Partenza debole per le Borse europee in una giornata ricca di indicazioni macroeconomiche, sia nel Vecchio Continente che Oltreoceano. A Milano il Ftse Mib ha avviato le contrattazioni in calo dello 0,40% e il Ftse All Share dello 0,37%, con le vendite che interessano tutti i settori. A Parigi il Cac40 scende dello 0,56%, a Francoforte il Dax30 dello 0,33% e a Londra il Ftse100 dello 0,3%, ancora appesantiti dalla debolezza delle materie prime. A Milano pesante il settore del lusso, con Tod’s (-1,51%), e Moncler (-1,21%), in fondo al segmento principale.
Intanto, la capitale d’Europa, Bruxelles, resta in stato d’allarme. Il Dipartimento di Stato Usa ha lanciato l’allerta agli americani che intendono mettersi in viaggio. L’Occidente si abitua a vivere in regime di mobilitazione permanente. Prosegue in questo clima la lenta marcia all’insù del dollaro e la parallela discesa dell’euro, ormai scivolato a quota 1,06 con effetti benefici per l’industria manifatturiera, come dimostra l’indice Pmi, ai massimi da quatto anni e mezzo. Ecco, in sintesi, l’atmosfera delle piazze finanziarie in attesa delle mosse delle banche centrali.
Poco mossa Tokyo (-0,1%), alla riapertura dopo il week end lungo. In ribasso Hong Kong (-0,7%) e le Borse cinesi. Deboli le materie prime, il peggior settore (-1,3%) della Borsa di Sidney. Tiene solo il greggio (+0,1%) dopo il rimbalzo di ieri: Brent +1,2% a 65,2 dollari al barile, Wti a 42,2 dollari (+0,7%).
In prossimità del giorno del Ringraziamento (giovedì) e del Black Friday, tradizionale data d’avvio degli acquisti di Natale, Wall Street rallenta l’attività: Dow Jones -0,17%, D&P 500 -0,12%, Nasdaq in calo dello 0,05%. In evidenza Amazon (+1,7%) ai massimi storici. Da inizio anno la quotazione è più che raddoppiata.
PFIZER ALLERGAN, UNA PILLOLA CONTRO IL FISCO
A Wall Street la peggiore blue chip è Pfizer, in calo del 2,6%. La società farmaceutica ha annunciato ieri l’acquisizione di Allergan, un’operazione tutta in carta del controvalore di 160 miliardi di dollari. Si tratta della più importante fusione nella storia delle aziende farmaceutiche, ma il mercato si aspettava che la fusione generasse risparmi più significati di quelli annunciati. Il titolo Allergan ha perso il 3,4%. L’operazione, in realtà, presenta forti vantaggi fiscali piuttosto che industriali. Il colosso del Viagra viene ceduto, all’apparenza, al produttore del Botox domiciliato in Irlanda: l’aliquota fiscale scende così dal 26 al 17-18 % con un risparmio di 21 miliardi di dollari.
EUROPA, IN VISTA PARTENZA ORSO. POI ARRIVA L’IFO
Anche i listini europei si accingono a registrare una partenza fiacca. I futures segnalano un avvio debole sia a Londra (-22 punti a 6.283) che a Parigi (-24 punti a 4.865) e a Francoforte (-41 pb a 11.050). A ravvivare la seduta ci penseranno i dati tedeschi (indice Ifo e Pil del terzo trimestre) e francesi (fiducia delle imprese).
SOLO MILANO EVITA IL ROSSO. IN OFFERTA 5,5 MILIARDI DI BOT 6
La Borsa di Milano ha chiuso ieri in solitario rialzo, con l’indice FtseMib che guadagna lo 0,7%. Le altre piazze europee hanno registrato variazioni leggermente negative: la Borsa di Londra è scesa dello 0,2%, Parigi -0,1%, Francoforte invariata. Tutti gli indici di settore Stoxx sono finiti in calo, con l’eccezione delle banche (+0,3%) e dell’Automotive (+0,1%).
Sul fronte obbligazionario lieve ascesa dei rendimenti del Btp decennale 1,51% mentre lo spread si asseta a 100 punti. Il Tesoro italiano collocherà in asta 5,5 miliardi di Bot a 6 mesi. In settimana sono previste offerte di titoli a medio lungo termine dell’area euro per 14 miliardi. Oggi tocca a Finlandia e Olanda, domani al Portogallo. Venerdì chiuderà l’asta dei Btp italiani.
