Condividi

La Fed sostiene i bond, il petrolio riparte, utilities ok

L’intenzione della Fed di acquistare obbligazioni in chiave antirecessiva alimenta la corsa ai bond – Oggi asta Bot – Si risvegliano le Borse – Il giudice frena il rally di Apple – Scatta il petrolio – Utilities sugli scudi

La Fed sostiene i bond, il petrolio riparte, utilities ok

Guai a sfidare le banche centrali, suona un detto di Borsa ben noto ai naviganti dei listini. La conferma è arrivata ieri, quando sembrava profilarsi una nuova seduta, la quinta di fila, all’insegna di nuovi ribassi dei rendimenti delle obbligazioni, sia in Europa che negli Usa sotto la pressione di alcuni dati macro negativi: calo dei nuovi cantieri e dell’indice della fiducia dei consumatori sia in Usa che in Germania, la piazza più sensibile al rischio recessione. Il copione, insomma, sembrava già scritto: dollaro e tassi in calo, banche in difficoltà. È l’effetto Brexit a complicare il quadro.

È andata così? “Nemmeno per sogno – ribatte Giuseppe Sersale di Anthilia – l’azionario USA è partito di slancio, i tassi treasury hanno mantenuto una tendenza a salire, e il Dollaro ha recuperato”. Le ragioni? “È stata una di quelle sedute in cui trovare motivazioni per i movimenti risulta arduo anche ex post”, confessa lo strategist.

LA BANCA CENTRALE USA PRONTA A FARE ACQUISTI

Una spiegazione, forse, va cercata in Oriente: parlando ieri ad Hong Kong Eric Rosengren, il presidente della Fed di Boston (e membro votante del Federal Open Market Committee) ha sostenuto che, pure in assenza di recessione, la banca centrale Usa potrebbe ricominciare a comprare bond per anticipare in modo efficace un eventuale peggioramento del ciclo.

Il messaggio ha prodotto risultati immediati. La forbice tra il titolo a tre mesi ed il decennale è risalita a –1 (da meno 5), ridimensionando il rischio recessione. E le azioni hanno ripreso tono, sia in Europa che in Usa. È passata la grande paura? Presto per dirlo, sarà necessario attendere almeno lo sviluppo del negoziato tra Usa e Cina che riprende domani e capite quel che può riservare la roulette russa in corso al Parlamento britannico. Ma l’atteggiamento da colomba delle banche centrali conforta i mercati.

IL GIUDICE FRENA IL RALLY DI APPLE

Ieri Wall Street ha chiuso in terreno positivo: Dow Jones +0,55%, S&P 500 +0,72%, Nasdaq +0,71%.

L’incremento del listino tecnologico è stato ben superiore nel pomeriggio, grazie agli acquisti su Apple, dopo la presentazione dei nuovi servizi della Mela. Ma sul titolo, che ha chiuso in ribasso dell’1% sacrificando un robusto rialzo, è piovuta la doccia fredda della decisione del tribunale che ha vietato, su richiesta di Qualcomm, la vendita degli iPhone equipaggiati con i chips di Intel.

In forte ribasso anche Carnival (-8,7%): il colosso delle crociere ha rivisto al ribasso le previsioni per l’state.

A favorire il rialzo finale è stata la performance dei finanziari +1%, dopo giorni difficili.

Ancor più importante l’andamento dei petroliferi +1,5%, sostenuti dal calo delle scorte Usa e dei tagli alla produzione da parte dell’Opec.

Il dollaro è in ripresa dopo che i rendimenti dei Treasuries si sono allontanati dai minimi da 15 mesi, e l’euro si è stabilizzato dopo timidi segnali di ottimismo nella zona euro.

PARIGI GUIDA L’EUROPA (GRAZIE AGLI ACQUISTI DI XI)

Anche le Borse del Vecchio Continente hanno recuperato posizioni dopo quattro sedute all’insegna dell’incertezza. A ridar tono ai mercati è stata la reazione dei Bund, l’epicentro delle tensioni dei mercati obbligazionari che tanto hanno spaventato in questi giorni gli operatori, ossessionati dal rischio recessione. Al contrario, patiscono i Gilt della Regina, vittime della nebbia fuori stagione che avvolge la finanza del regno unito.

Piazza Affari +0,38 a quota 21.135 punti, in una giornata positiva nonostante la debolezza delle banche.

Sono più toniche Francoforte (+0,64%) e Parigi (+0,89%), sostenuta dal rally di Airbus dopo la firma dei contratti con la Cina. Piatta Madrid +0,01%.

