“La Finlandia deve aderire alla Nato senza esitazioni”. Lo affermano il presidente Sauli Niinisto e la premier Sanna Marin in un comunicato congiunto che annuncia la richiesta d’ingresso nell’Alleanza Atlantica da parte di Helsinki.
L’Iter di adesione della Finlandia alla Nato
La decisione non è ancora definitiva, ma le parole della prima ministra e del presidente non lasciano dubbi su quale sia la strada che il Paese intende percorrere. Entro sabato, il partito socialdemocratico, lo stesso a cui fa capo Marin, dovrà dire sì all’ingresso, mentre il via libera della maggioranza di Governo è atteso per domenica. Subito dopo a votare sarà il Parlamento.
“Durante questa primavera si è svolta un’importante discussione sulla possibile adesione della Finlandia alla Nato”, prosegue il comunicato sottolineando che “c’è voluto del tempo per lasciare che il Parlamento e l’intera società prendessero posizione sulla questione. È stato necessario del tempo per stretti contatti internazionali con la Nato e i suoi Paesi membri, nonché con la Svezia. Abbiamo voluto dare alla discussione lo spazio necessario.”, fanno sapere Niinisto e Marin.
Perché la Finlandia vuole entrare nella Nato
Nella nota Helsinki spiega anche i motivi per i quali è giusto che il Paese entri nell’Alleanza Atlantica: “L’adesione alla Nato rafforzerebbe la sicurezza della Finlandia. In quanto membro della Nato, la Finlandia rafforzerebbe l’intera alleanza di difesa. La Finlandia deve presentare domanda per l’adesione alla Nato senza indugio. Ci auguriamo che i passi nazionali ancora necessari per prendere questa decisione vengano presi rapidamente entro i prossimi giorni”, conclude la dichiarazione congiunta.
Ricordiamo che la Finlandia condivide oltre 1.300 km di frontiera con la Russia. Nel 1948 aveva firmato un Trattato di amicizia, cooperazione e mutua assistenza con l’Unione Sovietica, contenente una clausola in base alla quale nessuno dei firmatari avrebbe aderito a una coalizione diretta contro l’altro. Durante la Guerra fredda la Finlandia si dichiarò paese neutrale, anche se non ha mai rinunciato all’esercito di leva e ad oggi può contare su circa un milione di riservisti.
L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha tuttavia cambiato lo scenario, acuendo il senso di insicurezza della Finlandia e spingendola verso la Nato. Basti pensare che negli ultimi sondaggi, la percentuale della popolazione a favore della Nato è salita dal tradizionale 20-30% al 76%.
La Svezia e le minacce di Lavrov
Una strada simile, tra l’altro, potrebbe presto essere intrapresa anche dalla Svezia, altro Paese neutrale, che negli ultimi mesi sta discutendo su un possibile ingresso nell’Alleanza Atlantica. L’annuncio, in questo caso, è atteso per domenica 15 maggio.
Lo scorso marzo, il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, aveva minacciato “gravi conseguenze politiche e militari” nel caso in cui i due Paesi scandinavi avessero deciso di entrare nella Nato.
Il patto militare con il Regno Unito
Ricordiamo infine che, prima la Svezia e poi la Finlandia hanno firmato un patto militare con il Regno Unito che prevede la possibilità di assistenza militare britannica diretta nel caso di un ipotetico attacco della Russia. “Nell’eventualità di un disastro, di un attacco a uno dei nostri Paesi, ciascuno interverrebbe per dare assistenza all’altro: assistenza militare inclusa”, se “richiesta”, ha affermato Johnson.