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La Germania cambia volto: ok del Senato federale alla riforma del freno al debito e agli investimenti in difesa e infrastrutture

Dopo l’ok del Bundestag, con 53 voti a favore su 69 totali anche il Bundesrat ha approvato la riforma che allenta i cordoni del rigore fiscale in favore di maxi investimenti in difesa e infrastrutture

La Germania cambia volto: ok del Senato federale alla riforma del freno al debito e agli investimenti in difesa e infrastrutture

Non ci sono più ostacoli. Ancora prima di insediarsi, il nuovo governo del cancelliere in pectore Friedrich Merz ottiene la sua prima, storica, vittoria: dopo il Bundestag, anche il Bundesrat, il Senato federale che rappresenta i 16 Länder, ha dato il via libera alla riforma costituzionale del freno al debito, al pacchetto multimiliardario di investimenti su infrastrutture e clima e all’innalzamento delle spese per la difesa. Ora il Presidente federale Frank-Walter Steinmeier può ufficialmente promulgare una legge che cambia il volto del Paese, allentando i cordoni dello Schuldenbremse (il freno al debito, appunto) e consentendo così a Berlino di spendere in disavanzo.

Il via libera del Senato federale

Il maxi pacchetto di riforme e investimenti ha ottenuto 53 voti a favore su 69 totali. Quattro Länder si sono astenuti: Brandeburgo, Renania-Palatinato, Sassonia-Anhalt e Turingia. La maggioranza dei due terzi nel Bundesrat, necessaria trattandosi di una riforma costituzionale, era stata a lungo considerata incerta, perché non era chiaro come avrebbero votato i governi dei Länder, in cui co-governavano Die Linke, l’Fdp, i Liberi Elettori e il Bsw. Lunedì, tuttavia, la Baviera aveva fatto sapere che avrebbe votato a favore, seguita questa mattina anche da Meclemburgo-Pomerania Anteriore e Brema. Endorsement che hanno dunque sciolto ogni dubbio sull’approvazione della proposta firmata Cdu-Csu/Spd e appoggiata anche dai Verdi.

Germania e l’addio al freno al debito: cosa cambia con il voto di oggi

L’ok del Bundestag era già arrivato martedì. Il via libera del Bundesrat rappresentava dunque l’ultimo scoglio da superare per allentare i cordoni del rigore e realizzare il maxi pacchetto di investimenti voluto dalla Grande Coalizione su cui si reggerà il nuovo Governo. 

L’allentamento della norma aurea del freno al debito rappresenta una vera rivoluzione per un Paese che aveva fatto del pareggio di bilancio la sua stella polare. La legge, approvata nel 2009, imponeva infatti di mantenere il pareggio di bilancio, con un limite di disavanzo primario quasi nullo: lo 0,35% del Pil. Per i Länder, invece, i deficit strutturali erano stati completamente vietati a partire dal 2020, eccezion fatta per i disastri naturali o le forti recessioni. Parlando in parole povere, nonostante la Germania abbia oggi un debito pubblico pari al 63% del Pil (la Francia è al 111%, l’Italia al 135%, per intenderci), a causa dello Schuldenbremse fino ad oggi non ha potuto permettersi di spendere in disavanzo aumentando il debito, pur avendo il margine fiscale per farlo. Da oggi potrà farlo.

Infrastrutture e difesa: investimenti miliardari in arrivo

Il pacchetto finanziario prevede l’allentamento del freno all’indebitamento a favore di maggiori spese per la difesa e del fondo speciale per le infrastrutture e il clima. In pratica: la riforma permette di non applicare il freno al debito alle spese per la difesa superiori all’1%, ma anche il fondo da 500 miliardi promessi per le infrastrutture e la protezione del clima. 

Anche i Länder otterranno dei vantaggi. Verrà creato un fondo speciale da 100 miliardi che saranno, mentre il freno al debito per gli Stati federali verrà allentato. In futuro, come il governo federale, potranno prendere in prestito fino allo 0,35% del loro prodotto interno lordo all’anno, che equivarrebbe a circa 15 miliardi di euro all’anno.

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