Settimana importante per la Finlandia dopo il voto elettorale che ha portato alla sconfitta della premier Sanna Marin e la vittoria del centro destra.
Oggi, la Finlandia entra ufficialmente nella Nato (North Atlantic Treaty Organization), l’alleanza militare intergovernativa, nata nel 1949 come sistema di sicurezza collettiva dei paesi firmatari. La nazione scandinava sarà il 31° paese dell’alleanza formata da 29 europei e due nordamericani.
A Bruxelles nella sede della Nato, nel pomeriggio di oggi (giorno di fondazione dell’organizzazione) ci sarà una cerimonia di alzabandiera con la bandiera finlandese che sarà issata insieme a quella degli altri stati membri: “Questa è una settimana storica: oggi daremo il benvenuto alla Finlandia come 31esimo alleato, alzeremo la bandiera finlandese per la prima volta. La Finlandia e gli alleati saranno più sicuri e la nostra alleanza sarà più forte e sarà una buona giornata per la sicurezza di tutti. Helsinki parteciperà a tutte le riunioni e alle strutture militari come membro a pieno titolo” ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. “Non è Mosca che decide chi aderisce. La porta della Nato rimane aperta” aggiunge il segretario generale, augurandosi l’ingresso della Svezia nel più breve tempo possibile: “speriamo nel prossimo futuro”, ha spiegato.
Il via libero all’adesione di Helsinki era avvenuto a fine marzo, dopo l’approvazione del parlamento di Ungheria e Turchia. Ankara, dopo mesi di ostruzione, il 30 marzo ha, infatti, ratificato i protocolli di adesione di Helsinki nella Nato. Tutto è partito dalla revoca del veto, lo scorso 17 marzo, del presidente turco Erdogan in seguito alla visita ad Ankara del presidente finlandese Sauli Niinistö. L’ostruzione turca derivava dalle accuse mosse ad Helsinki di sostenere e accogliere membri del Pkk, Partito dei lavoratori del Kurdistan, ostile ad Erdogan.
Rimane in attesa dell’adesione, invece, la Svezia che deve superare il veto turco. La Turchia, infatti, per accettare Stoccolma nell’Alleanza e poter avviare il processo di ratifica chiede l’estradizione di militanti del Pkk. “Ritengo che anche la Svezia possa diventare membro a pieno titolo dell’Alleanza” ha detto Stoltenberg, poichè il paese “ha mantenuto gli impegni contenuti nel memorandum” firmato con la Finlandia e la Turchia al summit di Madrid. L’adesione svedese sarà bloccata almeno fino a giugno, dopo le elezioni presidenziali turche.
Gli Stati membri della Nato
Con l’ingresso della Finlandia e nell’attesa dell’adesione della Svezia sono 31 i membri attuali della Nato. Ecco l’elenco degli stati membri con la data d’ingresso nell’Alleanza Atlantica:
- 4 aprile 1949 (paesi fondatori): Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Italia, Canada, Belgio Danimarca, Islanda, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo
- 18 febbraio 1952: Grecia e Turchia
- 9 maggio 1955: Germania
- 30 maggio 1982: Spagna
- 12 marzo 1999: Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria
- 29 marzo 2004: Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia, Slovenia
- 4 aprile 2009: Albania, Croazia
- 5 giugno 2017: Montenegro
- 27 marzo 2020: Macedonia del Nord
- 4 aprile 2023: Finlandia
Perché la Finlandia e la Svezia hanno chiesto l’adesione alla Nato
Svezia e Finlandia, dalla fine della seconda guerra mondiale e durante la Guerra Fredda, hanno sempre mantenuto una linea neutrale. L’invasione russa in Ucraina ha fatto vacillare questa neutralità e messo in crisi la sicurezza dei paesi per il timore che in caso di una invasione nel loro territorio non avrebbero potuto contare su una difesa collettiva (ad eccezione di quella europea). Per questo, dopo lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina i due paesi hanno deciso di richiedere l’adesione alla Nato preoccupati dall’espansione di Mosca.
La Russia minacciata rafforza le difese ad ovest
La Russia non rimane a guardare e in risposta alle manovre della Nato ha deciso di rafforzare le sue difese nell’ovest e nel nord-ovest del Paese. “Se forze e mezzi di altri membri della Nato verranno dispiegati sul territorio finlandese, adotteremo passi ulteriori per garantire la sicurezza militare della Russia. Parte delle misure sono già stata annunciate. Rafforzeremo il nostro potenziale nelle direzioni ovest e nord-ovest” ha detto il viceministro degli Esteri russo, Alexander Grushko.