BANCHE OK, GIUSEPPE VITA COMPRA AZIONI UNICREDIT
A sostenere il settore bancario italiano è stato l’epilogo del travagliato salvataggio delle quattro banche commissariate (Banca Marche, Popolare dell’Etruria, Carife e Cassa Chieri) cui ha partecipato a sorpresa anche Monte Paschi. Il listino milanese è stato guidato da Unicredit (+1,4%): l’intervento della banca nel Salva Banche prevede finanziamenti per 1,33 miliardi. Intanto il presidente Giuseppe Vita ha acquistato sul mercato 200.000 azioni per un controvalore di 1,1 milioni di euro circa. L’acquisto è avvenuto il 19 novembre a un prezzo di 5,5408 euro per azione.
Intesa ha guadagnato l’1%: l’intervento del gruppo nel processo di risoluzione delle quattro banche oggetto ammonta a 1,7 miliardi. Sale ancor di più Monte Paschi (+2,2%) che apporterà al fondo di risoluzione un contributo di 160 milioni. Infine Ubi (+1,9%) darà un contributo di 91 milioni. Forti rialzi anche per Mediobanca (+2,1%) dopo lo stacco della cedola e per Pop.Milano (+2,6%) e Bper (+2,4%).
TENARIS, MIGLIOR BLUE CHIP, VOLA DOPO LA CEDOLA
La miglior blue chip di giornata è stata Tenaris, con un guadagno del 3,4% che comprende lo stacco dell’acconto sul dividendo 2015, pari a 0,15 dollari per azione (circa 0,142 euro) il cui saldo dovrebbe essere erogato nel maggio 2016 (l’anno scorso è stato di 0,30 dollari).
Il petrolio, in ribasso nella mattina di ieri, ha recuperato tutta la discesa con beneficio per Eni (+1%) e Saipem (+1,2%). Saras ha terminato la seduta con un guadagno del 3% a 1,9250 euro, malgrado la decisione di Barclays di tagliare il prezzo obiettivo a 2,30 euro da 3 euro, confermando il giudizio Overweight.
FERRARI SCALDA I MOTORI PER IL GP PIAZZA AFFARI
Fra i titoli industriali brillano Cnh Industrial (+2,7%) che prosegue il recupero delle perdite registrate a metà mese. Sale anche Fiat Chrysler (+1,53%) che ha avviato le procedure per quotare Ferrari anche in Italia. Gli analisti hanno valutato positivamente l’annuncio che la società il 21 dicembre prossimo rimborserà anticipatamente un bond con scadenza 2021 e cedola dell’8,25%, per un controvalore di 3,08 miliardi oltre agli interessi maturati e non ancora pagati alla data di rimborso.
Nell’automotive bene anche Brembo (+1,75%). Icbpi ha alzato sul titolo il prezzo obiettivo a 44,9 da 39 euro. Brillante Prysmian (+2,8%), che sarà uno dei partner dell’operazione Enel (+0,19%) sulla banda larga. StM (+0,5%) poco mossa. In calo Finmeccanica (-0,9%).
TOD’S, L’ACQUISTO DI VIVIER PROMOSSO IN EXTREMIS
Nel lusso scendono Moncler (-2,3%) e Ferragamo (-0,63%): Banca Imi ha ridotto il prezzo obiettivo da 31,17 a 25,74 euro, confermando la raccomandazione add. Tod’s ha invece ben recuperato dopo un avvio in netto ribasso (-3%), andando a chiudere con un progresso dello 0,5%. La società comprerà dai suoi azionisti di maggioranza, i fratelli Diego e Andrea Della Valle, il marchio Roger Vivier, di cui attualmente ha la licenza. Il prezzo pattuito è 415 milioni di euro. I fratelli Della Valle si sono impegnati a reinvestire 207,5 milioni in Tod’s, sottoscrivendo un aumento di capitale riservato.
SMALL CAP. ESORDIO INDIGESTO PER IL GAMBERO ROSSO
Tra i titoli più piccoli Carraro balza del 5,56% dopo l’accordo per la cessione del 55% della tedesca O&K Antriebstechnik a Bonfiglioli. Maire Tecnimont si è messa in luce con un progresso dell’8,6% a 2,4740 euro. E’ il miglior titolo di Piazza Affari. Il gruppo ingegneristico ha annunciato di essersi aggiudicato la commessa per la costruzione di un progetto per un impianto petrolchimico in Malesia da Petronas. Il valore totale dell’operazione è di 482 milioni di dollari.
Sull’Aim debutto indigesto per il Gambero Rosso che cede l’11,25% a 1,42 euro.