle devastazioni improvvise a ritmi forsennati. E ogni giorno sulle classi dirigenti pesa la domanda del che fare ?

Diritto alla vita

Il tema della giornata di quest’anno è Diritto al cibo per una vita e un futuro migliori”. Gli investimenti in nuove tecnologie per le produzioni agricole, la redistribuzione dei raccolti in maniera meno squilibrata, sono le risposte più adeguata, ma allo stesso tempo le più complicate. Quanto sono pronte le multinazionali del food a cambiare il paradigma del profitto, della concorrenza, del commercio degli alimenti solo per chi può ? Invece bisogna imparare a produrre cibo a sufficienza e di qualità, preservando nel contempo le risorse naturali e la salute del suolo, dice Confagricoltura. L’Ue ha diversi programmi che aspirano a modificare il sistema, non a capovolgerlo. Prima di approvarli ci sono stati scontri feroci, tutti per difendere posizioni redditizie. In Cina il tema del diritto al cibo è oscurato dall’intraprendenza finanziaria e hi tech. Negli Usa gli Stati più conservatori sono sul versante opposto ai metodi dell’agricoltura sostenibile pronti a riprendere posizioni e affari con Donald Trump. Eppure, l’agricoltura, ritenuta ancora settore economico primario,nel 2050 dovrà sfamare 10 miliardi di persone. Già nella Giornata mondiale di oggi i conti non tornano, il futuro è più fisco. Ci sono sprechi nelle nostre case e nelle catene produttive ? Si e le giornate solennemente dichiarate contro lo spreco alimentare sono la macchia nera di un mondo che genera delusioni, rabbia oltre ad essere minacciato dal clima. La FAO è un presidio e un avamposto politico contro il disordine umano e ambientale che uccide le persone. Gli intenti per una mobilitazione e una presa di coscienza sono centrali in uno scenario parcellizzato, mortificante, dove per fortuna si incontrano missioni laiche e di carità per gli indigenti. Dopo oggi arrivano altri temi e il nuovo ordine mondiale per sfamare i più poveri evidentemente è ancora tutto da immaginare.

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