La ripresa dell’economia nel corso del 2010 è stata più forte di quella prevista dalle stime, tuttavia la sostenibilità di questa ripresa è ancora incerta. Mentre le grandi economie avanzate soffrono la pressione dei debiti sovrani, le economie dei mercati emergenti si affermano come leader della crescita. Questi paesi, oltre ad aver contribuito ampiamente al sostegno della crescita economica in questi ultimi anni, sono stati oggetto di consistenti investimenti da parte non solo di stati industrializzati, ma anche di altre economie a loro affini, prima tra tutte la Cina, che si propone come paese guida dei mercati emergenti.
Gli investimenti in queste economie rappresentano un tentativo di legarsi a questi paesi per poter beneficiare della loro crescita. Questa sembra la scelta più ovvia da prendere, soprattutto quando al momento non ci sono valide alternative d’investimento all’interno dei propri paesi.
Tuttavia queste economie non sono esenti da rischi: oltre alla competizione delle grandi multinazionali di altri paesi emergenti e al rischio di surriscaldamento di queste economie, le nostre imprese devono fare i conti anche con i rischi politici presenti in questi mercati.
Le tensioni che si sono sviluppate nel Nord Africa e nel Medio Oriente, hanno ridato vigore a timori di rischi politici, che sono sempre in agguato nella maggior parte di questi mercati. La percezione dei “rischi paese” di queste economie assume la forma non solo del rischio legato alla natura legislativa (esproprio, mutamenti nella regolamentazione, nazionalizzazioni e restrizioni economiche), ma viene “rispolverato” anche il timore di disordini civili e violenza politica.
Sebbene questa tipologia di rischio sia difficilmente quantificabile, è possibile comunque rilevare una certa correlazione con variabili di natura economica e sociale.
Nell’allegato articolo di Jasmine Zahalka, largamente ispirato a un recente convegno di Sace e ad una presentazione di Euler Hermes, si è voluta focalizzare l’attenzione, area per area, sui principali rischi politici che interessano alcune di queste economie.
15.07.2011
Allegati: FIRST_La_finestra_dei_rischi_resta_aperta_sulla_ripresa_economica_globale.pdf