LONDRA: I TORIES RIPIEGANO SULLA MAY

Ftse 100 di Londra +0,3%. La sterlina si apprezza a 1,322 su dollaro (+0,15%). Jacon Rees-Mogg, il capofila in Parlamento dei sostenitori della Brexit, si è pronunciato stamattina a favore della proposta di separazione presentata dal governo di Theresa May: meglio questo accordo che restare nell’Unione Europea. I parlamenti britannici oggi voteranno su una serie di opzioni, tra cui una “no-deal Brexit” e un nuovo referendum, per poi cercare di orientare il governo.

Stamane la Borsa del Giappone è in ribasso nel finale di seduta, mentre i mercati azionari della Cina salgono, nonostante la discesa dei profitti delle grande aziende industriali registratosi nei primi due mesi dell’anno.

L’indice Nikkei di Tokyo perde lo 0,4%. Nissan, in questo listino, perde il 4%. Positivi l’Hang Seng di Hong Kong (+0,7%), il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen +1%. Seoul sulla parità. Mumbai +0,4%.

BENE L’ASTA CTZ, OGGI TOCCA AI BOT

Seduta positiva ieri per il mercato obbligazionario italiano, rinfrancato dopo l’avvio delle aste del Tesoro.

Sono stati collocati titoli per complessivi 2,92 miliardi di euro: in dettaglio 2 miliardi di Ctz novembre 2020 (il massimo offerto) e 920 milioni di Btpei maggio 2028.

In chiusura il differenziale di rendimento tra Italia e Germania sul tratto decennale si restringe a 249 punti base da 252 in avvio di seduta (e un massimo intraday a 255) e dai 253 di ieri.

Il tasso del decennale si attesta in area 2,473% dopo aver concluso a 2,49% la seduta precedente.

Oggi sarà il turno dell’asta Bot e giovedì di quella Btp. Per quanto concerne l’asta Bot, il Tesoro offrirà titoli semestrali per sei miliardi di euro.

Il clou sarà però l’asta del giorno successivo con Btp a 5 e 10 anni, insieme anche al CCTeu. Relativamente ai Btp, spicca il debutto del nuovo titolo a 5 anni con scadenza luglio 2024. Il Tesoro per il nuovo titolo quinquennale ha previsto l’emissione di un quantitativo elevato: da un minimo di 3,25 miliardi a un massimo di 3,75 miliardi.

Il Tesoro ha anche annunciato che offrirà nel secondo trimestre un nuovo Ctz e nuovi Btp a 5 e 7 anni.

BRILLANO SAIPEM, MONCLER E ANIMA

Petrolio, lusso e risparmio gestito hanno movimentato ieri la seduta di Piazza Affari. Sotto la spinta di Goldman Sachs, che ha portato la raccomandazione sul titolo a “Buy” da “Neutral” con prezzo obiettivo a 6 euro (dal precedente 3,6 euro) è salita Saipem (+1,85%). In flessione Tenaris (-0,6%), retrocessa dal broker Usa da neutral a sell, prezzo obbiettivo da 15,8 a 13 euro.

Avanza Moncler (+1,7%): Morgan Stanley ha alzato il target price a 37 euro da 35,5 euro. I piumini sono in testa al gradimento dei consumatori cinesi. Ferragamo +1,3%.

A movimentare il risparmio gestito ci ha pensato Anima (+2,8%). La società è alla ricerca di opportunità di crescita, attraverso aggregazioni ed acquisizioni, in Italia ed anche all’estero. Lo dice l’amministratore delegato Marco Carreri in un’intervista al Sole24Ore. Carreri parla di un’alleanza con Mediobanca, in rialzo dell’1,4%, che “non sarebbe una follia”.

ENEL ANCORA IN MARCIA. RIFLETTORI SU HERA

Continua la primavera delle utilities. Macina nuovi record Enel (+1,46% a 5,7 euro), su cui Goldman Sachs ha alzato il prezzo obiettivo da 6,2 a 6,35 euro, confermando la raccomandazione buy. In grande evidenza anche Hera (+1,85%).

Tra le rinnovabili, grande performance di Erg (+6,28%) spinta dal giudizio di Banca Akros dopo l’acquisto di attività nell’eolico in Francia. Stessa variazione al rialzo per Falck Renewables.

Deboli i bancari. Solo Ubi Banca ha resistito sopra la parità segnando a fine sessione un +0,17%.

Chiudono in rosso invece Intesa (-0,26%), Unicredit (-1,39%) e Banco Bpm (-1,29%).

MOLMED TORNA AI MASSIMI, BENE L’AUMENTO D’AMICO

Molmed (+5,51%) torna sui massimi da settembre 2018, toccati qualche giorno fa, dopo l’autorizzazione in Italia alla sperimentazione clinica del CAR-T CD44v6, farmaco contro la leucemia.

D’Amico (+3,7%) ha firmato un accordo per la vendita e il lease back di una nave (MT High Voyager) che consente alla società di generare cassa per un importo di 9,6 milioni di dollari.

Commenta