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La Ferrari e Telecom infiammano Piazza Affari

I conti da record della Ferrari fanno volare il titolo (+7,4%) e tutti quelli della galassia Agnelli mentre il duello al calor bianco tra Vivendi e Elliott all’assemblea di Tim dà sprint sia a Mediaset che alla stessa Telecom – Piaxxa Affari regina d’Europa – Corre anche Wall Street sull’onda dell’occupazione americana, mai cosi forte da 17 anni

La Ferrari e Telecom infiammano Piazza Affari

I listini europei chiudono la settimana in rialzo, sostenuti nel finale dal cambio di passo di Wall Street dopo il dato sulla piena occupazione negli Usa.

Piazza Affari centra la performance migliore, +1,12%, 24.335 punti, e si riporta ai massimi dal 2009, con Ferrari lanciata a tutta velocità, dopo la trimestrale record presentata ieri. Il titolo, che nel corso della seduta viene sospeso in asta di volatilità, si apprezza del 7,71%, arrivando a 113,80 euro per azione. Al seguito si muovono Exor +3,15% e Fca +3,24%, quest’ultima sorretta anche da un report positivo di Goldman Sachs. Registrano rialzi importanti i titoli partecipati da Vivendi come Mediaset +2,8% e Mediobanca +2,1%, mentre Telecom, +2,15%, festeggia la vittoria del Fondo Elliott in assemblea sui francesi: 10 i posti in cda, contro i 5 di Vivendi. Fra le blue chip chiude in rosso anche oggi Moncler, -2,27%, nonostante archivi un primo trimestre con ricavi in crescita del 20% a 332 milioni, pari a un incremento del 28% a cambi costanti.

Deboli Ferragamo -0,45%; Generali -0,24% (che ha presentato oggi i suoi conti), Leonardo -0,68%; Intesa -0,08%.

Chiude negativo l’obbligazionario, con gli investitori cauti in attesa di capire quale sbocco offrirà il nuovo giro di consultazioni programmato lunedì dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il rendimento del Btp 10 anni sale all‘1,8%; lo spread con il Bund allunga fino a 125.30 punti base (+3,73%).

Nel resto d’Europa: Francoforte +1,02%; Madrid +0,65%; Parigi +,026%; Londra +0,86%; Zurigo +0,75%.

I listini di New York aprono deboli, ma invertono la rotta dopo il report sull’occupazione nel mese di aprile. I posti di lavoro creati sono inferiori alle aspettative, ma il tasso di disoccupazione scende più del previsto, ai minimi da 17 anni e mezzo, attestandosi al 3,9%, in un quadro di piena occupazione. Inoltre si registra un rallentamento delle retribuzioni medie orarie, una dinamica che potrebbe moderare le pressioni inflazionistiche e influire sulle scelte della Fed.

Fra i giganti di Wall Street si eleva Apple, grazie al morso di Warren Buffett. Secondo indiscrezioni il finanziere avrebbe acquistato azioni diventato il terzo maggior azionista di Cupertino.

L’euro resta sotto quota 1,2 contro il dollaro, portandosi a 1,193 (-0,41%). Sul fronte valutario c’è da registrare la leggera ripresa del Peso argentino (+2% contro il biglietto verde), ma a costo di un terzo rialzo del tasso d’interesse, 40%, in una settimana da parte della Banca centrale.

Petrolio in ripresa, Brent +0,81%, 74,22 dollari al barile.

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