Questo evento è un’occasione per la Fondation Cartier di continuare il dialogo con questo eccezionale artista rivelato al pubblico francese nel 2005, le cui meticolose sculture sono accuratamente create. La mostra presenterà in particolare Mass (2017), un’installazione monumentale composta da cento teschi giganti.
Creata per la National Gallery of Victoria (Melbourne), quest’opera d’arte viene mostrata per la prima volta fuori dall’Australia
Mentre molti artisti si sforzano di rendere affascinante il mondo reale attraverso le loro rappresentazioni e imitazioni di esso, Ron vuole rappresentare la realtà con tutti i suoi conflitti. L’artista mira spesso a presentare i suoi personaggi nei momenti chiave delle loro vite immaginate, coprendo i momenti misteriosi come la nascita e la morte. Ron spesso ricorre ai propri ricordi, sogni ed esperienze quotidiane per ritrarre i suoi soggetti con straordinaria compassione, iniettando un po’ della propria personalità in ogni pezzo. Generalmente l’artista trascorre solitamente oltre un anno a concepire e realizzare ogni figura nel suo laboratorio, consentendo il massimo tempo per trovare le soluzioni perfette sia sul fronte emotivo che tecnico. In definitiva, è in grado di arricchire ogni caratteristica della sua opera d’arte con dettagli sorprendenti, sottolineando con successo ogni scultura con l’emozione desiderata, come nel caso di questa installazione di grandi teschi.
Nato a Melbourne nel 1958, Ron Mueck vive e lavora nel Regno Unito. È famoso per le sue figure umane il cui sorprendente realismo è contraddetto dal loro senso delle proporzioni. Dopo una carriera di manichini e pupazzi per il cinema e la televisione, la sua carriera artistica inizia nel 1996 con una scultura di Pinocchio commissionata dall’artista Paula Rego. Un anno dopo, il suo lavoro Dead Dad (1996-1997) è stato uno dei protagonisti della mostra Sensation: Young British Artists from the Saatchi Collection (alla Royal Academy of Arts di Londra). Nel 2001, la sua scultura Boy (1999) è stata presentata alla 49a Biennale di Venezia.