La Ferrari si conferma cavallo di razza, almeno dal punto di vista imprenditoriale, sfondando la cifra di 1 miliardo di ricavi nel primo semestre di quest’anno.
Anche le altre risultanze contabili, approvate ieri dal Cda a Maranello, sono molto soddisfacenti: l’utile della gestione ordinaria è aumentato del 22% (a 176 milioni di euro), l’utile netto ha toccato i 116,2 milioni (su del 20%) e le vendite sono cresciute di poco più del 2%, valore specificamente tenuto basso per mantenere l’esclusività della vettura.
La posizione finanziaria industriale netta è la migliore di sempre: 1.220 milioni, con investimenti sul prodotto estremamente elevati e un flusso di cassa netto, generato nella prima metà dell’anno, pari a 189 milioni.
A trainare i risultati, commenta l’azienda, è il successo dell’intera gamma. Fra gli 8 cilindri bene sia la California 30 che la 458 Spider. Nel settore dei 12 cilindri prosegue con costanza l’andamento delle vendite della FF mentre va molto bene la F12 berlinetta, il cui propulsore ha consentito alla Ferrari di aggiudicarsi il premio come Best Performance Engine of the Year per la terza volta di fila dopo i riconoscimenti andati all’8 cilindri della 458, quest’anno secondo.
«Anche in questo primo semestre del 2013 la Ferrari – spiega il presidente Luca Cordero di Montezemolo – fa registrare ottimi risultati. Due mesi fa abbiamo preso una decisione strategica i cui effetti si vedranno meglio nel prossimo semestre ma già oggi ci sono le prime indicazioni».
