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La Francia, Macron e la caricaturale intervista del direttore di “Le Monde” che prende lucciole per lanterne

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Non c’è dubbio alcuno che “Le Monde” resti una rara bandiera del buon giornalismo non solo in Francia ma in Europa. Per questo sorprende l’intervista rilasciata oggi al Corriere della sera dal Direttore del quotidiano francese, Jerome Fenoglio, un cognome che in Italia richiama inevitabili suggestioni culturali (Chi non ricorda “Il partigiano Johnny”?) ma che oggi non trovano purtroppo corrispondenza nelle dichiarazioni del Direttore. Fenoglio considera “irrazionale, sorprendente e narcisistica” la scelta del Presidente Emmanuel Macron di sciogliere in anticipo il Parlamento francese. Ma aver fermato l’onda nera dell’estrema destra della Le Pen, che Fenoglio stesso riconosce non essersi affatto normalizzata, non è un merito per la democrazia, per la Francia e per l’Europa? La risposta sembrerebbe ovvia ma Fenoglio dice testardamente di no perché “RN ha comunque aumentato i suoi seggi in Parlamento” e perché le scelte di Macron hanno portato la Francia su “un terreno inesplorato”. Me se le obiezioni di Fenoglio alle scelte di Macron sono essenzialmente due, due sono anche le contro-obiezioni. Primo: ognuno può avere le opinioni che crede, ma i numeri sono numeri. Rn sarà anche diventato il primo partito singolo di Francia ma non puntava, dopo il primo turno delle elezioni, a raccogliere la maggioranza parlamentare? Ha raccolto invece 143 seggi, contro i 158 dell’area macroniana e i 180 del Fronte Popolare ed è solo la terza forza politica nazionale. Nè sembra in grado di costruire alleanze per formare un Governo. Del resto chi non ricorda le espressioni, a dir poco sconsolate, di Marine Le Pen e di Jordan Bardella, dopo la sorpresa dei ballottaggi? Non riconoscere che quella dell’estrema destra è stata una clamorosa sconfitta è a dir poco caricaturale. Ma c’è il secondo punto sollevato da Fenoglio che non è meno discutibile. Il Direttore di Le Monde dice che Macron ha fatto e fa correre “un rischio enorme al Paese” perché ora la Francia “è su territorio inesplorato”. Inesplorato sì, ma non necessariamente pericoloso. La crisi francese è ancora tutta da gestire e chi oggi potrebbe dire con certezza quale sia il suo punto di arrivo? L’auspicio espresso dal Presidente Macron di dar vita a una “maggioranza solida e plurale” per un governo di coalizione è davvero lunare? O non sarebbe stato più lunare e sicuramente più rischioso sia per la Francia che per l’Europa non fare nulla per fermare l’estrema destra e consegnarle la guida del Paese? Quando l’analisi politica non poggia sulla logica e sui numeri ma sui pregiudizi e sulle antipatie personali è facile sbandare e prendere lucciole per lanterne. E’ quello che ha fatto il Direttore di Le Monde. Peccato.

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Categories: Politica