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La Germania sblocca i Leopard 2 per l’Ucraina e prova con Macron a rilanciare la sfida competitiva agli Usa

Finalmente la Germania si muove con due novità: sì ai carri armati polacchi Leopard 2 all’Ucraina e sì a un piano europeo per la difesa della competitività europea rispetto ai sussidi di Biden

La Germania sblocca i Leopard 2 per l’Ucraina e prova con Macron a rilanciare la sfida competitiva agli Usa

La Germania non s’oppone più all’invio dei carri armati Leopard 2 di fabbricazione tedesca all’Ucraina e se la Polonia, che li detiene, gliene farà richiesta, è pronta a dare l’autorizzazione. Non è una novità di poco conto nel quadro della guerra Russia-Ucraina: i potenti carri armati Leopard 2 possono essere l’arma che ribalta gli equilibri sul campo a favore di Kiev nella speranza di arrivare un giorno al tavolo delle tratttaive di pace.

GERMANIA, L’INVIO DEI LEOPARD 2 ALL’UCRAINA PUO’ SEGNARE UNA SVOLTA NELLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA

A dare l’annuncio della novità sui Leopard 2 è stata la combattiva ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, pur precisando che finora la Polonia non ha fatto ufficiale richiesta a Berlino per l’invio dei carri armati all’Ucraina. Ma il percorso è chiaro.

L’autorizzazione all’invio dei Leopard 2 di fabbricazione tedesca ma in dotazione alla Polonia è una novità politica e militare di grande importanza ma non è l’unica che riguardi Berlino. Dopo le incomprensioni del recente passato, la Germania prova infatti a rilanciare l’asse con la Francia di Macron e lo fa sul terreno economico e industriale nella speranza di contrastare l’offensiva americana che non lesina aiuti alle imprese per rafforzare la competitività e attrarre nuovi investimenti negli Usa che rischiano di mettere in difficoltà le aziende europee.

Nei giorni scorsi la Presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, aveva già preannunciato un fondo europeo a sostegno della competitività del Vecchio continente e ieri Germania e Francia hanno fatto un passo in più. E’ stato il Presidente francese Emmanuel Macron, dopo l’incontro con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, ad annunciare una “linea comune” tra Francia e Germania in favore di una risposta europea “rapida e ambiziosa” agli aiuti americani alle proprie industrie secondo le indicazioni emerse a Davos dalla stessa Presidente Von der Leyen per la creazione di un fondo sovrano Ue di sostegno delle imprese europee e alla loro competitività.

FRANCIA-GERMANIA, UN PIANO PER LA COMPETITIVITA’ EUROPEA E L’ITALIA CHE FA?

L’obiettivo di Macron e Scholz è di spingere per una svolta nella politica economica e industriale europea in vista del Consiglio europeo di febbraio. Il cancelliere tedesco ha ben chiaro l’obiettivo di sostenere le imprese europee, come del resto Macron, ma non si sbilancia sugli strumenti che verranno adottati – si parla di un possibile fondo Sure 2 – e tuttavia caldeggia l’opportunità di allentare i vincoli sugli aiuti di Stato (“Le regole sono troppo burocratiche e quindi vogliamo cambiarle”), su cui però ieri sul Corriere della Sera si è espresso criticamente l’ex premier italiano Mario Monti, temendo che si possa incrinare il Mercato unico europeo.

Un’idea che circola è quella che, come primo passo, si potrebbero recuperare e reimpiegare a sostegno della competitività europea i fondi non spesi del Recovery. Ma, al di là degli strumenti che verranno adottati, è importante che la difesa della competitività delle imprese europee – non solo di quelle tedesche e francesi – torni ad occupare la scena e su questo terreno sarà importante capire come intenda muoversi l’Italia del Governo Meloni.

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