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La Germania boccia il piano anti-spread della Bce

Fuoco di sbarramento dalla Germania contro l’ultimo piano anti-spread. L’Istituto centrale tedesco e il Governo di Berlino non hanno perso tempo a smorzare i pur timidi entusiasmi sui mercati dell’eurozona. Secondo la Bundesbank, la responsabilità di ridurre i costi di finanziamento per i Paesi in crisi (Spagna e Italia su tutti) deve rimanere sulle spalle dei singoli Stati e non può essere delegata alla Banca centrale europea. Dal Bundestag, invece, hanno fatto sapere di considerare il progetto “molto problematico”. 

Secondo quanto anticipato sabato dal sito dello Spiegel, l’idea della Bce sarebbe di fissare un tetto ai differenziali dei Paesi in crisi oltre il quale l’Eurotower si impegnerebbe ad intervenire con acquisti calmieranti di titoli di Stato.  

Nel rapporto mensile della Banca centrale tedesca, si legge che il volume di acquisto “potrebbe essere illimitato e dovrebbe in ogni caso essere sufficiente”, portando con sé “seri rischi per la stabilità” dell’eurozona. Insomma, “le decisioni su una possibile anche più ampia collettivizzazione dei rischi di solvibilità dovrebbe essere ancorate alle politiche finanziarie, di competenza di parlamenti e governi, e non dovrebbero riguardare la Bce”.

Sulla stessa linea il Governo di Berlino: “In linea puramente teorica e parlando in astratto – ha detto il portavoce del ministero delle Finanze, Martin Kottahaus – un simile strumento sarebbe ovviamente molto problematico, ma non siamo a conoscenza di piani che vadano in questa direzione”. 

L’euro, dopo le critiche della Bundesbank, è ulteriormente sceso contro dollaro toccando i minimi di seduta a 1,317 e alle 12,25 quota 1,2325. Anche le Borse europee hanno rallentato, rimanendo comunque tutte vicine alla parità. 

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