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La Germania di Scholz con il veto a Unicredit rilancia il nazionalismo economico ma anche Francia, Spagna e Italia non scherzano

La Germania di Olof Scholz si sta arrampicando sugli specchi per impedire la scalata di Unicredit a Commerzbank ma purtroppo non è l’unico caso di nazionalismo e protezionismo economica che torna ad imperversare i n Europa. Anche Francia, Spagna e Italia hanno qualcosa da farsi perdonare

La Germania di Scholz con il veto a Unicredit rilancia il nazionalismo economico ma anche Francia, Spagna e Italia non scherzano

Le ultime cronache raccontano del disperato tentativo della Germania del Cancelliere Olaf Scholz di varare in fretta e furia una legge, la Lex Commerz, per fermare la scalata di Unicredit a Commerzbank fissando in Germania l’obbligo della sede e della quotazione della banca nel mirino di Andrea Orcel. E’ l’ultimo caso di nazionalismo e protezionismo economico che imperversa di questi tempi in Europa. Ma purtroppo non è l’unico, come ha opportunamente ricordato l’ottimo Alessandro Graziani sul Sole 24 Ore. La Francia del Governo Barnier sta cercando di impedire al colosso farmaceutico francese di cedere la sua divisione healthcare al fondo americano Clayton Dubilier & Rice. Ma la Spagna non è da meno in materia di dirigismo e nazionalismo economico, se è vero, come è vero, che il Governo Sanchez sta cercando di bloccare l’acquisto del produttore iberico di treni Talgo da parte degli ungheresi di Ganz-MaVag. Ma al ballo del nazionalismo e del protezionismo economico non manca nemmeno l’Italia che, facendo leva sul Golden Power, non esclude di porre il veto sull’acquisto della catena di negozi di elettronica di consumo Unieuro da parte dei francesi. Se poi i Governi ci diranno che si tratta di operazioni strategiche non meravigliatevi se saranno sommersi dalla più clamorosa delle risate.

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